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Dizion. 5° Ed. .
GRADO.
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pag.459
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GRADO. Definiz: | Sost. masc. Gradimento, Piacere; ed altresì Spontaneità, Talento, Volontà: ma è voce che usasi per lo più in certe locuzioni, e nel sing. |
È forma addolcita di grato, dall'add. lat. neutro gratum, che usavasi sostantivam. per Cosa grata. – Esempio: | Cic. Opusc. 370: Io, non già per forza ma per mio proprio senno e per lo mio buon grado, presi arme contro a te. | Esempio: | Dant. Parad. 3: Ma poi che pur al mondo fu rivolta, Contra suo grado e contra buona usanza, Non fu dal vel del cuor giammai disciolta. | Esempio: | Vill. M. 131: Fatto era, quanto egli aveva comandato, a grande grado e piacere di santa Chiesa. | Esempio: | Bocc. Teseid. 1, 117: Venere giustamente a noi crucciata Col suo amico Marte il favoreggia; E tanta forza a lui hanno donata. Che contro a nostro grado signoreggia. | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 94: Contra suo grado; cioè contra suo piacere: grado si dice, cioè grato; e grato significa piacere. | Esempio: | Machiav. Stor. 1, 73: Quelli rimedj, che avendogli fatti prima che la necessità venisse, sarebbero giovati, facendogli dipoi senza grado, non solamente non giovarono, ma affrettarono la rovina loro. | Esempio: | Borgh. V. Lett. Salv. 21: Io nel vero più volentieri adoprerei ridurre; nè direi di mio buon grado dispaziando. E di questa sorte ci sono infiniti esempli. | Esempio: | Tass. Gerus. 10, 49: Io per me, gli risponde, or qui mi celo Contra mio grado, e d'ira ardo e di scorno. | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 209: O per grado o per forza, mi converrà fare a tuo modo; perchè tu sei gagliardo e coll'arme, e io disarmato e vecchio. |
Definiz: | § I. E conforme a proprietà latina, talvolta è preso per Cosa grata, gradita: ma trovasi solamente col verbo Essere grado. – | Esempio: | Car. Eneid. 8, 611: Ov'è, consorte, Vèr me la tua fidanza? Io fin d'allora, Se t'era grado, avrei d'arme provisti I Teucri tuoi. | Esempio: | Dat. Lett. 7: Se a lei venisse congiuntura di scoprir paese con monsignor Pollini circa questa materia, mi sarebbe soprammodo grado per fare capitale anche delle fatiche di esso. |
Definiz: | § II. Vale pure Gratitudine, Riconoscenza, Obbligo, Grazia. – | Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 28: O carissime, quanto è da aver al vostro Sposo mirabile grado! | Esempio: | Plut. Vit. 190: Questa seconda volta m'avete fatto consolo, perchè avete mestiere capitano di guerra; e di questo non vi sento grado. | Esempio: | Dant. Purg. 8: Per quel singular grado, Che tu dei a colui, che sì nasconde Lo suo primo perchè, che non gli è guado, Quando sarai, ec. | Esempio: | E Dant. Parad. 23: Io era come quei, che si risente Di visïon obblita, e che s'ingegna Indarno di ridurlasi alla mente, Quando io udi' questa profferta, degna Di tanto grado, che mai non si stingue Del libro che il preterito rassegna. | Esempio: | Bocc. Filoc. 2, 282: Niuna ragion vuole che grado si senta del non ricevuto servigio. | Esempio: | Machiav. Stor. 2, 46: Si fecero incontro, pregandogli che volessero piuttosto quella città ricca con loro onore, che povera con loro vituperio possedere, massimamente non avendo essi appresso a' primi padroni meritato grado, nè odio appresso a loro per difendersi. | Esempio: | Bern. Rim. V. 103: Farò versi di voi che sfumeranno, E non vorrò che me ne abbiate grado. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 341: Cesare, non di sua spontanea volontà, nè per amore o reverenza che portasse al Papa, ma per la sollecitudine ed instigazione d'Enrico re d'Inghilterra, aveva scritto a' suoi e dato commessione, che sotto certe condizioni e cautele lo liberassono, e per tema che non fosse.... da altri contra sua voglia e senza grado alcuno liberato. | Esempio: | E Varch. Stor. 2, 97: Stava Malatesta dubbioso anch'egli e sospeso tutto,... parte per mostrare di fare le cose con consiglio e giustificatamente, e parte per averne grado in un certo modo, non meno da' Fiorentini e da' Perugini, che dal Principe e dal Papa stesso. