Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
DONDE.
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DONDE.
Definiz: Avverb. locale. Onde, Di qual luogo. Lat. unde. Gr. πόθεν, ὅθεν.
Esempio: Bocc. introd. 34. Con una vista orribile, non so donde in loro nuovamente venuta, spaventarmi.
Esempio: E Bocc. nov. 13. 12. Cominciò piacevolmente a ragionare, e domandar chi fosse, donde venisse, e dove andasse.
Esempio: Petr. canz. 47. 2. In atto, ed in parole la ringrazio, Umilemente, e poi domando: or donde Sai tu il mio stato?
Esempio: E Petr. son. 53. Quand'ecco i tuoi ministri, io non so donde.
Definiz: §. I. In signific. di Di che. Lat. quamobrem, quare. Gr. διὰ ταῦτα.
Esempio: Nov. ant. 59. 1. Quasi in sua giovanezza si partì dal padre, e dalla madre, ec. donde il padre, e la madre stettono gran tempo, che non ne seppono alcuna novella.
Esempio: Pass. 79. Nasce nell'anima una fidanza, per la quale certamente spera dopo il pianto, e il dolore ricever misericordia, e perdonanza, donde l'anima se ne diletta, e pasce.
Esempio: Petr. canz. 18. 5. Oime! perchè sì rado Mi date quel, dond'io non son mai sazio?
Esempio: Dant. Purg. 9. Non ruggiò sì, nè si mostrò sì acra Tarpea, come tolto le fu 'l buono Metello, donde poi rimase macra.
Definiz: §. II. I più antichi dissero anche, Don, accorciandolo così per cagion del verso.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 78. Ed eo temente moro, e dimandar Non oso ciò, don più son desioso.