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Dizion. 3° Ed. .
NUMERO
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pag.1097
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NUMERO.
| Definiz: | Raccolto di più unità. Latin. numerus. |
| Esempio: | Boc. Introd. n. 3. Al numero pervenuti di milletrecenquarantotto. |
| Esempio: | Dan. Par. 29. Determinato numero si cela. |
| Esempio: | Tes. Br. 1. 3. E parte l'uno per l'altro, e numero sano, e numero rotto.
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| Esempio: | E Tes. Br. 2. 40. Dunque conviene elli, come per necessitade,
ch'elli fieno fatti a numero, e a misura. Il numero sta nella ragione, e ha nome giudicio, e dimostrazione.
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| Definiz: | §. Numero: diciamo alle Figure Aritmetiche, o d'Abbaco. |
| Definiz: | §. Numero: Moltitudine: come Un gran numero di gente, un gran numero di cose. Lat.
vis, multitudo, acervus. |
| Definiz: | §. Numero: diciamo all'Armonía del verso, e della prosa. Prosa di bel numero: cioè Ben distesa, e
bene ordinata, da' Greci detto ῥυθμός. Lat.
numerus. |
| Esempio: | Demetr. Segn. Si vede chiaro in Tucidide, il quale ha quasi tutta la magnificenza
della lunghezza del numero. |
| Esempio: | E Demetr. Segn. appresso. Si innalza sopra il numero, e sopra
l'armonía della prosa. |
| Esempio: | E Demetr. Segn. altrove. Leverai dal parlare quella
leggiadría, che procede dal numero. |
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