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1) Dizion. 4° Ed. .
MENARE
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MENARE.
Definiz: Condurre da un luogo a un altro. Lat. ducere, ductare, minare. Gr. ἄγειν.
Esempio: M. V. 9. 75. Messer Giovanni mandò di sua gente per prendere un de' Bentivogli, il quale, essendo bene accompagnato, si contese, e non se ne lasciò menare.
Esempio: Dial. S. Greg. M. 1. 4. Mandisi, se vi piace, alcuno, che vel meni, e rappresenti dinanzi.
Esempio: Bocc. nov. 18. Comandò ad uno de' suoi famigliari, che nella sua casa il menasse.
Esempio: E Bocc. num. 39. Mentrechè la fortuna in questa guisa ec. il Conte d'Anguersa, e i figliuoli menava, avvenne, che ec. (quì per metaf.)
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 8. Perchè non mi menate voi una volta a Firenze?
Esempio: E Bocc. nov. 89. 10. Perchè non t'ingegni tu di menarlo bene, e pianamente?
Esempio: Amet. 44. Egli aveva d'intorno di se per tutto pianissima via non d'altra larghezza, che quella, che noi quì dimoranti diritta mena al tempio.
Esempio: Dant. Purg. 23. Che quella voglia all'arbore ci mena, Che menò Cristo lieto a dire Elì.
Esempio: Petr. son. 227. Menami a morte, ch'io non me n'avveggio.
Esempio: E Petr. 260. Ove ancor per usanza amor mi mena.
Esempio: E Petr. canz. 18. 4. Dolor, perche mi meni Fuor di cammino a dir quel, ch'io non voglio?
Esempio: Tass. Ger. 17. 1. Gazza è città della Giudea nel fine Su quella via, ch'inver Pelusio mena.
Esempio: Cas. lett. 61. Potrà menare il Barbadori, e chi altri le piacerà.
Definiz: §. I. Menare, Indur menagione. Lat. fluxum inducere.
Esempio: Cr. 5. 48. 16. Che procede ec. per acuità di medicina, quando menasse disordinatamente.
Esempio: E Cr. 6. 4. 1. Certi lo cuocono al fuoco, e questo cotale è men lassativo, e mena più dolcemente.
Definiz: §. II. Menare un pugno, o altro colpo, o Menare assolutam. vale Percuotere. Lat. ictum, vel pugnum infringere, ducere. Gr. κονδύλους ἐντρίβειν.
Esempio: Filoc. 2. 284. Ma non voglio, che tu però meni molti colpi.
Esempio: M. V. 9. 59. E menatogli un altro colpo in sul capo, l'abbattè del cavallo.
Esempio: Com. Inf. 20. Sì inimichevolmente si menarono, che amendue, rimasero morti in sul campo.
Esempio: Ar. Fur. 12. 50. Nè mena botta, che non vada piena.
Esempio: E Ar. Fur. 39. 49. Mena la spada a un tempo Sansonetto.
Esempio: E Ar. Fur. st. 50. Ad Olivier, che troppo innanzi fassi Menò un pugno sì duro, e sì perverso, Che lo fe cader pallido, e esangue.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 37. Tosto si volta ad Agramante, e mena.
Esempio: Fir. As. 69. Io gli menai con salda mano un colpo con tanta felicità, che io lo distesi per terra.
Definiz: §. III. Menare di punta, vale Ferir di punta.
Esempio: Ar. Fur. 30. 63. Mena di punta, e drizzò il colpo crudo, Onde gittato avea colui lo scudo.
Definiz: §. IV. Menare, per Agitare, Muovere, Commuovere, Dimenare, e simili. Lat. agitare, commovere. Gr. σείειν, συγκινεῖν.
Esempio: Ovvid. Pist. Questo non puoi tu negare, perciocchè la Dea Diana v'era presente, e tenne a mente le tue parole, e parve, ch'ella menasse il capo, quando ricevette le tue promesse.
Esempio: M. Aldobr. La biacca, e l'aghetta sieno trite, e molto menate nel mortaio coll'aceto, e coll'olio rosato.
Esempio: But. Purg. 18. 1. Dicea forse mormorando, o menando le labbra.
Esempio: Cr. 9. 14. 3. Non si deono menare i detti setoni, se non passati due giorni.
Definiz: §. V. Menare, per Generare, Producere. Lat. ferre, producere. Gr. φύειν, γεννᾶν.
