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1) Dizion. 4° Ed. .
GAZZA.
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GAZZA.
Definiz: Uccello di color bianco, e nero, della grandezza quasi d'un colombo, atto a imitar la favella umana. Lat. pica. Gr. κίττα, κίσσα.
Esempio: Nov. ant. 32. 1. Un filosofo, che ebbe nome Pitagora, ec. fece una favola ec. nella quale ec. erano molte significazioni d'animali ec. e delle ghiandaie, e delle gazze, e delle cornacchie.
Esempio: Cr. 10. 4. 3. Non si lasci (lo sparviere) prima alle gazze, ovvero a pernici, imperocchè troppo son forti.
Esempio: E Cr. appresso: Ma se vuo', ch'e' pigli le gazze, abbiane una presa ec.
Esempio: Fior. Ital. D. Perchè non volle fare il suo volere, lo convertì in gazza.
Esempio: Morg. 14. 49. Quivi era lo sparvier, quivi la gazza, Che par, che si volesse inalberare.
Esempio: Car. Matt. 8. Tu, che in lingua di gazza, e di merlotta Gracchi la parlatura a i gazzoloni.
Definiz: §. I. In proverb. si dice Nido fatto, gazza morta, quando l'Uomo è accomodato in questo mondo, ed ha acconcio tutti i suo' fatti, ed ei si muore. Lat. Cretense sacrum. v. Flos 264.
Definiz: §. II. Dicesi anche Questa gazza ha pelata la coda, ch'è il medesimo che Putta scodata; e s'intende dell'Essere astuto, e pratico, e da non si lasciare ingannare. Lat. callidum esse, veteratorem esse. Gr. πανουργεῖν.
Esempio: Gell. Sport. 3. 1. Ma questa gazza avrà pelata la coda.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. I' vo', che conosca, che questa gazza ha pelata la coda.
Definiz: §. III. Pelar la gazza, e non la fare stridere, vale Far bel bello, con diligenza cosa, che altrui non piaccia, o simili. Lat. tondere, non deglubere. Gr. κείρειν, ξαίνειν.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 8. Perchè sai tu, bisogna Pelar la gazza, e non la fare stridere.