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LEGGIADRIA.
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LEGGIADRIA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Leggiadro. L'esser leggiadro; L'avere grazia, vaghezza di forme e di atti. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 74: Poi che, crescendo in tempo ed in virtute, Giunse alla terza sua fiorita etate, Leggiadria nè beltate Tanta non vide il sol, credo, giammai.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 17: Veder continuamente gli ornati costumi, e la vaga bellezza, e l'ornata leggiadria.
Esempio: Med. L. Op. 4, 65: La bellezza del corpo par che proceda da essere bene proporzionato, di grazioso aspetto, ed in effetto da una certa venustà e leggiadria, la quale qualche volta piace non tanto per la perfezione e buona proporzione del corpo, quanto per una certa conformità con gli occhi agli quali piace.
Esempio: Bemb. Rim. 13: Senno maturo a la più verde etade; Leggiadria non veduta unqua fra noi.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 250: Di poi vedremo che cosa è leggiadria, che vuol dire vaghezza, che intendiamo per la grazia.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 272: La leggiadria non è altro.... che una osservanza d'una tacita legge, data e promulgata dalla natura a voi, donne, nel muovere, portare e adoperare così tutta la persona insieme, come le membra particolari, con grazia, con modestia, con gentilezza, con misura, con garbo; in guisa che nessun movimento, nessuna azione, sia senza regola, senza modo, senza misura, o senza disegno.
Esempio: Badin. Vocab. Dis. 82, 1: Leggiadria.... Certo portamento della persona..., così leggiero ed agile, ch'e' pare ch'ella si muova, e quasi non abbia peso, ma leggerissimamente si sostenti; è propria della gioventù, e spezialmente di ninfe, e simili.
Esempio: Marchett. Anacr. 2: Che mai diede (Natura) alla donna? Alma beltade, Leggiadria, venustà, grazia e vaghezza.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 134: Un par di baffi col moschin sul mento; Oh quanta grazia, quanta leggiadria Dà quel moschino alla fisonomia!
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 58: Udì che il pregio ognun di leggiadria, Ragionando di fior, dava alla rosa.
Esempio: EFiacch. Fav. 2, 91: Qui forestiero (lo scimmiotto) in passeggiar s'avvenne In una lepre dolce di natura; E tosto il piè con leggiadria ritenne, ec.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Dant. Rim. 123: Morte, se tu questa gentile occidi,... Tu discacci virtù, tu la disfidi, Tu togli a leggiadria il suo ricetto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 69: L'una e l'altra era bella, e di sì adorno Abito e modo tanto pellegrino, Che.... Bisognerebbe aver occhio divino Per far di lor giudizio; e tal sarìa Beltà (s'avesse corpo), e Leggiadria.
Definiz: § III. Si usò poeticam., per Letizia, Esultanza, Gaiezza, o simile. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Qual è quell'angel, che con tanto giuoco Guarda negli occhi la nostra regina...? Ed egli a me: Baldezza e leggiadria, Quanta esser puote in angelo ed in alma, Tutta è in lui, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 13: Da lei ti vien l'amoroso pensiero, Che.... al sommo ben t'invia...; Da lei vien l'animosa leggiadria Ch'al ciel ti scorge per destro sentiero.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 141: Qui tutta umile, e qui la vidi altera; Or aspra, or piana, or dispietata, or pia; Or vestirsi onestate, or leggiadria; Or mansueta, or disdegnosa e fera.
Esempio: EPetr. Rim. 1, 300: I' la riveggio starsi umilemente Tra belle donne, a guisa d'una rosa Tra minor fior; nè lieta, nè dogliosa, Come chi teme, ed altro mal non sente. Deposta avea l'usata leggiadria, Le perle e le ghirlande, e i panni allegri, E 'l riso e 'l canto, e 'l parlar dolce, umano.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 312: Come s'acquista onor, come Dio s'ama, Com'è giunta onestà con leggiadria, Ivi s'impara; ec.
Definiz: § IV. Detto di cosa, vale Vaghezza risultante da leggerezza ed eleganza di parti. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 358: Non è altro leggiadria, che una cotale quasi luce, che risplende dalla convenevolezza delle cose che sono ben composte e ben divisate l'una coll'altra e tutte insieme; senza la qual misura, eziandio il bene non è bello e la bellezza non è piacevole.