Esempio: Cr. 5. 12. 6. Deesi proccurare, che 'l pedale si divida in molti rami, e i rami in verghe, e vettucce, le quali menino, e producano il frutto.
Esempio: Tes. Br. 3. 2. E quelli pesci, ch'egli mena, non possono vivere in altro lago.
Esempio: Bern. rim. 1. 16. Così a questo corpaccio del mondo, Che per esser maggior più feccia mena, Bisogna spesso risciacquare il fondo.
Esempio: E Ber. rim. 98. Ha presso un lago, che mena carpioni, E trote, e granchi, e sardelle, e frittura.
Definiz: §. VI. Menare, per Condurre, Trattare, Tramare. Lat. tractare.
Esempio: Bocc. nov. 80. 6. Pensossi di volere molto cautamente menar questo amore.
Esempio: M. V. 6. 10. E non potendo menare eglino questo, perchè erano sospetti, il facieno menare a un messer Andrea Giudice.
Definiz: §. VII. Menare a tondo, in vece di Menare la mazza tonda.
v. MAZZA §. II.
Esempio: M. V. 10. 102. Menarono a tondo, guastando, e consumando ciò, ch'era in quella.
Definiz: §. VIII. Menar donna, o moglie, vale Condur la moglie a casa, ed anche Pigliar moglie. Lat. uxorem domum ducere, uxorem ducere. Gr. εἰς τὴν οἰκίαν γυναῖκα κομίζεσθαι, γαμεῖν.
Esempio: Din. Comp. 1. 3. Ordinarono ucciderlo il dì menasse la donna.
Esempio: Bocc. nov. 20. 4. La quale il giudice menata con grandissima festa a casa sua ec.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 24. Diliberarono, che quello medesimo dì, che Pasimunda menasse Efigenia, quello Ormisda menasse Cassandra.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 6. La quale io intendo di tor per moglie, e di menarlami fra quì a pochi dì a casa.
Esempio: Cron. Morell. 240. Era stato in matrimonio circa a dieci anni, e mesi sei; menò moglie a dì 18. Gennaio 1363.
Esempio: Amm. ant. 35. 4. 3. In una contrada è usanza, che la nuora il dì seguente, che è issuta menata, domanda la pentola in presto dalla suocera, e ella incontanente gliele niega.
Esempio: Circ. Gell. 5. 122. Doverebbesi piuttosto usare, e così vorrebbe il giusto, che il marito, quando e' mena moglie, mettesse all'incontro tanti danari, quanti gli dà la moglie per dota.
Definiz: §. IX. Menar via, vale Condurre alcuno altrove, levandolo dal luogo, ove si ritrovava.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 290. Dall'altro lato del fiume venendo un leone, menónne via l'altro fanciullo.
Definiz: §. X. Menare smanie, vale Far pazzie. v. Flos 15.
Esempio: Bocc. nov. 72. 4. Ne 'nvaghì sì forte, che egli ne menava smanie.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 30. Dicendosi in questo modo molte cose da ogni lato, le quali lui, che per troppo stimarsi menava smanie, concitavano, e mettevano su.
Definiz: §. XI. Menare orgoglio, fierezza, crudeltà, e simili, vale Inorgoglire, Divenire orgoglioso, fiero, crudele ec. Lat. saevire, superbire, etc. Gr. χαλεπαίνειν, ὀγκοῦσθαι.
Esempio: Rim. ant. M. Cin. 52. Quando è con voi quella, che orgoglio mena, Ferezza, e crudeltà verso colui.
Esempio: Cron. Morell. 230. E già agli Ubaldini tolte assai delle loro fortezze, comecchè ancora ne tenessono assai, e in spezialità Monte Accinico, per la quale fortezza menavano gran rigoglio.
Esempio: Nov. ant. 99. 5. E vide Tristano, che menava così grande duolo.
Esempio: Ninf. Fies. 339. Avrebbon fatto le pietre, e gli albóri, Sol per pietà di lei menar dolori.
Definiz: §. XII. Menar buono, vale Approvare, Concedere, Far buono.
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 507. Mal fanno quei giovani, che rapiti in soverchia ammirazion del maestro ec. manano buono ogni suo detto, senza niente aggiugner del loro.
Definiz: §. XIII. Menare sonno, vale Dormire. Lat. somnos ducere. Gr. ὕπνον σπάειν.