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 1, 41: Io non avrò mai per male che voi mi palesiate i miei errori, e quando io non avrò conseguita la mente d'Aristotile, riprendetemi pur liberamente, chè io ve ne avrò buon grado. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 2, 14: Eziandio se altro non avesse da lui ricevuto, dovergli aver molto grado, che ec. |
Definiz: | § III. Vale altresì Merito, Onore, acquistatosi presso alcuno per checchessia, e per cui gli si abbia riconoscenza. – | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 228: Priego la tua reverenda Paternitade, che di questo che io ti mando, non ne dia gloria a me, e non lo mi reputare a grado, ma priega Cristo che mi scriva co' suoi eletti. | Esempio: | Machiav. Stor. 2, 11: I Genovesi, veggendo come il Duca, senza aver loro rispetto, aveva liberato il Re, e che quello dei pericoli e delle spese loro si era onorato, e come a lui rimaneva il grado della liberazione, e a loro l'ingiuria della cattura e della rotta, tutti si disdegnarono contro a quello. | Esempio: | E Machiav.Disc. 147: Il Senato.... deliberò che si dessero detti stipendj, ma lo fecero in modo, che si fecero grado di quello, a che la necessità li costringeva.... E benchè i Tribuni s'ingegnassero di cancellare questo grado, mostrando come ella era cosa che aggravava, non alleggeriva la plebe, ec. | Esempio: | E Machiav. Pros. var. 8, 173: Benchè questa sia piccola cosa a' meriti vostri, pure con tremila ducati che venghino per questa via, massime senza grado di persona, si fa di gran faccende. | Esempio: | Varch. Stor. 2, 102: Era in quel medesimo giorno arrivato di Francia il signore Stefano Colonna di Palestrina, uomo di molta e chiara virtù, il quale avevano i Fiorentini per Bartolommeo Cavalcanti mandato a chiedere al re di Francia; ed egli che, fatta la pace, non aveva più animo di volerlo più a' suoi stipendj tenere, facendosene grado co' Fiorentini, onoratissimamente lo licenziò. | Esempio: | Giannott. Op. 1, 13: La quale [legge] fu trovata anticamente da quelli che avevano lo stato in potestà loro, li quali la introdussono perchè molti avessino bisogno di loro, ed essi si potessino far grado appresso di ciascuno. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 40: Licomede, o per tema della riputazione di sì grand'uomo, o per farsene grado con Menesteo, conducendo Teseo sopra un monte del paese,... lo precipitò da alto a basso sì che ne morì. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 2, 59: Venne [Tarquinio Superbo] per far l'ultimo sforzo a Roma con molti Latini ed altri Italiani desiderosi di rimetterlo in istato, non tanto per farsene seco grado, quanto per abbattere le forze de' Romani. |
Definiz: | § IV. E talvolta è preso per Ricompensa, Premio; anche figuratam. – | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 100: Disse allora Talano: io sapeva bene che tu dovevi dir così, perciò cotal grado ha chi tigna pettina. |
Definiz: | V. Si usò per Benefizio, Vantaggio, Utile. – | Esempio: | Lat. B. Tesorett. 151: Chi ti chiede 'n prestanza Non fare adimoranza: Se tu li vuo' prestare, Nol far tanto penare, Che 'l grado sia perduto Anzi che sia renduto. | Esempio: | Vinc. Tratt. Pitt. 58: Ciò che tu guadagni, che non serve alla vita tua, è in man d'altri sanza tuo grado. | Esempio: | Machiav. Stor. 2, 106: In scambio di premiarlo di Verona o Brescia, cercavano [i Milanesi] di far pace con i Veneziani, acciò che solo appresso di lui restassero i carichi della nimicizia, e appresso di loro i frutti della vittoria col grado della pace e tutto l'utile che s'era tratto della guerra. |
