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Dizion. 3° Ed. .
LUME
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pag.971
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LUME.
Definiz: | Qualità attiva del corpo celeste: Splendor, che nasce dalle cose che lucono. Lat. lumen. |
Esempio: | Boc. Nov. 30. 6. Nella qual grotta dava alquanto lume uno spiraglio, fatto per
forza, nel monte, |
Esempio: | Dan. Par. 1. Del suo lume fa il Ciel sempre quieto. |
Esempio: | E Dan. Par. Cant. 3. Dritti nel lume della dolce guida.
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Esempio: | E Dan. Par. Cant. 10. E 'l canto di quei lumi era di quelle.
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Esempio: | E Dan. Par. Cant. 14. Ciò che ne dona Di gratuito lume il
sommo bene, Lume ch'a lui veder ne condiziona (cioè notizia, e conoscimento) |
Esempio: | But. Lo lume dello 'ntelletto è, quando la luce della verità vi risplende, lo
svegghia, e accendesi ad amare, e desiderare. |
Esempio: | Petr. Son. 211. Lo 'ngegno offeso dal soverchio lume. |
Esempio: | E Petr. Canz. 44. 5. Fra tanti amici lumi, Una nube lontana mi
dispiacque. |
Esempio: | E Petr. Canz. 37. 7. Sovra dure onde, al lume della Luna.
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Definiz: | §. Per la Cosa, che luce. |
Esempio: | Fior. Virt. A. M. L'amore, ec. dimostra la sua virtù, come fa il lume, che
posto in oscurità, allumina più. |
Esempio: | Dant. Par. 9. La Spera ottava vi dimostra molti lumi, li quali (cioè
stelle) |
Esempio: | Tass. Ger. 15. 5. Or d'accesi rubin sembra un moníle, Or di verdi smeraldi il lume
finge. |
Definiz: | §. Lume: Cosa celebre, chiara, gloriosa. Latin. lumen. |
Esempio: | Petrar. Cap. 10. Varrone è 'l terzo gran lume Romano. |
Esempio: | Bern. Orland. 1. 13. 5. Eterni lumi della lingua nostra. |
Definiz: | §. Lume: Occhio. Lat. oculus. |
Esempio: | Petr. Son. 221. Vive faville uscian di due be' lumi. |
Esempio: | Guid. Giud. 54. E mentre egli ficcava il suo sguardo ne' lumi d'Elena.
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Esempio: | Tass. Ger. 16. 59. E cadde tramortita, e si diffuse Di gelato sudore, e i lumi
chiuse. |
Esempio: | Seg. Pred. 2. Sgombra ad un cieco la caligine de' lumi. |
Definiz: | §. Lume: Lucerna, o candela accesa. Lat. lucerna, fax. |
Esempio: | Bocc. Nov. 38. 10. Di che egli tutto smarrito, si levò su, e acceso un lume, ec.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 22. 8. La camera da una cameriera, tutta
sonnocchiosa fu aperta, e il lume preso, e occultato. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 86. 8. Non si curò d'altramente accender lume,
per vederlo. |
Definiz: | §. Dar ne' lumi: Detto proverbialmente: che vale, Furiosamente adirarsi. Latin.
maximè indignari, mirificè excandescere. |
Definiz: | §. Pagare il lume, e i dadi: cioè Fare affatto. |
Esempio: | Morgante. Ma domattina in sul campo saremo, E so, che il lume, e i dadi pagheremo.
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Definiz: | §. Tenere il lume: si dice Intervenire in qualche maneggio, come per ombra. |
Esempio: | Varch. Stor. 12. E in somma non facevano altro, che stare, come si dice, a vedere
il giuoco, o tenere il lume [Vale anche Pararlo. Lat. lumen
adimere] |
Definiz: | §. Pigliar lume, Dar lume, o simili: vale Pigliare, o dare qualche principio di
notizia. |
Esempio: | Sag. Nat. Esp. 218. Noi ci pavoneggiamo d'avere arrecato qualche gran lume nella
filosofia magnetica (Qui Lat. lucem afferre, illustrare) |
Esempio: | E Sag. Nat. Esp. 250. Per aver qualche lume, se il
raffreddarsi d'un corpo derivi, ec. |
Definiz: | §. Non veder lume: dell'Esser sopraffatto da alcuna passione, e perdere la vera cognizione delle
cose. Lat. perturbatione obcaecari. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 1. Massimamente la gente Francesca, Che per la sete, non vedeva
lume. |
Definiz: | §. Far lume: per Fare scorta. Lat. viam mostrare, iudicare
indicare, praelucere, viae ducem esse. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 14. 17. E gli altri fanno lor, come dir lume, E spalle, e scorta, e
mostran lor la via. |
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