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Dizion. 2° Ed. .
LISCIARE
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LISCIARE.
Definiz: | E stroppicare stropicciare una cosa, per farla pulita, e bella. Lat. demulcere,
molliter attrectare, perpolire. |
Esempio: | Dan. Purg. 8. Volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso Leccando, come bestia
che si lisci. |
Esempio: | Lab. n. 209. E le dita, con la lingua bagnatesi, a guisa, che fa la gatta, or
quà, or là si lisciava. |
Esempio: | Cr. 9. 60. 3. I buoi, ec. toccandogli spesso, e lisciandogli, e appianandogli
con le mani. In questo signific. sì direbbe anche ligiandogli da ligiare: onde ligiar la
coda. |
Esempio: | Fran. Fr. Giord. S. orni altresì le parole, e liscile, forse che 'l
credi piegare, come si piegano talotta l'altre persone, per belle parole lisciate: non si piega Iddio per lisciamento
di parole [cioè adornate, e abbellite] |
Definiz: | ¶ Per adulare, e piaggiare. Latin. assentare. |
Esempio: | Fr. Giord. Il predicatore adunque debbe tagliare, e 'ncendere le peccata, e non
palpare, e lisciare. |
Definiz: | ¶ Per porsi il liscio in sul viso, ed è proprio delle donne. Lat. fucari, fuco se
oblinere. |
Esempio: | Gio. Vill. 7. 134. Dicendo, che si lisciavano, come donne. |
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