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MICIO
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MICIO.
Definiz: Sost. masc. Nome familiare e vezzeggiativo del Gatto.
Dal basso lat. musio, denominazione data al Gatto, perchè ghiotto e persecutore del mus, cioè Topo: onde le forme antiche moscia, museina, museino, per micia, micina, micino. –
Esempio: Lipp. Malm. 9, 22: Vuol cavarsi di cappello: Ma per ch'il micio gli ha tolto la briga, La dama.... Lo burla, che gli è corsa la berretta.
Esempio: Fag. Rim. 2, 158: Chiamatel: Micio, micio? e nel chiamarlo Conviene unire i labbri e far quel suono, Giusto, come se aveste da baciarlo.
Esempio: Not. Malm. 2, 701: Micio. Così si chiama da' piccoli bambinelli il gatto, per essere la voce più comoda alla loro pronunzia, e perchè è accompagnata da un certo suono, al quale quell'animale facilmente risponde.
Esempio: Parin. Poes. 299: Come su pe' declivi Fanno del tetto i mici per la foia, Tali s'udieno questi Sotto al tuo ferro miagolar di gioia.
Definiz: § Stare in barba di micio, o anche Godersela, in barba di micio, vale Stare con tutti gli agj, Stare allegramente, Godersi vita tranquilla e senz'affanni: presa l'immagine dal gatto ben pasciuto e coi baffi unti pel cibo goduto. –
Esempio: Not. Malm. 1, 171: Uno che non stia allegramente, sì dice Non istà in gote, non istà in barba di micio.... In barba di micio, cioè Colla barba unta, lustra.
Esempio: E Not. Malm. 1, 193: Stare in barba di micio.... Pare che questo detto possa venire dal l'antica superstizione degli Egizj, i quali, credendosi che il gatto fusse consegrato alla dea Iside, che era la loro deità maggiore, non solo nutrivano con grandissima cura e splendidezza questo animale; ma ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 312: Qui senza tanti cuochi Si fa un pasto triviale, Senza festini e giochi Si sta in barba di micio alla nostrale.
Esempio: Fag. Comm. 4, 248: Se mi riesce d'averla, entro in tutta la roba di suo padre, che non ha altri che lei, e me la godo in barba di micio.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 371: Ma voi poi avete una buona dote, e di più date in uno sposo, che ha tutte le buone qualità per istar sempre allegramente e in barba di micio.
Esempio: E Fag. Rim. 2, 168: Onde di qui (dall'essere i gatti trattati bene) credo sia derivato, Che lo star bene e lo sguazzare ognora, Stare in barba di micio vien chiamato.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Un cantor con la paga e il beneficio Grasso, fresco, paffuto fa la stummia, E se la pappa, e sta in barba di micio; Un poeta è più asciutto d'una mummia.