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Dizion. 5° Ed. .
COSO.
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pag.900
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COSO. Definiz: | Sost. masc. Voce di senso generico e di uso familiare, con la quale si accenna, si chiede, o si designa un Oggetto qualunque, che non vogliasi nominare, o di cui s'ignori o non ci sovvenga il nome, ovvero non se ne conoscano bene le qualità, l'uso e simili. Ma per lo più ha senso dispregiativo, e l'adoperiamo per oggetti ordinarj, o mal fatti, o brutti. |
Da cosa. – Esempio: | Bern. Catr. 7: Mai vidi la più nuova masserizia. B. Ch'er'egli in fine? N. Er'un dificio, un coso. | Esempio: | Cecch. Mogl. 5, 4: S'è messo il coso lungo In dosso, come proprio se gli stesse Qui accasato. |
Esempio: | Red. Lett. 1, 398: Ho ricevuto il suo piego di lettere, entrovi quel coso, stampato in Rimini. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 498: E dar ne' rulli, dal giuoco così detto, ove con pallottole si dà in certi cosi di legno ritti, che si fanno cascare. | Esempio: | Fag. Rim. 7, 54: Gli è un coso tondo, il quale va e viene, Secondo che egli è spinto in su e in giù. Or va calando, or alto si sostiene. Nè si alimenta con altra virtù Che del vento che l'empie. |
Definiz: | § I. Figuratam., dicesi di Uomo o brutto, o goffo, o sciocco, o di rozze o cattive maniere. – | Esempio: | Saccent. Rim. 1, 43: Fosti un bel coso a correr quest'impegno. | Esempio: | Bracc. R. Dial. 125: Maestro Imbratta, ch'è della stessa natura de' cetriuoli, ognun dice ch'e' sia un coso molto duro alla digestione (qui in equivoco). | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 15: Intesero... Che è un poco innanzi un coso spaurito, Vestito d'una lunga palandrana. |
Definiz: | § II. Un coso di due soldi, di dieci soldi, di due lire, di venti lire, o simile, dicesi in modo basso per Moneta che abbia tal valore; ed altresì, per estensione, dicesi al Prezzo stesso, alla Somma, o alla Spesa, determinata dall'aggiunto. – |
Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 4, 335: In un fiasco si può costipare tant'aria che pesi, oltre al peso ordinario del fiasco e dell'aria, quanto un coso di venti soldi. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 527: Denarius era decem asses, cioè dieci cosi di quattro quattrini, cioè un giulio. |
Definiz: | § III. Un coso di quattro miglia, di tre ore, di dieci braccia, o simile, pure in modo basso, e più che altro contadinesco, prendesi per lo Spazio designato dall'aggiunto; ed usasi quando la lunghezza o di tempo, o di luogo, o di misura, non si conosce per l'appunto, ma s'indica per modo approssimativo. |
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