Definiz: | § VI. Mal grado, vale Dispiacere, Disgusto, ed altresì Biasimo; e con più grave senso, Offesa, Ingiuria, e simili. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 2, 51: Che se questa fedelità girano e tengono li vassalli e fedeli secondo lo mondo alli lor Signori, dalli quali mal grado ricevono, anzi sono da loro, o per loro, tutto dì rubati e morti, molto più siamo debitori di tenerla a Dio, lo quale.... ci ama tanto. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 307: Se a Roma pervengo, io riavrò colei che è meritamente mia, mal grado che voi n'abbiate. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 1, 225: Se egli per altrui il sente (questo fatto), noi n'avremo mal grado, e cruccerassi verso di noi, e avrà ragione. | Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 2, 280: Monsignor di Ciamonte ha auto el mal grado del Re, per avere revocato le genti d'arme. | Esempio: | Bard. G. Disc. Calc. 12: Soprattutto si ingegni ciascuno (de' giocatori del calcio) di avere gli abiti belli e leggiadri, e che gli stiano in dosso assettati e graziosi; perchè, avendo d'intorno a vedergli le più vaghe dame ed i principali gentiluomini della città, chiunque vi comparisce male in arnese, dà di sè brutta mostra, e mal grado n'acquista. |
Definiz: | § VII. A grado, posto avverbialm., vale In modo da incontrare il gradimento, il piacere, di alcuno, da cattivarsene la benevolenza; Secondo il piacere, o il genio, di alcuno. – | Esempio: | Nov. ant. B. 5: Lo re rispose; Non mi rispondere a grado; dimmi sicuramente la veritade; e se non la mi dirai, io ti farò di villana morte morire. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 132: E quivi per ventura con Currado Malespina si mise per famigliare, lui assai acconciamente ed a grado servendo. | Esempio: | E Bocc. Decam. 6, 244: Tanto bene e sì a grado cominciò [Anichino] a servire Egano, che egli gli pose tanto amore, che senza lui niuna cosa sapeva fare. |
Definiz: | § VIII. E si usò per Gratuitamente. – | Esempio: | Dant. Conv. 386: Potrebbe qui dire alcuno medico o legista: Dunque porterò io il mio consiglio e darollo eziandio che non mi sia chiesto, e della mia arte non arò frutto? Rispondo, siccome dice nostro Signore: A grado ricevo, se a grado è dato. |
Definiz: | § IX. A grado mio, tuo, suo, o simile, vale A mio, tuo, suo, piacere, talento, voglia; anche figuratam. – | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 138: Lascia oggi il mare A suo grado ferir cruccioso il lito. |
Definiz: | § X. A buon grado, e talvolta anche assolutam. Buon grado, pure avverbialm., vale Di buona voglia, Volonterosamente; e il suo contrario è A mal grado. Onde la locuzione A buon grado o mal grado, A buono o mal grado, che vale quanto Per amore o per forza. – | Esempio: | Capp. G. Tum. Ciomp. 238: A furia erano presi di peso, ed erano portati in piazza per forza del popolo, e a buon grado o mal grado li conveniva pigliare la milizia. | Esempio: | Alf. Trag. 2, 322: Romilda, udisti? o all'alba Muovi buon grado il piede, e orrevol scorta Al fianco avrai, cui fia Ragauso duce; O l'andar nieghi, e strascinarti ei debbe. |
Definiz: | § XI. A mal grado di alcuno, e, con gli adiettivi possessivi, A mal grado mio, tuo, suo, ec., o A mio, tuo, suo, mal grado, e talvolta A mal mio, tuo, suo, grado, vale Contro il gradimento, il piacere, la volontà, A dispetto, della persona indicata dal compimento o dall'adiettivo possessivo. – | Esempio: | Liv. Dec. 1, 290: A Claudio ed a Genucio fu fatto quell'onore, però ch'erano stati eletti consoli in quell'anno: a Sestio, l'uno de' consoli dell'anno dinanzi, perciò che, a mal grado del suo compagno, avea messa la cosa dinanzi a' Padri. | Esempio: | Plut. Vit.: Che vogliate stare a guidarmi a mio mal grado. | Esempio: | Str. Pistol. 