Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Andare, o venir fuora, contrario d'Entrare. Lat. exire, egredi.
Definiz: Si serve questo verbo in alcune delle sue voci, dell'altre dell'antico ora disusato verbo Escire.
Esempio: Franc. Barber. 205. Che meglio ene Alquanto bene, Che escir di dirittura.
Esempio: Not. Giac. Poet. Antic. Ben vorria che avvenisse, Che lo meo core escisse.
Esempio: Boccac. Novell. 79. 42. Sì sforzò di rilevarsi, e di volersi aiutar, per uscirne.
Esempio: E Bocc. Novell. 89. 7. Avvenne, che uscendo con un'altro giovane, chiamato Iosefo.
Esempio: E Bocc. Nov. 99. 8. Messere, poichè ben vi sentite, tempo è d'uscire d'infermeria.
Esempio: Petr. Son. 214. Uscita è pur del bello albergo fuora.
Esempio: Dan. Par. 4. Non n'usciresti pria saresti lasso.
Esempio: E Dan. Inf. 8. Ed io, Maestro, già le sue meschite Là entro certo nella valle cerno, Vermiglie, come se di fuoco uscite [cioè, come se uscisser]
Esempio: E Dan. Purgat. 24. Qual'esce alcuna volta di galoppo, Lo Cavalier di schiera, che cavalchi.
Esempio: Boc. Nov. 17. 40. Con lei verso una porta, che verso 'l Mare usciva, solo se n'andò [cioè aveva l'uscita]
Esempio: E Bocc. Introd. n. 5. A chiunque usciva sangue del naso, era manifesto segno.
Esempio: E Bocc. Nov. 85. 22. Premendoti tutto, non n'uscirebbe tanto sugo, che bastasse ad una salsa.
Esempio: E Bocc. Nov. 65. 6. Infino a tanto, che 'l fistolo uscisse daddosso al suo marito.
Esempio: Boez. Varch. 1. pr. 1. E confessata per la rossezza del viso, la sua vergogna s'uscì di camera tutto dolente.
Definiz: §. Uscire: Ispedirsi.
Esempio: Fir. Trin. Orsù dunque la mia Purella dì su, Alto, bene, escine.
Definiz: §. Uscire: Per simil.
Esempio: Boc. Nov. 77. 6. Calandrino, essendogli il vino uscito del capo, si levò la mattina (cioè avendolo smaltito)
Definiz: §. Uscir di se: Stupefarsi, stupidire, perdere il senno. Lat. obstupescere, stupore corripi.
Esempio: Bocc. Nov. 40. 17. Quivi vedendosi, quasi di se per maraviglia fosse uscito.
Esempio: Pass. 37. Un dì di subito, uscendo di se, fu rapito innanzi al giudicio d'Iddio.
Esempio: Capric. Bott. Che ti pare un bel giuoco, sentirsi favellare a quel modo una voce nel capo, che mi ha fatto uscir di me.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. Dicendo, o Sinifido se tu ora Di te uscito; e tutto lo rincuora.
Definiz: §. Uscir del proposto: Non istar ne' termini. Lat. a proposito aberrare.
Esempio: Boc. Nov. 32. 3. A dire una novella, senza uscir del proposto, da ridere, si dispose.
Definiz: §. Uscir di proposito, e Uscir del cammino: dicesi del Non seguitar l'ordine. Lat. ordinem deserere.
Esempio: Boc. g. 3. f. 5. Filostrato per non uscir del cammin tenuto da quelle.
Definiz: §. Uscir di senno: Impazzare. Latin. insanire.
Esempio: Amet. 26. In se multiplicando l'ammirazioni quasi di senno esce.
Definiz: §. Uscir di bando: Esser liberato dal bando.
Esempio: Ariost. Furios. 32. 10. A chi aspetta di carcere, o di bando Uscir non par ch'il tempo più soggiorni.
Definiz: §. Uscir de' gangheri: contrario di Stare in gangheri, Uscir di cervello. Lat. externari, delirare.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 2. Ora io non so che domin di malanno, E di mala ventura è stata questa, Che l'ha fatto così uscir de' gangheri.
Esempio: Salv. Granch. Tu mi farai a ogni modo uscir de' gangheri.
Esempio: Red. Ditir. Solamente nel vedere, Mi farieno uscir de' gangheri.
