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1) Dizion. 4° Ed. .
BALLATA
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BALLATA.
Definiz: Spezie di poesia; Canzone, che si canta ballando. Lat. hyporchema. Gr. ὑπόρχημα.
Esempio: Bocc. nov. 63. 4. Cominciò ec. a far delle canzoni, e de' sonetti, e delle ballate.
Esempio: E Bocc. canz. 4. 8. Ballata mia, se alcun non t'appara, Io non men curo.
Esempio: Dant. rim. 2. Ballata, i' vo' che tu ritrovi Amore.
Esempio: E Dan. rim. appresso: Tu vai, ballata, sì cortesemente, Che senza compagnia Dovresti avere in tutte parti ardire.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Tal compitar non sa, che fa ballate.
Esempio: Bemb. pros. 2. Il medesimo di quelle canzoni, che ballate si chiamano, si può dire; le quali, quando erano di più d'una stanza, vestite si chiamavano, e non vestite quando erano d'una sola.
Definiz: §. I. E Ballata, vale anche Danza, onde Fare una ballata, vale lo stesso, che Fare una danza, e Fornir la ballata, Fornir la danza.
Definiz: §. II. E per similit. Fornir la ballata, vale Il por termine a qualche negozio.
Definiz: §. III. Qual ballata, tal sonata, che vale, Dare secondo che si riceve. Lat. paria facere, pariare.
Definiz: §. IV. Guidar la ballata, vale Avere autorità, e Governare a bacchetta. Lat. familiam ducere, chorum ducere. Gr. χορὸν ἄγειν.
Definiz: §. V. Sconciar la ballata, vale Guastare il negozio. Lat. invertere negocium.
Esempio: Cecch. Servig. 3. 9. E che sì, Che quel ragazzo sconcia la ballata.