31: Per forza andarono presso al castello; ed a male grado de' Bianchi, che v'erano intorno, lo fornirono di vettovaglia e di gente. | Esempio: | Bocc. Rim. 162: La casa oscura e muta e molto trista Me ritiene, e riceve a mal mio grado. | Esempio: | S. Cater. Lett. 4, 164: Dico di Papa Urbano VI, il quale è veramente Papa e sommo Pontefice, a mal grado di chi dice il contrario. | Esempio: | Pucc. A. Centil. 29, 20: Castel.... Che gli Aretin tenieno a mal suo grado. | Esempio: | E Pucc. A. Centil. 40, 10: De' più cari Ne fur menati presi a mal lor grado. | Esempio: | Bern. Orl. 12, 9: Ma quel ch'anche a fatica agli altri cela, A suo mal grado a se stesso rivela. | Esempio: | E Bern. Orl. 33, 75: Ma il conte, a lor mal grado, dentro passa. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 16: Sono sforzato a stamparlo (un libro), e certo a mio mal grado. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 2, 495: I quali a suo mal grado viene forzato a lodare. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 23: Ma Nicia fu creato in questa impresa capitano a mal suo grado. | Esempio: | Davil. Guerr. civ. V. 2, 151: Ma s'egli era così gran capitano, come correva la fama, che s'ingegnasse d'astringerlo alla battaglia a suo mal grado, perchè di suo volere non era per riponere in arbitrio della fortuna quello, che aveva sicuro nelle mani. | Esempio: | Red. Cons. 1, 111: Io parlo di questo male.... per l'esperienza altresì, che a mio mal grado ne ho avuto in me medesimo. |
Definiz: | § XII. Di grado, e, come oggi comunemente dicesi, Di buon grado, posto avverbialm., vale Di buona voglia, Benvolentieri; e Di bonissimo grado, o D'ottimo grado, che anche si disse Di tutto grado, vale Più che volentieri, Volentierissimo. – | Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 34: Guitton, tutto non degno frate dell'Ordin vostro, fedelissimo amico e servo,... di quanto il vale e può, di tutto grado, ad ogni buon grado vostro, e mo e sempre. | Esempio: | Liv. Dec. 1, 246: Gli Equi addomandarono soccorso agli Ecetrani, i quali erano del paese di Volscia; e quelli gli soccorsero volentieri e di grado. | Esempio: | Plut. Vit. 80: Di questo s'adirarono gli anziani, e biasimarono il poeta, e li suoi dettati; ma Alessandro l'ascoltava di grado. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 382: Niun ve n'era, che, più che sè, non l'amasse e che non l'onorasse di grado. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 1, 324: Testimoniava che il Papa d'ottimo grado aveva assentito a convocar il sinodo. | Esempio: | Segner. Pred. 467: Eppure vi teniamo carissimo il nostro nido, eppur seguitiamo a soggiornarvi di grado. |
Definiz: | § XIII. Di grado, Di proprio grado, e simili, si usò per Spontaneamente, Di proprio moto. – | Esempio: | Senec. Pist.: Scipione se n'andò tutto di grado in bando. | Esempio: | E Senec. Pist. 310: Che difendesse la sua franchezza e libertà, e che non si mettesse di grado in servitudine, perocchè maggior vituperio è sostenere servitudine di proprio grado che per forza. | Esempio: | Tratt. Benviv. 3: Questo mondo tanto dispregiavano [i filosofi], e tanto desideravano mortalitadi, ch'elli s'uccidevano di lor grado. |
Definiz: | § XIV. Mal grado, che anche scrivesi congiuntamente Malgrado, costruito, sia con un compimento retto dalla particella Di, sia con un adiettivo possessivo, talvolta interposto fra le due parole, vale lo stesso che A mal grado, cioè Contro il gradimento, il piacere, la volontà, A dispetto, della persona indicata dal compimento, o dall'adiettivo possessivo. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 8: Che mal mio grado a morte mi trasporta. | Esempio: | E Petr. Rim. 1, 315: Che chi, possendo star, cadde tra via, Degno è che mal suo grado a terra giaccia. | Esempio: | Bocc. Laber. 191: Quanti parti per questo, mal lor grado venuti a bene, nelle braccia della fortuna si gittano! Riguardici gli spedali. