Lessicografia della Crusca in rete

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CUCINA.
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CUCINA.
Definiz: Sost. femm. Stanza della casa, dove si preparano e si cuociono le vivande.
Dal lat. coquina. –
Esempio: Senec. Pist. 301: Le cucine de' ghiottoni son piene di cuochi, e di garzoni ch'apprendono quell'arte.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 107: Misia mia fante e Licisca di Filomena nella cucina saranno continue.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 457: E' Franzesi.... trovorno el campo levato, come in fuga, e che aveva lasciato molte cose grosse, e massime masserizie di cucina.
Esempio: Cas. Rim. burl. 1, 17: Ogni stanza era camera e cucina.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 148: Facelavisi (nelle case de' lavoratori) una gran cucina, non buia, e sicura da pericoli dell'abbruciare, col forno, col focolare, col pozzo e con l'acquaio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 41: Mena costoro Suso in cucina.
Esempio: Fag. Rim. 2, 262: Restava la maggior parte perduta Dietro alla serenissima cucina, Da cui n'usciva una fragranza acuta.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 64: In cucina mi par di sentir gente.
Definiz: § I. E per Quel luogo negli accampamenti, dove si cuociono le vivande per i soldati. –
Esempio: Montecucc. Op. 1, 172: Siavi legna per le baracche, per far fuoco alle guardie ed alle cucine.
Definiz: § II. Cucina, dicesi nel linguaggio marinaresco Una specie di grande cassa fatta di lamiera e divisa in iscompartimenti, nei quali pongonsi le cazzeruole e gli altri vasi per cuocere le vivande all'equipaggio, mediante un fornello che riscalda essi scompartimenti.
Definiz: § III. E per Il cucinare, L'arte o La maniera di cucinare. –
Esempio: Senec. Pist. R. 156, 21: Cuochi e.... garzoni, ch'apprendono l'arte di cucina.
Esempio: Sassett. Lett. 125: I Chini sono uomini di grande intelletto, e parimente esercitano tutte le arti, e sopra tutto imparano maravigliosamente la cucina.
Definiz: § IV. E figuratam., per La qualità o quantità delle cose stesse cucinate, o che si sogliono cucinare in una casa, come:
Esempio: Esempio del Compilatore La mia cucina consiste in minestra, lesso e antipasto; Cucina da grasso, da magro ec.
Definiz: § V. Uomo di cucina, dicesi Colui che nelle case signorili è addetto comecchessia ai servigj della cucina; e Donna da cucina o Persona da cucina dicesi nelle case dei cittadini del medio ceto Quella donna, o Quella persona, che fa da cucina. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Frate da cucina vale Cucinaio.
Definiz: § VI. Di buona o di mala cucina, a modo di aggiunto, vale Che facilmente o difficilmente si cuoce; Cottoio o Non cottoio. –
Esempio: Pallad. Agric. 272: Imbagnandole (le fave) con acqua mirrata, diventano di buona cucina.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 127: La grande e nuova [lente], e che sia di buona cucina, è migliore ec.
Definiz: § VII. E figuratam., e scherzevolmente riferito a persona, vale Di buona o cattiva indole, qualità e simili. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 11: Questo Falcon fu di mala cucina, Temea la conscienzia o la vergona vergogna, Come il sole la rugiada da mattina.
Esempio: Pulc. L. Morg. 20, 27: Questo era tanto dolce, ch'egli è sciocco; Quell'altro è tristo, e di mala cucina.
Esempio: Bern. Orl. 28, 34: Orlando, ch'era di buona cucina, Chinossi in terra riverentemente.
Definiz: § VIII. E pur figuratam. e riferito a persona, Di buona cucina, si usò per Facile a innamorarsi; e riferito in particolare a donna. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 9: Tu non guardi cristiana o saracina, E Filiberta ha l'occhio del ramarro, E stata è sempre di buona cucina, E basta solo un cenno a far bazzarro.
Esempio: Gell. Err. 1, 1: I vecchi non s'innamorano così al primo, come fanno i giovani; onde si dice di loro, che eglino hanno la carne dura, e non si cuocono così a ogni fuoco; e de' giovani, che si cuocono al primo bollore, e son, come noi usiamo dir vulgarmente, di buona cucina.
Definiz: § IX. Far da cucina, e Far la cucina, dicesi per Apprestare le vivande, Cucinare, Far da cuoco. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 125: Vulcano fece la cucina.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 167: Non venga prima che questa quaresima, perchè.... Urbino che sta meco, va questo settembre a Urbino, e lasciami qui solo in tanta noia. Non mi mancherebbe altro che avervi a far la cucina!
Definiz: § X. A grassa cucina povertà è vicina; proverbio il quale significa, Che lo spender troppo per la gola è cagione di povertà.
Definiz: § XI. Grassa cucina, testamento magro; proverbio che significa quello stesso che il precedente.
Definiz: § XII. I troppi cuochi guastano la cucina. –
V. Cuoco.