Esempio: Fiamm. 4. 148. Oh come è dilettevole, quanto è grazioso ec. sopra i nudi cespi menare i lievi sonni!
Definiz: §. XIV. Menare i giorni, vale Passare i dì. Lat. dies ducere. Gr. διαμερεύειν, Demost.
Esempio: Fiamm. 2. 1. Mentrechè io, carissime donne, in così lieta, e gioiosa vita menava i giorni miei, poco alle cose future pensando, la nemica fortuna a me di nascoso temperava i suoi veleni.
Definiz: §. XV. Menar le calcole, figuratam. per Aiutarsi nell'atto venereo. Lat. ducere, Plaut..
Esempio: Bocc. nov. 79. 13. Or che menar di calcole ec. faccian le tessitrici, lascerò io pensar pure a voi.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. Volendole Insegnare un lavoro il più piacevole, Che far si possa, di menar le calcole, E batter fisso.
Definiz: §. XVI. Menar per lo naso, vale Aggirare, Dare ad intendere. Lat. decipere, fucum facere. Gr. ἐξαπατᾶν, φενακίζειν. v. Flos 105.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. I quali il diavolo mena per lo naso di vizio in vizio, e di male in peggio.
Esempio: Salv. Granch. 2. 4. Ella sare' la prima volta, ch'io T'ho menato pel naso, com'un bufolo.
Esempio: Gal. Sist. 105. Vuol esso menar lui pel naso, e farlo dire a suo modo.
Definiz: §. XVII. Menar per parole, vale Mandare in lungo. Lat. procrastinare, diem de die ducere. Gr. ἀναβάλλεσθαι , ἀναβολὴν ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 6. 24. 2. Vedendosi il Papa menare per ingannevoli parole a danno, e vergogna di se, e della Chiesa, divenne più nimico di Federigo.
Esempio: E G. V. 11. 136. 3. E così feciono dilatando, e menando il Re per parole (così ne' T. a penna)
Definiz: §. XVIII. Menar parole, vale Fermare i patti. Lat. rem agere, transigere. Gr. πραγματεύεσθαι.
Esempio: Fir. Luc. 4. 2. Che venga il canchero a chi me la diede, a chi menò le parole, a chi ne fu inventore.
Definiz: §. XIX. Menare a fine, vale Condurre a fine, Mettere in esecuzione. Lat. ad finem ducere, perducere. Gr. πρὸς τέλος ἄγειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 9. 41. Vuol con perfezion menare Ogni cosa al suo bel fine.
Esempio: Alam. Gir. 4. 19. Così promett'io, disse, al terzo giorno Di ritornar, se menar posso a fine Quel, ch'io disegno.
Definiz: §. XX. Menare a capo, vale Menare ad effetto, Finire, Effettuare. Lat. efficere, absolvere. Gr. ἀποτελεῖν.
Esempio: Introd. Virt. Ed egli menerà a capo tutti vostri intendimenti.
Esempio: Bocc. nov. 27. 27. La quale con iusta bilancia tutte le sue operazion mena ad effetto.
Definiz: §. XXI. Menar la vita, vale Vivere. Lat. vitam ducere. Gr. βιοῦν βίον.
Esempio: Gr. S. Gir. 1. È Signore di tutti coloro, che buona vita menano.
Esempio: Alam. Gir. 19. 42. Potrete in questa selva derelitta Menar la vita in orbo stato, e rio?
Definiz: §. XXII. Menar la danza, vale Guidare il ballo. Lat. restim ducere.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 6. Comandò la Reina, che una danza fosse presa, e quella menando la Lauretta, Emilia cantasse.
Definiz: §. XXIII. Menar la danza, per metaf. vale Essere il principale in alcun trattato, maneggiandolo a suo senno. Lat. familiam ducere. Gr. πρωτεύειν.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. In somma il Granchio Mena tutta la danza.
Definiz: §. XXIV. Menar le mani, vale Combattere.
Esempio: Alam. Gir. 8. 89. Quando sarete nella schiera folta, E che tutti verran per farvi offesa, Menate ben le mani.
Esempio: Bern. Orl. 1. 4. 63. E fuora, e dentro si mena le mani.
Definiz: §. XXV. Menar le mani, vale anche Affrettarsi, Studiarsi in far checchessia. Lat. studere, festinare, satagere. Gr. σπουδάζειν, διαπονεῖν, ἐξεργάζεσθαι.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 6. Che s'egli impanca a desco, Mena le mani, come un berrettaio.