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 34, 35: Alceste contra il re la spada strinse Fra mille ch'in suo aiuto s'eran tratti, E, mal grado lor tutti, ivi l'estinse. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 46, 9: Ecco chi tolto ha da la scura spiaggia Di Stige, e fa con non più visto esempio, Mal grado de le Parche e de la Morte, Splender nel ciel l'invitto suo consorte. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 334: Eziandio volendo, non possono tener le risa, ma ridono mal lor grado. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 116: Nè ancora quello penso che debba farsi, di rendere il cambio ancora contra voglia e mal grado di coloro, a cui si rende. | Esempio: | Tass. Lett. 1, 133: Non mando i sonetti perchè non mi risolvo se sono belli o no. Questo so bene, che avendoli io detti, mal mio grado, al Maddalò, li ascoltò con volto severissimo. | Esempio: | Alf. Trag. 1, 13: Teco i pensieri, Teco il mio core e l'alma mia, mal grado Di me, sian teco. | Esempio: | E Alf. Trag. 2, 316: L'error, ch'io feci Mio mal grado, (il san tutti) io solo il posso Forse emendare; io sì. |
Definiz: | § XV. Figuratam. e poeticam., detto di cosa. – | Esempio: | Pindem. Poes. 144: De' lor cultori Vedovi si vedean piangere i campi, E liquefarsi ne' profani brandi Mal suo grado la falce e il vomer santo. |
Definiz: | § XVI. E usato assolutam., vale Di mala voglia, Di mal animo. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 59: Sì, che mal grado l'impresa abbandona. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 13, 16: Non giova calar vele Che ci Veggiam mal grado portar sopra Acuti scogli. |
Definiz: | § XVII. Mal grado di checchessia, vale Nonostante checchessia, Contro la forza, la potenza, di checchessia, A dispetto di quello. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 32, 73: Quei dentro alle finestre e ai corridori Miran la giostra al lume de la luna Che mal grado de' nugoli lo spande, E fa veder, benchè la pioggia è grande. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 33, 44: Ecco, mal grado de la lega, prende Milano, e accorda il giovene Sforzesco. | Esempio: | Rot. Poet. 1, 210: E tu sacro, verace, almo Imeneo, Non mi lasciare ancor polve, e sotterra Mal grado del sepolcro e della morte. |
Definiz: | § XVIII. Per grado, trovasi per Di grado, Spontaneamente. – | Esempio: | Liv. Dec. 1, 311: Dette [Appio] queste parole pieno d'ira e di maltalento, la moltitudine si partì tutta per grado (il lat. ha: sua sponte). |
Definiz: | § XIX. Andare a grado, vale Essere o Riuscire gradito, Piacere. – | Esempio: | Pap. Cons. med. 1, 93: Quando altrui vada a grado, che alla predetta incomodità di salute si attribuisca qualche nome che alla sua natura sia conveniente, ec. |
Definiz: | § XX. Avere a gradochecchessia, e talora chicchessia, e poeticam. anche Avere in grado, checchessia, e talora chicchessia, vale Gradirlo, Averne o Sentirne piacere, Averlo in pregio. – | Esempio: | Dant. Inf. 15: Nel mondo ad ora ad ora M'insegnavate come l'uom s'eterna: E quant'io l'abbo in grado, mentre io vivo Convien che nella mia lingua si scerna. | Esempio: | Rep. Fir. Lett. Istr. 9, 85 t.: Intendemmo la vostra lettera, e avemo a grado ciò che ne significaste intorno alle condizioni de' Lombardi. | Esempio: | Alam. L. Colt. 3, 47: Molti ne vidi ancor, ch'ebbero in pregio La querce annosa, ed hanno avuto in grado Quel salvatico odor, che porta seco. | Esempio: | Tass. Gerus. 17, 47: A grado avrò questa vendetta ancora. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 3, 17: Disse d'aver molto a grado la benevolenza e fede che mostrava il popolo di averli. | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 146: Verrà tempo, che i presidenti de' maggior tribunali di Corte.... avran la nostra amicizia a grado. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 154: Io vorrei che questo Santo (san Giovanni, la cui effigie era impressa nello zecchino di Firenze).... Dentro all'anno mi facesse Delle visite più spesse: Ma, quantunque l'abbia a grado, Non lo vedo che di rado (qui scherzevolmente). |
