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Dizion. 3° Ed. .
USCIRE
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pag.1815
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USCIRE.
Definiz: | Andare, o venir fuora, contrario d'Entrare. Lat. exire, egredi. |
Definiz: | Si serve questo verbo in alcune delle sue voci, dell'altre dell'antico ora disusato verbo Escire.
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Esempio: | Franc. Barber. 205. Che meglio ene Alquanto bene, Che escir di dirittura.
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Esempio: | Boccac. Novell. 79. 42. Sì sforzò di rilevarsi, e di volersi aiutar, per uscirne.
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Esempio: | E Bocc. Novell. 89. 7. Avvenne, che uscendo con un'altro
giovane, chiamato Iosefo. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 99. 8. Messere, poichè ben vi sentite, tempo è
d'uscire d'infermeria. |
Esempio: | Petr. Son. 214. Uscita è pur del bello albergo fuora. |
Esempio: | Dan. Par. 4. Non n'usciresti pria saresti lasso. |
Esempio: | E Dan. Inf. 8. Ed io, Maestro, già le sue meschite Là entro
certo nella valle cerno, Vermiglie, come se di fuoco uscite [cioè, come se uscisser] |
Esempio: | E Dan. Purgat. 24. Qual'esce alcuna volta di galoppo, Lo
Cavalier di schiera, che cavalchi. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 40. Con lei verso una porta, che verso 'l Mare usciva, solo se
n'andò [cioè aveva l'uscita] |
Esempio: | E Bocc. Introd. n. 5. A chiunque usciva sangue del naso, era
manifesto segno. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 85. 22. Premendoti tutto, non n'uscirebbe tanto
sugo, che bastasse ad una salsa. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 65. 6. Infino a tanto, che 'l fistolo uscisse
daddosso al suo marito. |
Esempio: | Boez. Varch. 1. pr. 1. E confessata per la rossezza del viso, la sua vergogna
s'uscì di camera tutto dolente. |
Definiz: | §. Uscire: Ispedirsi. |
Esempio: | Fir. Trin. Orsù dunque la mia Purella dì su, Alto, bene, escine.
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Definiz: | §. Uscire: Per simil. |
Esempio: | Boc. Nov. 77. 6. Calandrino, essendogli il vino uscito del capo, si levò la
mattina (cioè avendolo smaltito) |
Definiz: | §. Uscir di se: Stupefarsi, stupidire, perdere il senno. Lat. obstupescere,
stupore corripi. |
Esempio: | Bocc. Nov. 40. 17. Quivi vedendosi, quasi di se per maraviglia fosse uscito.
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Esempio: | Pass. 37. Un dì di subito, uscendo di se, fu rapito innanzi al giudicio d'Iddio.
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Esempio: | Capric. Bott. Che ti pare un bel giuoco, sentirsi favellare a quel modo una voce
nel capo, che mi ha fatto uscir di me. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 4. Dicendo, o Sinifido se tu ora Di te uscito; e tutto lo rincuora.
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Definiz: | §. Uscir del proposto: Non istar ne' termini. Lat. a proposito
aberrare. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. 3. A dire una novella, senza uscir del proposto, da ridere, si
dispose. |
Definiz: | §. Uscir di proposito, e Uscir del cammino: dicesi del Non seguitar l'ordine. Lat.
ordinem deserere. |
Esempio: | Boc. g. 3. f. 5. Filostrato per non uscir del cammin tenuto da quelle.
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Definiz: | §. Uscir di senno: Impazzare. Latin. insanire. |
Esempio: | Amet. 26. In se multiplicando l'ammirazioni quasi di senno esce.
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Definiz: | §. Uscir di bando: Esser liberato dal bando. |
Esempio: | Ariost. Furios. 32. 10. A chi aspetta di carcere, o di bando Uscir non par ch'il
tempo più soggiorni. |
Definiz: | §. Uscir de' gangheri: contrario di Stare in gangheri, Uscir di cervello. Lat.
externari, delirare. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 2. Ora io non so che domin di malanno, E di mala ventura è stata
questa, Che l'ha fatto così uscir de' gangheri. |
Esempio: | Salv. Granch. Tu mi farai a ogni modo uscir de' gangheri. |
Esempio: | Red. Ditir. Solamente nel vedere, Mi farieno uscir de' gangheri.