Definiz: §. Uscire il ruzzo: Venir meno la voglia, l'uso di quel che si parla.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 2. Che forse forse e' l'uscirebbe il ruzzo Degli orecchi, e la rabbia del gridare.
Definiz: §. Uscir di passo: far cosa fuori del solito.
Esempio: Cecch. Corred. 2. 2. Ma e' la farà bene uscir di passo.
Esempio: E Cecch. Corred. 3. 7. Si sì e' bisogna farla uscir di passo.
Definiz: §. Uscir del seminato: modo basso, Uscir di proposito.
Definiz: §. Uscire al Mondo: Nascere.
Esempio: Ar. Fur. 36. 59. In un medesimo utero, d'un seme, Foste concetti, e usciste al mondo insieme.
Definiz: §. Uscir dell'animo: Non vi pensar più. Lat. de memoria exire.
Esempio: Boc. Nov. 38. 5. Allungandosi da veder costei ella gli uscirà dell'animo.
Definiz: §. Uscir di mente: Dimenticarsi, scordarsi. Lat. oblivisci.
Esempio: Boc. Ninf. Fies. Già padre, e madre, e tutte altre faccende, Gli uscian di mente.
Esempio: E Bocc. Nov. 100. 21. Uscito di mente non m'è, che ignuda m'aveste.
Esempio: Amet. 100. Ma tutto questo mi usciva di mente.
Esempio: Bemb. As. 2. Non vi sento di così labile memoria, che vi debba esser di mente uscito.
Esempio: Boez. Varch. 1. pr. 2. Egli è alquanto a se stesso uscito di mente.
Definiz: §. Uscire a riva: Condursi alla riva, terminar la navigazione.
Esempio: Boez. Varch. 2. pr. 4. Comunche vadano l'altre cose, usciremo notando a riva.
Definiz: §. Uscir del laccio, del pericolo: Liberarsi, strigarsi, svilupparsi. Lat. se extricare.
Esempio: Boc. Nov. 3. 5. Il Saladino conobbe costui ottimamente esser saputo uscir del laccio.
Esempio: E Bocc. Nov. 11. 15. Di così gran pericolo usciti, sani, e salvi se ne tornarono a casa loro.
Definiz: §. Uscir di pena: Dar fine alla pena. Lat. poena se liberare.
Esempio: Boc. Nov. 77. 43. Fiaccandoti tu il collo, uscirai della pena, nella quale esser ti pare.
Definiz: §. Uscir di strada. Latin. aberrare.
Esempio: Boez. Varch. 3. rim. 11. Chiunche vuol profondamente il vero Cercar, ne fuor di strada uscir giammai.
Definiz: §. Uscire: Riuscire, terminare. Lat. evadere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 27. Malagigi ad udirla stava attento, E pensa pur dove ella voglia uscire.
Definiz: §. Uscir l'ira: Pacificarsi. Latin. cessare ab ira.
Esempio: Boc. Nov. 47. 12. Al quale, per avere a morte condotto Pietro, non era l'ira uscita.
Definiz: §. Uscire odore: Olire. Lat. odorem spirare.
Esempio: Dan. Purg. 23. L'odor, ch'esce del pomo, e dello sprazzo.
Definiz: §. Uscir del corpo: Cacare. Lat. cacare, ventrem exonerare.
Esempio: Annot. Vang. E faravi dentro i luoghi da mangiare, e i luoghi da uscir del corpo.
Definiz: §. Uscir di bocca a uno parole: vale Venirgli detto inconsideratamente. Lat. verba excidere.
Definiz: §. Uscir del seminato: Uscir del solco: uscir di cervello. Lat. delirare.
Esempio: But. Tanto delira, cioè esce dal solco, cioè si svia, onde proverbialmente delirare, uscir del seminato.
Esempio: E But. altrove. Delirare è dal solco della verità uscire, come esce lo bue del solco quando impazza, e non e obbediente al giogo.
Definiz: §. Fare uscire uno: Stimolarlo, e punzecchiarlo tanto colle parole, ch'e' s'induca, ancorchè contra sua voglia, a far quel che tu desideri.
Definiz: §. Uscire: Dar segno, favellare.
Esempio: Cron. Mor. Guarti di non biasimare, ne dir male di loro imprese, e faccende, eziandio che elle sieno cattive, statti cheto, e non uscire, se non a commendarli.