Definiz: | § XXI. Avere a grado di fare checchessia, vale Compiacersi di farlo: ma è maniera non comune. – | Esempio: | Red. Esp. nat. 72: Per favorire la mia curiosità nell'esperienze, ebbe a grado di donarmi una di quelle pietre. |
Definiz: | § XXII. Avere a grado di checchessia da alcuno, trovasi per Avergliene gratitudine, Riconoscere checchessia come un favore o benefizio fatto da esso. – | Esempio: | Vill. G. 378: I Fiorentini mandaro cavalieri e pedoni in servigio della Chiesa al Cardinale Pelagrù,... il quale era al soccorso di Ferrara, chè v'erano i Viniziani per comune ad oste per terra e per acqua; onde il detto Legato ebbe a gran grado da' Fiorentini, ch'erano interdetti dalla Chiesa, e però (tuttavia, ciò non ostante) non lasciaro il servigio. | Esempio: | E Vill. G. 702: Della qual cosa, e de' cavalieri che i Fiorentini mandaron loro subitamente senza richiesta, i Perugini ebbero molto a grado, chè per lo subito avvenimento della sconfitta erano molto sbigottiti. |
Definiz: | § XXIII. Avere in grado. – V. § XX, Avere a grado. |
Definiz: | § XXIV. Essere a grado, e anche, ma men comunemente, Essere in grado, ad alcuno, vale Piacergli, Essergli gradito o caro, Andargli a genio. – | Esempio: | Dant. Conv. 65: A molti lor bellezza più che lor bontà era in grado. | Esempio: | Collaz. SS. PP. R. 7: Molto m'è a grado non solamente la sollecita intenzione della vostra mente ad imparare, ma ec. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 91: Felice l'alma, che per voi sospira, Lumi del ciel; per li quali io ringrazio La vita, che per altro non m'è a grado. | Esempio: | E Petr. Rim. 2, 230: O felice colui, che trova il guado Di questo alpestro e rapido torrente, Ch'ha nome vita, ch'a molti è sì a grado! | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 225: E quando a grado vi sarà liberamente vi potrete partire. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 2, 232: Rispondegli così: ogni tuo piacere m'è a grado. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 12, 42: Soggiunse Ferraù: Sciocchi voi, quasi Che se mi fosse il portar elmo a grado, Voi senza non ne foste già rimasi; Che tolti i vostri avrei, vostro mal grado. | Esempio: | Bemb. Pros. 16: Non può Giuliano udir cosa, che a voi sia in grado che si ragioni. | Esempio: | Nard. Liv. Dec. 30: Cassio, perchè nella distribuzione di quelle [terre], era stato ambizioso verso i compagni, e perciò meno a grado a' cittadini, ec. | Esempio: | Bert. Eseq. 22: Aveale quel Re mandato dicendo, che se quei doni l'erano a grado potea insieme con le nipoti intertenersi in quell'esercizio a corteseggiare. |
Definiz: | § XXV. Essere a grado ad alcuno di checchessia, si disse per lo stesso che Essere checchessia a grado ad alcuno. – | Esempio: | Tav. Rit. 1, 308: Lo re Artù.... disse a Tristano: Cavaliere, io sie v'addomando in cortesia, che voi mi contiate vostro nome; e di ciò m'è più a grado che di cosa che mi potesse addivenire. |
Definiz: | § XXVI. Fare a grado ad alcuno, trovasi per Fargli cosa gradita, cosa di suo piacere o genio. – | Esempio: | Cic. Opusc. 120: Ma imperciocchè hai fatto menzione d'amistà, e noi siamo ora oziosi, molto mi farai a grado, e così spero che farai a Scevola, se tu.... disputerai ora dell'amistà quello che tu ne senti. |
Definiz: | § XXVII. Mettersi in grado a una persona, vale Rendersele gradito, accetto, Procurare di piacerle, di entrarle in grazia. – | Esempio: | Tav. Rit. 1, 299: Essendo dilungato io dal castello.... scavalcai la donzella, e molto la prendeva io a confortare,... e molto la veniva lusingando, e mettendomele in grado. |
