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DOGANA
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DOGANA.
Definiz: Che anche talora da alcuno si disse, e si scrisse DOANA. Luogo dove si scaricano le mercanzie, per mostrarle, e gabellarle; da alcuni è detta in Lat. telonium. Gr. τελώνιον.
Esempio: Boc. Nov. 80. 1.Soleva essere, e forse che ancora oggi è un'usanza in tutte le terre marine, che hanno porto, così fatta; che tutti i mercatanti, che in quelle con mercatanzie capitano, facendole scaricare tutte in un fondaco, il quale in molti luoghi è chiamato dogana, tenuto per lo Comune, o per lo Signor della terra, le portano. E quivi dando a coloro, che sopra ciò sono, per iscritto, tutta la mercatanzia, ed il pregio di quella, è dato per li detti al mercatante un magazzino, nel quale esso la sua mercatanzia ripone, e serralo colla chiave; e li detti doganieri poi scrivono in sul libro della dogana, a ragione del mercatante, tutta la sua mercatanzia, facendosi poi del lor diritto pagare al mercatante, o per tutta, o per parte della mercatanzia, che egli della dogana traesse. E da questo libro della dogana assai volte s'informano i sensali, e della qualità, e della quantità delle mercatanzie, che vi sono. E ancora chi sieno i mercatanti, che l'hanno, colli quali poi essi, secondo che lor cade per mano, ragionano di cambi, e di baratti, e di vendite, e d'altri spacci.
Esempio: Sen. Pist. Non si lagnavano tanto delle gravezze delle dogane, quanto, ec.
Esempio: Bellinc. I' trovo al libro rosso di dogana.
Definiz: §. Per la Gabella stessa. Lat. vectigal.
Esempio: G. V. 7. 66. 5. Pagando quelle colte, e doane, che sono usati [il miglior testo dice dogane]
Definiz: §. Per similit. Di Casa abbondante, e doviziosa di tutte le cose al vivere bisognevoli: diciamo, ch'Ella è una dogana.