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1) Dizion. 5° Ed. .
GUAIO.
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GUAIO.
Definiz: Sost. masc. Voce, Grido, di dolore, che l'uomo manda fuori, Forte lamento, Rammarichio, e simili.
Dalla esclamazione guai, usata in forza di Sost. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle.
Esempio: E Purg. 7: Ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri.
Esempio: Petr. Rim. 1, 5: Onde i miei guai Nel comune dolor s'incominciaro (qui figuratam.).
Esempio: Bocc. Decam. 5, 169: Gli parve udire un grandissimo pianto, e guai altissimi messi da una donna.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 73: Il gottoso che appena sul letto stare non potea sanza gran guai, prestamente schizzòe del letto.
Esempio: Martin. T. V. 15, 26 Not.: Onde le lamentazioni si riferiranno alla predizione delle calamità di Gerusalemme,... e i guai alla disperata sorte degl'impenitenti.
Definiz: § I. Più comunemente usasi per Male, Sventura, Calamità, Tribolazione, e simili; quasi Cagione di dolersi, di rammaricarsi. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Nell'ora che comincia i tristi lai La rondinella presso alla mattina, Forse a memoria de' suoi primi guai, ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 250: Che s'aspetti non so, nè che s'agogni Italia, che suoi guai non par che senta.
Esempio: Bern. Orl. 11, 1: Fra la più sciocca turba conto assai Dei ben che la fortuna e la natura Ci dà.... Onde a me par che sian più tosto guai.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 217: Chè doppia forza hann'i celati guai.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 42: Quand'io più credo a gola esser ne' guai, Ecco al mio cuore ogni travaglio estinto.
Esempio: Martin. T. V. 15, 26: In esso [libro] erano scritte lamentazioni, e cantici di mestizia e di guai.
Esempio: Pindem. Poes. 89: Chi dell'uman viaggio i guai descrive.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 66: Noi sappiam per prova omai, Che se parlan le bestie annunzian guai.
Esempio: Capp. Econ. 417: Quando una qualche solenne mutazione si fece nel mondo, e i vecchi fondamenti crollarono; pare che i cessati guai facciano più acutamente sentire e con maggiore insofferenza tollerare i guai che rimangono e quelli che sopravvennero.
Definiz: § II. E per Danno materiale. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 35: Se han voluto in Pisa ed in Livorno Del terremoto riparare ai guai, Han dato ai murator sei paoli al giorno.
Definiz: § III. E per Fatto, o Condizione, pregiudicevole a un dato fine od effetto; Ciò che nuoce, o è contrario, a checchessia; Male: ma talvolta prendesi anche semplicemente per Impiccio, Imbroglio. –
Esempio: Salvin. Senof. 57: Appresso queste parole licenziò Roda, la quale si trovò in un pazzo guaio. Perciocchè amando ella Anzia, rifiutava di palesarlo ad Abrocome, e dall'altra banda assai temeva dell'ira della barbara femmina.
Esempio: Tocc. Lett. 7: Ma qui appunto fu il guaio per quel povero giovine, quando nell'aversi a mostrare i sostenitori della bugia, egli vide venir fuori il P. Orsi con una sfilata di Santi Padri, cioè mostrare il P. Orsi quei Santi Padri essere stati sostenitori della bugia.
Esempio: Bracc. R. Dial. 255: Oh adesso voi mi cominciate a piacere, venendo colle ragioni alla mano! Il guaio si è, ch'elleno, per esser troppo sparute, le non vi potranno regger fra mano.
Definiz: § IV. E per Litigio, Contesa. –
Esempio: Tocc. Lett. 54: Tant'è, con lui non vo' guai. Mi vo' mettere un po' in sicuro.
Definiz: § V. E poeticam., per Pena, Tormento; onde Eterni guai, vale Le pene infernali. –
Esempio: Frez. Quadrir. 2, 12: O Flegias, dissi io, che a tanto guaio Se' posto qui, e tremi vie più forte, Che 'l vecchio can nel freddo di gennaio.
Esempio: Savonar. Poes. 35: Chi del suo amor s'accende, Non sente eterni guai.
Definiz: § VI. A guaio, posto avverbialm., vale Fino a far guaire, Fino a far mettere grida di dolore. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Così discesi del cerchio primaio Giù nel secondo, che men loco cinghia, E tanto più dolor, che pugne a guaio.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 149: Che pugne a guaio; cioè che la puntura e il tormento fa guaiolare l'anime tormentate.
Definiz: § VII. Trarre guai ed anche Mettere guai, vale Gridare per dolore, Altamente lamentarsi. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Io sentia da ogni parte tragger guai.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 113: E detto questo, il nano traeva grandi guai, dicendo: Signor mio, dove t'ò io perduto!
Esempio: Cas. Pros. 3, 366: Non istà bene, nè mostrar la lingua,... nè gittar sospiri e metter guai.
Definiz: § VIII. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 49: Tal ch'io non penso udir cosa giammai, Che mi conforte ad altro, ch'a trar guai.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 83: L'aspetto sacro della terra vostra Mi fa del mal passato tragger guai.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 152: Io attendo a trar guai a centinaia, E fammegli tirar una fanciulla.
Esempio: Rot. Poes. 1, 274: I' sempre piangerò, nato a trar guai.
Definiz: § IX. Un buon boccone e cento guai. Proverbio che si dice di chi per un piccol bene presente non cura un gran male futuro. –
Crusc. Vocab. IV.