Definiz: | § XXVIII. Non sapere di checchessia nè grado nè grazia ad alcuno, vale Non restargliene, Non riconoscersene, niente obbligato, Non avergliene la minima gratitudine. – | Esempio: | Liv. Dec. 2, 32: Non ne seppero nè grado nè grazia al comandatore. | Esempio: | Plut. Vit. 84: Mi dicea [Alessandro] che se essi non passasson Gange, non sapea lor grado nè grazia, di tutta la fatica che aveano sotterra. | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 444: Io ho fatto bene alla fe': la non me ne sa grado nè grazia. |
Definiz: | § XXIX. Prendere in grado checchessia, tale Riceverlo, Accoglierlo, con piacere, con gradimento, Gradirlo, e anche solo Non dispiacere. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 135: Scorgimi al miglior guado; E prendi in grado i cangiati desiri. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 164: S'onesta cortesia ti vinse unquanco, Il mio rozzo cantar prendi oggi in grado. | Esempio: | Cas. Pros. 2, 45: Prendiamo adunque in grado le reali e magnanime profferte degli ambasciatori franzesi, ed al nome di Dio bene avventurosamente facciamo nostra giusta e potente lega. | Esempio: | Car. Eneid. 5, 1012: Prendi lui per compagno al tuo consiglio, E con lui ti confedera ed aduna, Che in grado prenderallo. | Esempio: | Tass. Gerus. 10, 10: Prendi in grado, signor, che 'l mio sermone al tuo pronto valor sia sferza e sprone. | Esempio: | E Tass. Gerus. 12, 9: E incominciò Clorinda: o sire, attendi A ciò che dir vogliamti, e in grado il prendi. | Esempio: | E Tass. Lett. 2, 81: Degnatevi di prendere in grado tutto ciò che da me vi sarà scritto. | Esempio: | Bart. D. As. 2, 97: Mentre il capitano D. Giovanni Mendoza faceva la rassegna de' suoi, accostatoglisi il Berzeo, pregollo umilmente a prendere in grado, ch'egli e i compagni suoi fra giorno facessero alcuni publici esercizj di cristiana pietà, ec. |
Definiz: | § XXX. Render grado, trovasi per Rendere contraccambio per benefizio ricevuto, Rimanere obbligato, Aver gratitudine. – | Esempio: | Rim. Ant. F. Amor. Fir. 2, 80: Fin ch'uom non s' approva, Non sa chi grado rende Sovente lo rattende Da tal uom, ch'al bisogno poi lo nega. |
Definiz: | § XXXI. Ricevere in grado, o a grado, vale Accogliere volentieri, con piacere, Aggradire, Aver caro; anche figuratam. – | Esempio: | Car. Lett. Farn. 1, 11: Si degni di considerare e di ricevere in grado quella [riverenza], che per gl'infiniti suoi meriti le porto nell'animo. | Esempio: | Salv. Avvert. 1, 90: E se la provenzale, strano linguaggio e diverso, al medesimo volgar nostro ne diede già cotanti (vocaboli) che son da noi approvati, e sì gli tolse egli volentieri che in grado gli ricevette, doverrà sdegnar quelli che dalla prima madre gli fien somministrati? |
Definiz: | § XXXII. Saper grado di checchessia ad alcuna persona, o, figuratam., ad alcuna cosa, vale Restare obbligato, Averne obbligazione, gratitudine, a quella persona o cosa, Andarne debitore ad essa. – | Esempio: | S. Gir. Grad. 46: Egli non ti saperebbe grado degli tuoi doni. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 331: Signori, di ciò che iersera vi fu fatto so io grado alla fortuna più che a voi. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 18, 183: Quel che si ruba, non s'ha a saper grado, E sai ch'io comincio ora a trar pel dado. | Esempio: | Rinucc. F. Ricord. 256: Io lo ripresi con dirgli, che lui aveva fatto molto peggio che Tommaso, e che ne sapessi grado a sua madre che aveva riparato a ogni cosa. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 123: Ma sappia, s'impunito se ne parte, Grado a voi che 'l menaste in questa parte. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 326: Le Signorie Vostre mi pagano.... di quel che non mi debbono in niun modo; della ricuperazione del sig. Gioseppo Pallavicino, perchè non ne hanno a saper grado ad altri che al Cardinale illustrissimo mio padrone. