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Dizion. 4° Ed. .
NOTTE
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NOTTE.
| Definiz: | Quello spazio di tempo, che 'l sole sta sotto l'orizzonte. Lat. nox. Gr.
νύξ. |
| Esempio: | Quist. filos. C. S. La notte è privazione, ovvero assenzia della natural luce,
cioè del sole. |
| Esempio: | Esp. Vang. Notte si è detta da nuocere, ed è tenebrosa. |
| Esempio: | Bocc. nov. 21. 16. Il qual di poca fatica il dì, per lo troppo cavalcar della
notte, avea assai. |
| Esempio: | E Bocc. nov. 77. 29. Mandolle a dire, che la notte vegnente
senza più indugio dovesse far quello, che detto l'avea. |
| Esempio: | E Bocc. num. 40. Al tuo amante le tue notti riserba, se egli
avviene, che tu di quì viva ti parti. |
| Esempio: | Dant. Purg. 5. Vapori accesi non vid'io sì tosto Di prima notte mai fender sereno.
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| Esempio: | Petr. canz. 4. 3. Là 've tolto mi fu, dì, e notte andava. |
| Esempio: | E Petr. cap. 6. Gente, a cui si fa notte innanzi sera.
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| Esempio: | Serm. S. Ag. Ci dobbiamo accompagnar cogli Angioli a lodare Iddio per dì, e per
notte. |
| Esempio: | Fior. Virt. La notte è fatta per pensar quello, che l'uomo dee fare il dì.
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| Esempio: | Pataff. 2. Or va' di notte, e non menare il cane. |
| Esempio: | Lor. Med. Com. 125. Perchè non è altro la notte, che privazione del lume del
sole. |
| Esempio: | Tac. Dav. stor. 3. 325. A notte scura, con gente spedita, saglie il monte in capo
a' nimici. |
| Definiz: | §. I. Avere la buona, o la mala notte, o Dare la buona, o la mala notte,
vale Passarla, o Farla passare altrui in piacere, o in travaglio. |
| Esempio: | Bocc. nov. 13. 2. Mentrechè della buona notte, che colei ebbe, sogghignando si
ragionava. |
| Esempio: | E Bocc. nov. 77. 35. Rinieri, sicuramente, se io ti diedi la
mala notte, tu ti se' ben di me vendicato. |
| Definiz: | §. II. E' non è ancora andato a letto chi ha a avere la mala notte; proverb. che si dice per
minacciare, e pronosticare altrui male. Lat. evasit nondum quem sua poena manet.
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