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1) Dizion. 5° Ed. .
MIGLIACCIO
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MIGLIACCIO.
Definiz: Sost. masc. Vivanda fatta con sangue di porco, o di altro animale, mescolato con farina, e talora con uova, e bene stemperato, e fritto in padella; comunemente oggi Roventino. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 147, 22: Fu loro presentato uno migliaccio di porco.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 380: Rame duro che è in grandi pani, fatti a modo di grandi migliacci.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 250: Ed egli diede sempre poi buona carne a quelli che l'aiutarono, e fece loro miglior mercato ch'agli altri. E però dice: Servi, e non guardare a cui; e averai de' migliacci.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 356: Oh non vendere almeno i migliacci, fa' che noi n'abbiamo. Ben'aremo de' migliacci! che mai di piccolo porco come quello non credo che tanta dolcia uscisse.
Esempio: Not. Malm. 2, 585: Migliaccio. Sangue di porco o d'altro animale, mescolato con uova e farina, e poi fritto nella padella a uso di frittata, ec.
Esempio: E Not. Malm. 2, 707: Sanguinacci. Migliacci, o altre vivande, fatte di sangue d'animale.
Esempio: Fag. Rim. 6, 236: A colazione or mi farò un migliaccio Col sangue di quel porco camporeccio.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 55: Gli nomini mangia e quando alcun ne piglia, Per lui si fa quel giorno un berlingaccio Con ogni pappalecco e gozzoviglia, Ch'ei fa prima col sangue il suo migliaccio.
Definiz: § II. Si disse pure, per estensione, Qualunque altra specie di torta, composta con varj ingredienti e fritta, come i migliacci o roventini. –
Esempio: Bocc. Laber. 207: Le lasagne maritate, le frittellette sambucate, i migliacci bianchi,... non curo di dirti.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 116: La più semplice composizione di esse (schiacciate) era farina fritta con olio e cacio, e per ragione di salubrità vi era spesso aggiunto del miele; la qual composizione corrisponderebbe piuttosto a ciò che da noi si dice migliaccio.
Definiz: § III. Comunemente usasi oggi per Castagnaccio. –
Esempio: Manett. Mem. Frum. 170: Comunemente si macina e riduce in farina per polente e per certe specie di migliacci, dai nostri addimandati castagnacci.
Definiz: § IV. E Term. dei Fonditori. Migliaccio dicesi il metallo quando, fuso che sia, viene lasciato per inavvertenza raffreddare o rappigliarsi. –
Esempio: Cellin. Vit. 428: Subito andai a veder la fornace, e viddi tutto rappreso il metallo, la qual cosa si domanda l'essersi fatto un migliaccio.
Esempio: E Cellin. Vit. appr.: Oh! quando quel migliaccio cominciò a sentire quel terribil fuoco, ei si cominciò a schiarire.
Esempio: E Cellin. Pros. 179: Avendo straccurato la fornace, ei si rapprese il metallo; alla qual cosa loro non mai hanno avuto modo di risucitare un tale errore, e domandanlo in lor linguaggio un migliaccio.
Esempio: E Cellin. Pros. 181: Erano pieni di maraviglia di vedere che io avevo risuscitato, e fatto liquido il migliaccio.
Definiz: § V. Aspettare dal cielo il migliaccio caldo; è maniera scherzevole che significa: Pretendere alcuno di conseguire checchessia senza fatica o lavoro di sorta alcuna. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 106: Ma d'una cosa sol però ti taccio, Che tu rivolto al ciel ti raccomandi, E aspetti di lassù caldo il migliaccio.