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LECITO, e, con forma oggi non usabile se non talvolta in poesia, anche LICITO.
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LECITO, e, con forma oggi non usabile se non talvolta in poesia, anche LICITO.
Definiz: Add. Che è consentito dalle leggi, dalle regole, dalle convenienze, e simili.
Dal lat. licitus. –
Esempio: Giamb. Oros. 457: Comandò per sua lettera, data a Minucio Fundano proconsole d'Asia, che a neuno fosse licito d'offenderci i cristiani, se ec.
Esempio: Dant. Inf. 5: A vizio di lussuria fu sì rotta, Che libito fe' licito in sua legge.
Esempio: E Dant. Purg. 6: E se licito m'è, o sommo Giove,... Son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?
Esempio: E Dant. Conv. 310: E dico che più volte alti malvagi che alli buoni, pervengono appunto li procacci; chè li non li citi a' buoni mai non pervengono, perchè li rifiutano.
Esempio: Vill. G. 708: E così, menando rigido e crudo il suo uficio molte cose illecite e di latto fece in Firenze; a petizione di coloro che l'aveano chiamato..., e ancora per non licito guadagno.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 99: Che non abbia in veruno modo, lecito o illicito, dato aiuto, consiglio o favore, a morte di persona.
Esempio: Petr. Rim. 2, 245: Deh! qual amor sì licito e sì degno, Qua' figli mai, quai donne, Facon materia a sì giusto disdegno?
Esempio: Scarp. Serm. S. Ag. 28: Se 'l padre tuo non puote vivere sanza te, non t'è però lecito abbandonare Iddio, nè la tua religione.
Esempio: E Scarp. Serm. S. Ag.59: Non è lecito di fare i giovani imprudenti rettori di terre, nè pastori di popolo.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 90 t.: Guardando curiosissimamente ciò che a gli altri non parea lecito.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Parti questa cosa da uomo da bene? M: E perchè no? B. E parti lecita? M. Lecitissima.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 125: Ne domandai parere al Priore, al Dati, e al cav. Cerchi, i quali tutti mi dissero che non solamente lo stimavan lecito, ma conveniente ancora.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 199: Gridavano.... non essere degno nè lecito di porre il piede in questa infima parte dell'universo.
Definiz: § I. E per Dato, Concesso, Consentito; e altresì Possibile a dirsi, a farsi, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 227: Per alcuna cagione alcuna volta è licito di dire quello (il cielo) essere tenebroso.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 311: E il servo di Dio disse a lui: Quando tu averai agio, verrai a me.... Ma il predetto Girardo, facendo il comandamento del venerabile padre, andò a lui quando gli fu licito.
Esempio: Medit. Alb. Cr. 23: Ode (l'anima) quelle secrete cose, le quali non sono lecite a dicerie (cioè che non si possono dicere a lingua), nè intendere si possono, se non da quell'anima ch'è ec.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 531: Or lecito mi sia parlare d'alcuni animali aquatici, che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 108: Pietosa bocca che solevi in vita Consolar il mio duol di tue parole, Lecito sia ch'anzi la mia partita D'alcun tuo caro bacio io mi console.
Esempio: Casott. Mem. Impr. 103: E qui siami lecito l'aggiugnere per ultimo la relazione, che di questa stessa processione ho letta in un poemetto.
Esempio: Parin. Poes. 82: Ma non sempre, o signor, tue cure fieno Alla dama rivolte: anco talora Ti fia lecito aver qualche riposo.
Esempio: Capp. Lez. 238: Serve mirabilmente a determinare secondo i tempi l'abito, e, se m'è lecito dirlo, il colorito nazionale delle idee e il modo d'esprimerle più efficacemente.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Vasar. Ragion. M. 18: Volendo trattare de' quattro elementi, in quella maniera però che è lecito al pennello trattare le cose della filosofia, favoleggiando.
Definiz: § III. Se è lecito, usato nelle interrogazioni, è maniera adoperata ad attenuare la domanda stessa, quando possa sembrare o ardita o sconveniente. –
Esempio: Grazz. Comm. 450: E dove vuoi andare, se è lecito?
Definiz: § IV. In forza di Sost. Ciò che è lecito. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 3: La ragione ha per buono solamente il lecito, il giusto e l'onesto.