Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DESINARE.
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DESINARE.
Definiz: Neutr. Fare il maggior pasto della giornata.
Per alcuni (tralasciando altre men fondate congetture) da dejejunare; secondo altri, dal supposto decoenare; secondo altri ancora, e forse più probabilmente, da desinare, forma varia (alquanto controversa, quantunque resa credibilissima dal verbale desinator) di desinere, Cessare, e propriamente dal lavoro; perchè, massime i lavoratori e gli artigiani, mangiano appunto nel tempo del riposo. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 67: Mai, frate, il diavol ti ci reca; ogni gente ha già desinato, quando tu torni a desinare.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 188: Io debbo stamane desinare con alcuno amico, al quale io non mi voglio fare aspettare, e perciò fatti con Dio. Disse il Zeppa, egli non è ora di desinare di questa pezza.
Esempio: Zibald. Andr. 27: Compagni, disse loro, mangiate e desinate, chè ho intenzione di cenare stasera nell'altro mondo.
Esempio: Machiav. Comm. 152: Dipoi piacevolmente con la sua brigata desinava.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 457: E venne meco a casa, e quivi desinò, e condussemi cavalcature.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 30: Il quale [inferno d'Omero] egli dipinse con tanta attenzione d'animo, e con tanto affetto, che bene spesso domandava i suoi familiari, se egli quella mattina aveva desinato, o no.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Mi dice un altro: ha desinato ancora?
Definiz: § I. In forza d'Att. si usò per Mangiare a desinare, o per desinare. –
Esempio: Av. Ar. Comm. 2, 373: Sono alcuni animali.... che serbandoli Ti danno ogni dì frutto; e quando all'ultimo Non ne dan più, tu te li ceni o desini.
Esempio: Grazz. Comm. 114: E stamani che desineremo?
Definiz: § II. Andare a desinare con gli Angeli o Mandare a desinare con gli Angeli; maniera bassa, che vale Morire, o Ammazzare. –
Esempio: Cecch. Donz. 1, 2: O povertà Santa, chi ti vuol t'abbia: tu sei simile Alla felicità di quei che vanno, O son mandati, a desinar con gli agnoli.