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REVERENZA, e REVERENZIA.
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REVERENZA, e REVERENZIA.
Definiz: Lat. reverentia, observantia. Gr. αἰδώς, εὐλάβεια.
Esempio: Albert. cap. 53. La reverenza è virtù, che dà convenevole onore alle gravi, e alle solenni persone, e a coloro, che son grandi per alcuna dignitade.
Esempio: Tes. Br. 7. 59. Reverenza è quella virtù, che ci fa rendere onore a' nobili uomini, e a quelli, che hanno alcuna signoría, ed è suo ufficio portare reverenza a' vecchj, e a' maggiori.
Esempio: Dant. Conv. 161. Reverenzia non è altro, che confessione di debita suggezione per manifesto segno.
Esempio: Com. Purg. 21. Quello è religione dell'uomo inverso Iddio, che è reverenzia delle basse persone a quelle, che sono poste in degnitade, la quale reverenza è virtù, che rende debito onore a persone mature, o esaltate per grado di prelazione.
Esempio: But. Purg. 12. 1. Ed è reverenza onore, lo quale si rende con paura di dispiacere a chi si rende, e di perdere la sua grazia ec. Reverenza è virtù compresa sotto l'umiltà, e le virtù adornano lo virtuoso.
Esempio: E But. Par. 7. 1. Reverenza non è altro, che temere di mancar l'onore, che si dee avere al maggiore.
Esempio: E But. Par. altrove: Due sono gli atti della reverenza, che si rende a Dio, cioè lo 'nginocchiare, e aggiugner le mani, che significano rimettimento dell'affezione, e dell'opere.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 2. A reverenza di colui, a cui tutte le cose vivono.
Esempio: E Bocc. nov. 47. 15. Li sergenti, che il menavano, per reverenza del valente uomo il fermarono.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 19. Il quale per reverenzia dell'abito, che io ho sempre portato del baron messer santo Antonio, volle, che io vedessi tutte le sante reliquie.
Esempio: G. V. 4. 14. 6. Lo seppellirono nella chiesa dentro con grande reverenza, ed onore.
Esempio: E G. V. 10. 56. 5. Non guardando a niuna reverenza di santa Chiesa.
Esempio: Dant. Purg. 1. Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo.
Esempio: E Dan. Par. 7. Ma questa reverenza, che s'indonna Di tutto me ec.
Esempio: Petr. son. 5. O d'ogni reverenza, e d'onor degna.
Esempio: Maestruzz. 2. 56. Coloro, i quali ec. la immagine della croce, e della Vergine Maria, e degli altri Santi sanza reverenzia trattando, le gittano nell'ortica ec. debbono essere gravemente puniti.
Definiz: §. I. Reverenza, diciamo anche a Qualunque segno d'onore, che si fa altrui inchinando 'l capo, o piegando le ginocchia, o movendo qualche altra parte del corpo.
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. 195. A quel nome s'inginocchiarono in terra, e feciono grandissima reverenzia.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 59. E trovando questi due santi Padri fece loro molta reverenzia.
Esempio: Lor. Med. Nenc. 21. Ella fa le più belle riverenze, Che gnuna cittadina da Firenze.
Definiz: §. II. Con reverenza, modo di dire, col quale si piglia licenza di dire ciò, che non sarebbe dicevole per onestà, per rispetto, o per altra simigliante cagione.
v. RIVERENZA.