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 404: Disfacendosi [la casa], Potrien le trave, li correnti o gli embrici Cader in capo alla signora. S. Sappine Grado a Suo' Signoria; pur mi delibero Trarla di là, e sia che voglia. | Esempio: | Dat. Vit. Pitt. 123: Senza nè pur mentovarlo, o saperne a quel buono, nobile e dotto vecchio, grado veruno. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 126: Dee saperne grado alla sua maniera di parlare, e allo sfatar che ha fatto questo paese. | Esempio: | Salvin. Disc. 1, 77: È più agevole il soccorrere il bisognoso che il suo bisogno sa e conosce; e al beneficante sa grado del benefizio. | Esempio: | Alf. Trag. 1, 109: S'ei vive, Grado ne sappia al fuggir suo. |
Definiz: | § XXXIII. Sapere buon grado, o il buon grado, di checchessia ad uno, vale quanto il semplice Saper grado, ma ha alquanto più di efficacia. – | Esempio: | Mart. N. Lett. 8 t.: Trovando in esse [rime] cose da gastigarle, fatelo, ch'io ve ne saperò buon grado. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 2: Ora niuno sa il buon grado a persona di quel benifizio, che egli ha più tosto cavato quasi per forza che ricevuto. | Esempio: | Cellin. Vit. 369: Quanto alla saliera,... voi mi facesti dare subito mille ducati d'oro perchè io la facessi, dicendo che mi sapevi il buon grado di talcosa. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 1, 315: A' quali si deve veramente saper buon grado nel generale dell'intenzione, e avere nel particulare non piccolo obligo della fatica. | Esempio: | Red. Poes. 246: Noi non avremo il ghiaccio questa state, Ed or morrem di dura morte a ghiado Qui fitti in terra; e ne saprem buon grado A quel vostro figliuol che tanto amate. |
Definiz: | § XXXIV. E pel contrario, Sapere a uno il mal grado di checchessia, vale Dolersi con esso per checchessia, Averne indignazione contro di esso, Mostrargliene ingratitudine, e simili. – | Esempio: | Varch. Stor. 2, 19: Del che gli fu da una gran parte, i quali non arebbono voluto che fusse stato vero, saputo il mal grado. | Esempio: | E Sen. Benef. 3: Essi (gli Dei) usano la natura sua, e beneficano tutte le cose, e quegli ancora che ne sanno loro il mal grado. | Esempio: | Grazz. Pros. 239: Così tu, venendo ad obligartelo, sarai guidardonato di quelle cose e remunerato, che non solamente, senza obligo averne, hai ricevute, ma n'hai saputo e sa'ne il mal grado e la mala grazia a chi te l'ha donate. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 226: Sì, delle sua! e' suol penar cent'anni Prima che voglia dir nulla pel verso. P. Oh! ben sai che sì teco, a chi bisogna Favellar sol la notte di befana. C. I' te ne so il mal grado. |
Definiz: | § XXXV. Venire a grado, o in grado, ad alcuno, vale Acquistarne la grazia, la benevolenza. Divenirgli caro, Venirgli in grazia. – | Esempio: | Dant. Parad. 15: Poi seguitai lo imperador Currado, Ed ei mi cinse della sua milizia, Tanto per bene oprar gli venni in grado. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 289: Lo 'ncominciò a servir sì bene e sì acconciamente, che egli gli venne oltre modo a grado. | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 457: Tanto per bene oprar li venni in grado; cioè, tanto per le mie buone operazioni venni nella sua grazia. | Esempio: | Niccol. Strozz. 2, 10: Quei che in mano Tengon le sue fortezze, or che le manca Ordine e capo, le daranno a Carlo Colla speranza di venirgli a grado Col tradimento. |
Definiz: | § XXXVI. Venire a grado a uno, detto di cose, vale Piacergli, Andargli a grado, Essere di suo gusto. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 69: Il giorno e la notte ora a quella taverna ora a quell'altra andando, bevendo senza modo e senza misura, e molto più ciò per l'altrui case faccendo, solamente che cose vi sentissero, che loro venissero a grado o in piacere. |
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