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1) Dizion. 5° Ed. .
INCOMODO.
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INCOMODO.
Definiz: Sost. masc. Cosa o Condizione incomoda, Ciò che reca disturbo, molestia, disagio.
Dal lat. incommodum. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Per la via degl'incomodi e de' disagj s'arriva al Paradiso.
Esempio: Parut. Soliloq. 1, 4: Ma nella puerizia, che alla infanzia successe, non come io dovea m'avvezzai a soffrire le fatiche e gl'incomodi, ec.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 388: A qual fine il Signore predisse egli: Guai a voi che siete pregne e che allattate, se non perchè ci fa sicurtà che gli impacci de' figliuoli, in quel giorno che si dovrà marciare, ci saranno d'incomodo?
Esempio: Algh. Litot. 108: Quelle [fistole] finalmente, che sboccano nell'intestino retto, sono di minore incomodo, ma però incurabili.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 254: Facil cosa adunque è il comprendere che grand'incomodo doveva esser questo per il maestro del saggio, e che gran perdimento di tempo per i mercanti nelle scadenze di grossi pagamenti, come si facevano allora.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 85: Il che vuol dire ch'è inutile che l'individuo si prenda nessun incomodo, poichè ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 56: Pur per me sprezzo gl'incomodi. Chi ha bisogno, e quel si scomodi.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Ricett. fior. M. 9: I quali [segni] ci possono dimostrare agevolmente se [le piante] sono state colte ne' luoghi, tempi e modi convenienti, e conservate senza che elle abbiano patito pel tempo, o luogo, o viaggio, incomodo alcuno.
Definiz: § II. E per Cosa che reca impaccio. –
Esempio: Nell. Disc. Archit. 69: Fissi i telai, e posti gli sportelli delle invetrate, rimane che altri incomodi si lascino per di fuori, come anelli da assicurare scale, da fermare taglie, ec.
Definiz: § III. Incomodo, vale anche Disordine per lo più lieve nelle funzioni del corpo, Alterazione più spesso leggiera nella salute, Disturbo. –
Esempio: Red. Lett. 3, 182: Ha di già Sua Altezza Serenissima pigliati tre siroppi solutivi..., senza travaglio e senza incomodo veruno.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 95: L'inesattezza delle istorie dedotte dal deposto degl'infermi, o idioti, o trascurati nell'esame de' proprj incomodi, non sarebbe improbabile che ec.
Esempio: E Bicchier. Bagn. Montecat. 186: Maddalena Nistri di Prato, in età di anni 41, di temperamento sanguigno, e di struttura assai forte, si presentò nel 1776 per curarsi dagl'incomodi che appresso.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 166: Non si rammenta mal, ch'ella non abbia; Parla ognor de' suoi incomodi, di sè.
Esempio: Lambr. Elog. 150: Sopravvenne (molesto incomodo) la sordità, che annuvolò alquanto la serenità dell'animo suo e lo rinchiuse più in sè.
Definiz: § IV. Vale altresì Doglia, Pena, Dolore. –
Esempio: Bandin. Disc. econ. 120: Non basta il veder l'ammalato, ma giova molto il discorrere ancora con esso, fargli esporre dove senta il maggiore incomodo, riflettere se ec.
Definiz: § V. Dare incomodo, vale Recar noia, molestia, disturbo, e propriamente con la presenza, con la conversazione, col trattenersi in un dato luogo, e simili. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 181: Ben m'incresce a quest'ora darvi incomodo.
Esempio: Segner. Lett. 4: Confesso che con molta difficoltà do a Vostra Altezza Serenissima incomodi sì frequenti.
Esempio: Red. Lett. 1, 329: Io son sempre a dargli degli incomodi.
Definiz: § VI. Levare l'incomodo ad alcuno, Togliere, l'incomodo ad alcuno, sono maniere che si adoperano, per cerimonia nell'atto del congedarsi, più che altro nelle locuzioni, Le levo l'incomodo, o Le tolgo, l'incomodo, con persona a cui ci siamo presentati o per fare ossequio, o per conferire intorno a checchessia, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 6: È morto Cecco; Gli è venuto il tiro secco; Ci levò l'incomodo (qui per similit. e in ischerzo).