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Dizion. 4° Ed. .
GENERE,
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GENERE,
Definiz: | Che i più antichi dissero anche GENERO. Lat. genus. Gr.
γένος. |
Esempio: | Varch. Ercol. 306. Il genere è una nozione, cioè un concetto, ovvero predicabile,
o volete universale, e in somma una voce, la quale si predica, cioè si dice di più cose, le quali cose sono differenti
tra se di spezie, e si predica nel che, cioè essenzialmente, ovvero nella natura, e sostanza della cosa.
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Definiz: | §. I. Genere umano; diciamo a Tutta la generazione umana. Lat. genus
humanum. |
Definiz: | §. II. Genere; si dice anche per lo stesso, che Sorta, Spezie. Lat. genus. Gr.
γένος. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 242. Questo riscontro fu fatto da noi in tempo di notte con tre
differenti generi di pezzi. |
Esempio: | Red. lett. 1. 117. Fa di mestiere che V. S. Illustriss. ne abbia di diversi
generi. |
Definiz: | §. III. In genere; posto avverbialm. vale Generalmente. Lat. generatim. Gr. κατὰ
γένη. |
Esempio: | Pass. 134. O sia scomunicato nominatamente, o in genere. |
Esempio: | E Passav. 325. Avendo (il diavolo) chiaro
cognoscimento non solamente in genere, ma specificatamente, e singularemente di tutte le cose naturali, spirituali, e
corporali. |
Esempio: | Libr. Pred. Pand. Ma non ne siamo però tenuti, se non in questo modo, se non
dirli in grosso, e in genero. |
Esempio: | G. V. vit. Maom. Ma nel genero la legge dell'uno Calif, e dell'altro si
concordavano insieme. |
Esempio: | Pallad. 2. tit. Delle quattro cose, nelle quali sta in genero lo buono lavorío
della terra. |
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