Esempio: Caran. Eustaz. 15: Mentre che io attentamente la leggiadria di questo giardino risguardava, parevami ec.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 337: Ma e'c'è di più uno altro certo che, che nasce da tutte queste cose congiunte e collegate insieme, per il quale tutta la faccia della bellezza risplende miracolosamente; il che appresso di noi si chiamerà leggiadria.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: È l'officio della leggiadria, e se li appartiene, il mettere insieme i membri che ordinariamente sono di natura infra loro differenti, di maniera che corrispondino scambievolmente l'uno all'altro al far la cosa bella.
Esempio: Segn. A. Mem. Viagg. Fest. 93: Corrisponde alle dimensioni della larga pianta l'altezza delle gran volte, impostate sopra i pilastri, che di qualità proporzionata soli disposti regolatamente a' loro luoghi, e condotti di pietra serena, benchè alla maniera gotica di quei tempi, con tal leggiadria, che ec.
Definiz: § V. E per Garbo, Bella maniera, Destrezza; usato anche scherzevolmente. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 149: Voi vedete il bargello a voi venire Con una certa grazia e leggiadria, Che par che voglia menarvi a dormire.
Esempio: Galil. Op. IV, 687: E benchè io penetri l'intenzion vostra, ch'è di burlar con leggiadria il signor Galileo,... con tutto questo ec.
Definiz: § VI. E per Ornamento leggiadro, Cosa leggiadra. –
Esempio: Nov. ant. B. 95: Avea arme orate, rilucenti, e pieno di contige e leggiadrie.
Esempio: Capp. Econ. 356: Il discredito delle arti fiorentine, e l'impero della moda passato col commercio e con la potenza in Ispagna, poi in Francia, facevano a quel tempo che, scemando ogni giorno lo smercio delle nostre sete,... ogni addobbo sfarzoso, ogni leggiadria di vestiario e di mobili ci venisse d'oltremonti.
Definiz: § VII. E per Bel tratto, Molto piacevole, o simile. –
Esempio: Segner. Mann. genn. 13, 2: Guai a te se vedi il peccato che tu commetti, e non ne fai caso, quasi fosse un male da niente, una leggerezza, una leggiadria!
Definiz: § VIII. Detto di scrittore, stile, discorso, e anche lingua, Vale Eleganza, Vaghezza, Nobile e sciolta graziosità. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 466: A fine che meglio s'intenda, e più agevolmente conosca la grandissima arte e maravigliosa leggiadria di questo poeta, manderemo ec.
Esempio: E Varch. Lez. Accad. appr.: Quanto alla forma o apparenza che si dà alla materia, cioè alle scritture e similmente alle parole che i Latini chiamano elocuzione, ella vuole avere tre parti: Eleganza o vero leggiadria, (poi che questo vocabolo galanteria non è usato ancora dai buoni scrittori), composizione o vero ordine, è degnità.
Esempio: Speron. Op. 1, 240: Considerando la figura della faccia e del corpo vostro, i movimenti di quello, la leggiadria della lingua, la voce, ec.
Esempio: Segn. P. Demetr. 58: Sono di quelle spezie di leggiadrie appellate grandi, e piene di maestà.
Esempio: E Segn. P. Demetr. 63: Certo che la leggiadria consiste in quella parola apporti, la quale ha relazione a tutte le cose; e da' medesimi scritti (di Saffo) molte altre si fatte leggiadrie potrebbon cavarsi. Nascono, oltra di questo, dalla dettatura delle parole le leggiadrie, cioè per mezzo della metafora.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 25: La parsimonia e la purità de' nostri antenati, siccome nel vivere, così nello scrivere esser vile e rozza, in paragone della ricchezza e della leggiadria de' moderni.
Definiz: § IX. Si usò per Vanità, Pompa, Boria. –
Esempio: Vill. G. 249: Il detto re d'Araona per leggiadria si fece intitolare Piero d'Araona cavaliere, padre di due re, Signore del mare.