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1) Dizion. 5° Ed. .
FALLIMENTO.
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FALLIMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'atto e L'effetto del fallire; Fallo, Colpa, Peccato: ma in questo e negli altri significati morali, è voce oramai di raro uso. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 65: Chè for tuo dolce aiuto, Catun fora perduto, Sì come credo: tanto è fallimento!
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 216: Acciò che nullo dicesse, che cupidità di loro ricchezze li distruggesse più che la cagione di loro fallimento.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Egli non ricercherà di far vendetta del fallimento della colpa di costui.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 15: I quali [Padri] incontanente si ragunarono: alcuni essendo prima d'ogni cosa avvisati; e gli altri per timore che l'assenza non fusse loro a fallimento imputata.
Definiz: § I. E con più tenue senso, Sbaglio, Errore. –
Esempio: Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 81: Ancorch'è fallimento Volendo ragionare Di così grande affare; Ma scusami che ec.
Esempio: E Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 83: Se la gran conoscenza Dicess'uom per ventura, Che vien più da natura, Direbbe fallimento.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 105: Se 'l primo si dolesse Di tal perdonamento, Faria gran fallimento, Perchè ciascun può quel ch'è suo donare.
Definiz: § II. Si disse per Inganno, Ingiuria e simili. –
Esempio: Rim. Ant. F. Enz. Re 1, 175: Per lealtà conven che si mantegna, E per bel servimento, Fora di fallimento fino amore.
Esempio: Stor. Barl. 21: Hai paura della mia grida e del suono delli miei trombadori, che sai ch'io sono tuo fratello carnale, e sai che tu non m'hai fatto nessuno fallimento.
Definiz: § III. Si usò anche per Mancanza, Difetto; anche figuratam. –
Esempio: Plut. Vit. 134: E per questo venne il fallimento della sua illuminazione (della luna), della quale s'allumina dal sole, e rimane obscura.
Esempio: Vill. G. 146: Il quale [castello] per lungo e forte assedio e fallimento di vittuaglia non potendosi più tenere, fecero que' dentro consiglio di patteggiare.
Definiz: § IV. Comunemente usasi come Termine dei mercanti, e vale L'atto e L'effetto del fallire, ossia Il mancare che un mercante fa ai pagamenti, per difetto di danaro. –
Esempio: Vill. G. 794: Per li detti fallimenti delle compagnie mancaro sì i danari contanti in Firenze, ch'appena se ne trovavano.
Esempio: E Vill. G. 850: Invilito per lo fallimento e cessagione de' suoi consorti, non ebbe ardimento al riparo della iniqua e ingiusta legge.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 329: Divulgato adunque il fallimento, i creditori ec.
Esempio: Legg. Band. C. 10, 194: Qualunche mercante.... abitante però e mercantilmente negoziante,... quale in l'avvenire diverrà all'atto del fallimento e cessazione, sia tenuto ec.
Esempio: Dav. Camb. 431: Dal primo sborso vostro al presente ritorno.... avrete guadagnato scudi uno e mezo con 64; dove per esser ito il vostro in tre mani, avrete corso risico di tre fallimenti.
Esempio: Buonarr. Sat. 3, 237: Ma quando intende un piato averti tolto Duo poderi, una casa, o che t'ha 'l gioco, O un fallimento in dieci intrighi involto, Comincia a ritirarsi a poco a poco.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 15, 2, 185: Quando il fallimento sia doloso, conforme suole frequentemente occorrere in quei ribaldi, li quali cercano d'arricchirsi con i fallimenti dolosi,... si dice delitto gravissimo.
Esempio: Casareg. Camb. 5: Il decotto o fallito, il prossimo al fallimento, non può regolarmente fare alcun atto, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 531: De' padroni stessi, per cui il cessar delle faccende era stato fallimento e rovina.
Definiz: § V. Restare al fallimento, o Rimanere, al fallimento, vale Rimanere creditore d'un mercante fallito; ed altresì, per estensione, Perdere tutta o gran parte della somma onde alcuno era creditore verso un fallito. –
Esempio: Lipp. Malm. 8, 76: Quei che gli spese (i denari) in cene e in desinari Non aver, dice, manco assegnamento, Talchè Amostante resta al fallimento (qui per similit. e in ischerzo.)
Esempio: Not. Malm. 2, 679: Resta al fallimento. Resta con quel credito da non riscuoter mai.
Definiz: § VI. Figuratam., vale Incontrare, Ricevere, un danno senza conseguire il vantaggio al quale si mirava. –
Esempio: Dat. Lepid. 93: Un altro fece una buona zana, e mandolla a casa un galantuomo, facendo che l'apportatore chiedesse da sua parte il ferraiuolo grave; ma rimase al fallimento, perchè la moglie accorta ricevè la roba, ma non diede il ferraiuolo.