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Dizion. 4° Ed. .
DOGANA
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pag.229
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DOGANA.
Definiz: | Che anche talora da alcuno si disse, e si scrisse DOANA. Luogo, dove si scaricano le mercatanzíe per
mostrarle, e gabellarle. Lat. telonium, mensa vectigalium. Gr. τελώνιον. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 2.Soleva essere, e forse che ancora oggi è una usanza in tutte le
terre marine, che hanno porto, così fatta, che tutti i mercatanti, che in quelle con mercatanzíe capitano, faccendole
scaricare, tutte in un fondaco, il quale in molti luoghi è chiamato dogana, tenuto per lo comune, o per lo signor della
terra, le portano. E quivi dando a coloro, che sopra ciò sono, per iscritto, tutta la mercatanzía, ed il pregio di
quella, è dato per li detti al mercatante un magazzino, nel quale esso la sua mercatanzía ripone, e serralo colla
chiave, e li detti doganieri poi scrivono in sul libro della dogana a ragione del mercatante tutta la sua mercatanzía,
faccendosi poi del lor diritto pagare al mercatante o per tutta, o per parte della mercatanzía, che egli della dogana
traesse. E da questo libro della dogana assai volte s'informano i sensali e della qualità, e della quantità delle
mercatanzíe, che vi sono. |
Esempio: | Sen. Pist. Non si lagnavano tanto delle gravezze delle dogane, quanto ec.
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Esempio: | Bellinc. 269. Che voglion dir di Pirramo costoro? I' trovo al libro rosso di
dogana, Che morì perchè cadde giù dal moro. |
Definiz: | §. I. Per la Gabella stessa. Lat. vectigal. Gr. τέλος. |
Esempio: | G. V. 7. 66. 5. Pagando quelle colte, e doane, che sono usati (il T.
Davanz. ha dogane) |
Definiz: | §. II. Per similit. di Casa abbondante, e doviziosa di tutte le cose al vivere bisognevoli, diciamo: Ella
è una dogana. |
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