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Definiz: | §. Uscire il ruzzo: Venir meno la voglia, l'uso di quel che si parla. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 2. Che forse forse e' l'uscirebbe il ruzzo Degli orecchi, e la
rabbia del gridare. |
Definiz: | §. Uscir di passo: far cosa fuori del solito. |
Esempio: | E Cecch. Corred. 3. 7. Si sì e' bisogna farla uscir di passo.
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Definiz: | §. Uscir del seminato: modo basso, Uscir di proposito. |
Definiz: | §. Uscire al Mondo: Nascere. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 59. In un medesimo utero, d'un seme, Foste concetti, e usciste al
mondo insieme. |
Definiz: | §. Uscir dell'animo: Non vi pensar più. Lat. de memoria exire.
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Esempio: | Boc. Nov. 38. 5. Allungandosi da veder costei ella gli uscirà dell'animo.
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Definiz: | §. Uscir di mente: Dimenticarsi, scordarsi. Lat. oblivisci.
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Esempio: | Boc. Ninf. Fies. Già padre, e madre, e tutte altre faccende, Gli uscian di mente.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 100. 21. Uscito di mente non m'è, che ignuda
m'aveste. |
Esempio: | Amet. 100. Ma tutto questo mi usciva di mente. |
Esempio: | Bemb. As. 2. Non vi sento di così labile memoria, che vi debba esser di mente
uscito. |
Esempio: | Boez. Varch. 1. pr. 2. Egli è alquanto a se stesso uscito di mente.
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Definiz: | §. Uscire a riva: Condursi alla riva, terminar la navigazione. |
Esempio: | Boez. Varch. 2. pr. 4. Comunche vadano l'altre cose, usciremo notando a riva.
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Definiz: | §. Uscir del laccio, del pericolo: Liberarsi, strigarsi, svilupparsi. Lat. se extricare. |
Esempio: | Boc. Nov. 3. 5. Il Saladino conobbe costui ottimamente esser saputo uscir del
laccio. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 11. 15. Di così gran pericolo usciti, sani, e
salvi se ne tornarono a casa loro. |
Definiz: | §. Uscir di pena: Dar fine alla pena. Lat. poena se liberare.
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Esempio: | Boc. Nov. 77. 43. Fiaccandoti tu il collo, uscirai della pena, nella quale esser
ti pare. |
Definiz: | §. Uscir di strada. Latin. aberrare. |
Esempio: | Boez. Varch. 3. rim. 11. Chiunche vuol profondamente il vero Cercar, ne fuor di
strada uscir giammai. |
Definiz: | §. Uscire: Riuscire, terminare. Lat. evadere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 5. 27. Malagigi ad udirla stava attento, E pensa pur dove ella
voglia uscire. |
Definiz: | §. Uscir l'ira: Pacificarsi. Latin. cessare ab ira. |
Esempio: | Boc. Nov. 47. 12. Al quale, per avere a morte condotto Pietro, non era l'ira
uscita. |
Definiz: | §. Uscire odore: Olire. Lat. odorem spirare. |
Esempio: | Dan. Purg. 23. L'odor, ch'esce del pomo, e dello sprazzo. |
Definiz: | §. Uscir del corpo: Cacare. Lat. cacare, ventrem exonerare.
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Esempio: | Annot. Vang. E faravi dentro i luoghi da mangiare, e i luoghi da uscir del corpo.
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Definiz: | §. Uscir di bocca a uno parole: vale Venirgli detto inconsideratamente. Lat.
verba excidere. |
Definiz: | §. Uscir del seminato: Uscir del solco: uscir di cervello. Lat.
delirare. |
Esempio: | But. Tanto delira, cioè esce dal solco, cioè si svia, onde proverbialmente
delirare, uscir del seminato. |
Esempio: | E But. altrove. Delirare è dal solco della verità uscire, come
esce lo bue del solco quando impazza, e non e obbediente al giogo. |
Definiz: | §. Fare uscire uno: Stimolarlo, e punzecchiarlo tanto colle parole, ch'e' s'induca, ancorchè contra
sua voglia, a far quel che tu desideri. |
Definiz: | §. Uscire: Dar segno, favellare. |
Esempio: | Cron. Mor. Guarti di non biasimare, ne dir male di loro imprese, e faccende,
eziandio che elle sieno cattive, statti cheto, e non uscire, se non a commendarli. |
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