Esempio: Malm. 10. 53. Mena le man, ch'e' pare un berrettaio.
Definiz: §. XXVI. Menare a braccia, vale Sostenere, o Reggere in sulle braccia chi non vuole, o non puote reggersi da se medesimo. Lat. inter brachia correptum ducere.
Esempio: Ovvid. Pist. 15. E così ne fu menato a braccia dalli suoi famigli.
Definiz: §. XXVII. Menar l'orso a Modana; proverb. che vale Mettersi a impresa da non ne trarre onore, nè guadagno. Lat. oleum, et operam perdere.
Esempio: Fir. disc. lett. 322. Voglio, che entrambi noi ci ridiamo di costui, il quale, a dirti il vero, mi par, secondochè si dice, che egli abbia tolto a menar l'orso a Modena.
Esempio: Cecch. Servig. 1. 2. I' ho tolto a menare l'orso a Modana.
Definiz: §. XXVIII. Menare il can per l'aia; vale Allungarsi nel discorso con mescolarvi cose, che non fanno a proposito. Lat. erronem esse. v. Flos 319.
Esempio: Varch. Ercol. 94. D'uno, che favella favella, e favellando favellando con lunghi circuiti di parole aggira se, e altrui senza venire a capo di conclusione nessuna, si dice: e' mena il can per l'aia.
Esempio: Malm. 6. 94. Mentre costui a ogni cosa appella, E co' suoi punti mena il can per l'aia.
Definiz: §. XXIX. Menare per la lunga, o simili, vale Mandare in lungo. Lat. differre, morari. Gr. ἀναβάλλεσθαι , ἀναβολὴν ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 11. 44. 1. Parendo a' Fiorentini, che messer Mastino, e messer Alberto della Scala gli menassono per lunga.
Esempio: Bocc. nov. 15. 17. Postisi a cena ec. astutamente quella menò per lunga infino alla notte oscura.
Esempio: Pallad. Febbr. 12. Questi, che sono troppo in sommo lasciati ec. menanla a lunga.
Esempio: Cecch. Dissim. 4. 9. Ora veggendosi Costor menar da costui per la lunga.
Esempio: Ar. Supp. 4. 8. E giorni, e mesi tanto in lungo il menino.
Definiz: §. XXX. Menar le gambe, vale Fuggire. Lat. fugere, celerrimo cursu fugere. Gr. φεύγειν, ἀποδρᾶν ἀποδρᾶναι.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe?
Definiz: §. XXXI. Menar la coda, e Menare assolutam. in signific. osceno. Lat. manstuprare.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 216. Mascio mettendosi mano alle brache dice a costui: va mena quà. Il giovane tutto vergognoso si volge d'altra parte, e Mascio dice: va, mena quà.
Esempio: Pataff. 7. La botte piena, e la mogliera Nanni, E menerem la coda tuttavia.
Esempio: Bellinc. son. 228. Voi errate com'un, del qual dich'io, Che dormendo con un gliel menò bene, Poi disse: io mi credea, che fosse il mio.
Definiz: §. XXXII. Menare alla mazza, vale Tradire. Lat. in malum adducere.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 3. Nè so, se quel tristo di Panurghio M'ha menato alla mazza.
v. MAZZA §. III.
Definiz: §. XXXIII. Menare in servaggio, vale Condurre schiavo. Lat. captivum ducere. Gr. αἰχμαλωτεύειν.
Esempio: G. V. 7. 128. 1. Giovani, garzoni, e pulcelle, e donne assai furono violate villanamente da' Saracini, e menate in servaggio.
Esempio: E G. V. cap. 144. 5. Giovani, uomini, e donne menarono in servaggio.
Definiz: §. XXXIV. Menar trattato, vale Aver segreta intelligenza con alcuno.
Esempio: G. V. 7. 137. 1. Essendo menato un segreto trattato per pigliare la città d'Arezzo per tradimento.
Esempio: E G. V. appresso: E venía fornito il trattato, se non che uno, che il menava, cadde d'uno sporto.
Definiz: §. XXXV. Menar delle calcagna, vale Correr velocissimamente, Fuggire. Lat. cursu quamcelerrimo abire. Gr. τάχιστα δραμεῖν.
Esempio: Ar. Fur. 1. 17. Che quanto può menar delle calcagna, Colei lo caccia al bosco, e alla campagna.