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1) Dizion. 3° Ed. .
DISCREDERE
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DISCREDERE.
Definiz: Non credere quello, che s'è creduto altra volta.
Esempio: Boc. Filoc. 3. 206. Amore, che ammollisce i duri cuori, mi fa alcuna volta credere, e alcuna volta discredere, che tu, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 69. 28. Tutto 'l Mondo non m'avrebbe fatto discredere, che voi qui non foste colla donna vostra carnalmente giaciuto.
Esempio: Filoc. 2. 268. Ne mi vogliate far discredere quello, che la vera vision m'ha mostrato.
Esempio: Fioret. Cron. E questo non potè far loro discredere.
Esempio: Cecch. Incant. 2. 1. Lascialo discredere.
Definiz: §. In signific. neutr. pass. l'usiamo per Venire alla pruova, e chiarirsi: Discredersi d'una cosa. Lat. perspicere, aliquid ita se habere.
Esempio: Tac. Dav. An. 4. 103. Parendo di vera amistà segno, il discredersi di cose sì gelose.
Definiz: §. Per Isfogarsi con parole di qualche sua passione con alcuno; Discredersi con uno. Lat. cum aliquo sua consilia communicare.
Esempio: Alfons. Pazz. Rim. Ed io che la vo seco per ispasso, Me ne discredo ognor colla mia fante.
Esempio: All. 155. Noi siam diventati per questo mezzo amici di maniera, che noi possiamo discrederci insieme; l'uno all'altro confidando i segreti nostri alla libera.
Esempio: Tac. Dav. Ann. 2. 33. Quando mangiano, e come non uditi tra loro si discredono, origliarli.