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NACCHERA.
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NACCHERA.
Definiz: Sost. femm. Nome che durasi a Ciascuno di quei due strumenti proprj della cavalleria, fatti di rame, di forma emisferica, vestiti di cuoio e nel largo della bocca coperti con pelle di tamburo, i quali si sonavano con due bacchette, battendo a tempo alternativamente sull'uno e sull'altro. E si chiamavano anche Timballi, Taballi e Timpani.
Voce di origine orientale, e probabilmente dal persiano arabo naqâra e naqqâra, donde anche l'antico franc. nacaire, naquaire, naquere, e lo spagn. nácara. –
Esempio: Vill. G. 353: I Franceschi, assalendoli continovo in quella giornata.... tegnendoli a badalucco e aggirandoli d'intorno a loro schiere ordinate, sonando trombe e nacchere al continuo, molto li affannavano.
Esempio: E Vill. G. 565: Tutta la cavalleria e genti di fuori, con gran vigore e grida e spavento di trombe e di nacchere, entrarono nella terra.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 55: E chi sonava tamburo, e chi nacchera.
Esempio: Bern. Orl. 49, 18: Nacchere e corni e tamburini e trombe In un tratto a romor miser la piazza.
Esempio: E Catr. V. 192: E siànci un nugolon de gaveggini, Con la staffetta, pifferi e le nacchere.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 233: Ne' riscontri inopinati.... far perciò grandi o piccioli intervalli, ostentare o nasconder i battaglioni, toccar le trombe e le nacchere dove non è gente, e non toccare dove ella è.
Esempio: Red. Ditir. A. 84: Le nacchere sono altresì due strumenti di rame in foggia di due grandi pentole vestite di cuoio, e per di sopra nel largo della bocca coperte con pelle da tamburo, e si suonano con due bacchette battendo con esse vicendevolmente a tempo or sopra l'uno, or sopra l'altro di questi strumenti, detti poi taballi e presentemente timballi, i quali anticamente erano per lo più in uso tra' Saracini, siccome lo sono ancor oggi e da essi in loro lingua si chiamano nachar ovver nachur.
Definiz: § I. E in locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 233: Ella [la Contessa di Civillari] è una troppo gran donna.... e, non che altri, ma i frati minori a suon di nacchere le rendon tributo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 126: Fa' che sia caldo (il fegatello), o puo' sonar le nacchere, Poi spezie, e melarance, e altre zacchere.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 28: Fuor di squadra stetter lungamente desiderosi d'entrar nella mascherata i Barbarismi, e altre persone si fatte e in abito barbaresco, ma non chiamati non s'attentavano. La necessità nondimeno di far maggiore il concerto delli strumenti, gli vi raccolse colle loro nacchere, comecchè ec.
Definiz: § II. Oggi chiamasi comunemente così Ciascuna di quelle due assicelline di legno o d'osso, che legate o tenute strette fra le dita, si suonano, per lo più dai ragazzi, scotendo le braccia e percotendole insieme a tempo di musica. Ebbero da prima la forma di conchiglie o gusci, onde si usavano per lo stesso che Castagnette. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 48: Io so che si friggono infino le nacchere o castagnette che si chiamino: e che queste fanno limitazione alla regola dello Scappi, che non vuole che la frittura suoni: e le nacchere quanto più suonano meglio è.
Esempio: Red. Ditir. 19: Indi allo strepito Di flauti e nacchere Trescando intuonino Strambotti e frottole D'alto misterio.
Esempio: E Red. Ditir. A. 84: Si dice eziandio nacchere nel plurale a uno strumento fanciullesco da suono fabbricato di legni o d'ossi o di gusci di noce, o di nicchj, che posto fra le dita della mano sinistra si batte con la destra; e prese per avventura il nome di nacchere, per essere ne' primi tempi fabbricato di soli gusci di nacchere, o di altra razza di conchiglie.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 285: Nachera è nato dall'arabico naqara.... Di là formarono ancora naqron, cioè la stessa nacchera, cioè quelle che oggidì si chiamano castagnette. Chiamano gli Spagnuoli nacar il guscio delle conchiglie. Forse i fanciulli con essi faceano il suddetto romore.
Definiz: § III. E pel Suono stesso delle nacchere; ma non è di uso molto comune. –
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 285: Nacchere. Suono di due ossicelli o legni, battuti colle dita.
Definiz: § IV. Term. delle Scienze naturali. Specie di mollusco marino; ed è una Conchiglia triangolare, bivalca, la quale si attacca agli scogli per mezzo di un ciuffo di fili setacei, che sono materia atta a fare certi tessuti. E significò altresì Quella materia che chiamasi Madreperla. È la Pinna nobilis dei Naturalisti. –
Esempio: Lanc. Riform. volg. E. 8: Nulla femina ardisca di portare.... vestimento alcuno o cappuccio o cappellina in che o sopra, o nella quale, sia oro o ariento o pietra preziosa o perla o nacchera ec.
Esempio: Red. Ditir. A. 83: Nacchera in lingua toscana ha diversi significati. In primo luogo vale lo stesso che Madreperla. I Franzesi la dissero Nacre e gli Spagnuoli Nacar.... Nacchera significa ancora quella sorta di conchiglie marine, che da Plinio furono chiamate Pernae.... le quali producono una certa lana o seta chiamata volgarmente da' medici pelo di nacchera.
Definiz: § V. Sonar le nacchere, si disse figuratam., e scherzevolmente, per Dare delle busse, Percuotere. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 215: Com'ella fu in casa, e Fra Michele comincia a sonare le nacchere.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 155: Tantochè Capodoca ricominciò anche a risonare le nacchere.