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COZZARE.
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COZZARE.
Definiz: Att. Percuotere, Ferire, colle corna, o con la fronte; detto di animali cornuti.
Probabilmente è d'origine affine al latino quatio, e cutio, che sebbene si trovi solamente in composizione con particelle, come concutio, decutio, excutio, percutio ec., tuttavia è verisimile che esistesse anche di per sè solo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 447: Si dee prender cura che non istieno stretti [i tori], o che non si feriscano, o che non si cozzino.
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 78: Poi si rivolson [gli animali] musi contra musi, E insieme comincioronsi a cozzare.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 29: L'un l'altro (i montoni) cozza, e l'un l'altro martella.
Esempio: Giacomin. Lez. II, 5, 165: Se [il toro] è vinto, resta pieno d'ira e con le corna cozza l'aria, e co i piedi sparge la polvere.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 2, 19: [i montoni] la perdonano a' pastori, che se lor si fanno incontro, bassan la fronte e le corna, e si lanciano a cozzarli.
Esempio: Salvin. Teocr. 20: Quel Libico Cnacone, Che gli ha sì grossi, guarda non ti cozzi.
Definiz: § I. Per similit., Battere, Percuotere, con violenza, Urtare con impeto. –
Esempio: Vill. M. 318: Forniti di molte scale, e bolcioni ferrati da cozzare mura della città.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 162: Questa machina (l'ariete) fatta movevole in su le ruote, si conduceva fin presso al piè delle mura, a cozzarle con quella sua durissima testa.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 1, 169: La risposta che li fè rinvertire, come i marosi quando si avventano a cozzare uno scoglio, e rotti e infranti, gli si sminuzzano in ischiuma a' piedi, fu quella medesima ec.
Definiz: § II. E figuratam., per Contrastare, Avversare. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 311: Agrippina e Domizia si cozzavano fieramente.
Definiz: § III. Spinger cozzando, Battere con forza. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 2, 19: Van [li montoni] come furiosi per la greggia imperversando e cozzando di tutta forza il capo or al ventre delle pecore gravide,... or alle tenere vite de gli agnelletti.
Definiz: § IV. Neutr. Dar cozzi, Tirar cozzate; e usasi anche a significare che l'animale ha il vizio di cozzare. –
Esempio: Sacch. Op. div. 257: E credendo lo bue dare e cozzare ne' cacciatori, percuote nell'arbore con le corna.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 7: Quanto giova.... Veder cozzar monton, vacche mugghiare.
Esempio: Bemb. Rim. 149: Pasce la pecorella i verdi campi, E sente il suo monton cozzar vicino.
Definiz: § V. E per similit., Urtare con impeto contro checchessia. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 44: E la trave, che testa ha di montone, Dall'ime parti sue cozzando spunta.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 71: Tenta ogni torre omai lanciare il ponte, Cozza il monton con la ferrata fronte.
Esempio: Fag. Rim. 2, 217: Dopo essersela posta (la visiera), alcuni astuti Abbassavan la testa, e poi di corso Cozzavano nel mur, come cornuti.
Definiz: § VI. E figuratam. riferito a cose morali. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 1: Cozzar contra 'l Fato, e i gran decreti Svolger non può [il mostro infernale] dell'immutabil mente.
Esempio: Mont. Poes. 1, 377: Nè col fato cozzar, quando vedrai Con altri Mirmidoni un altro Achille Scorrer d'Italia procelloso i campi.
Definiz: § VII. E pure per similit., ed anche figuratam., Percuotere l'un l'altro, venendosi violentemente incontro. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Come duo becchi Cozzaro insieme, tant'ira li vinse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 63: Già non fero i cavalli un Correr torto; Anzi cozzaro a guisa di montoni.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 56: Dansi co' pomi, e infelloniti e crudi Cozzan con gli elmi insieme e con gli scudi.
Esempio: Pindem. Poes. 94: Così vedi, se il mare Eolo conturba, Cozzar due flutti, e, nel cozzar, passaggio Far l'un nell'altro, e ricader congiunti.
Definiz: § VIII. E per semplicemente Urtare. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 14: Ma Vittorio, che gli stava dall'occhio cattivo, quasi cozzando in esso, lo fermò.
Definiz: § IX. E figuratam. e poeticam. per Combattere, Pugnare. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 374: Era quel fragor che orrendo e cupo Le Simplegadi fean quando sdegnosa Coll'Europa a cozzar l'Asia venia Sgominando due mari, ed amendue Col grand'urto scotendo i continenti.
Definiz: § X. E pur figuratam., per Entrare in disputa, ed altresì Contendere, Venire in discordia, e simili. –
Esempio: Med. L. Beon. 3, 136: Parlerebbe quel capo senza il busto, Ciascuno stracca, ond'io con lui non cozzo.
Esempio: Varch. Stor. 2, 155: Cominciò, come dappoco e invidioso, a cozzare e gareggiar seco.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 71: Senza por mente contro qual persona ardissero di cozzare, proruppero in parole impertinenti ed orgogliose.
Esempio: Fag. Comm. 5, 465: Sentite, in queste cose bisogna esser ageole, e non pigghiar ogni bruscolo, nè aver paura d'ogni ombra; perchè, come subito si comincia a cozzare, ve l'ho detto, la torna male per tutti i versi.
Definiz: § XI. E figuratam., riferito a idee, opinioni e simili, vale Esser ripugnanti, Non accordarsi tra loro.
Definiz: § XII. Cozzare in un paese, città e simili, trovasi per Incontrare, Abbattersi. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 63: Più oltra [Pontedera] cinque miglia, si cozza in Cascina.
Definiz: § XIII. Cozzare in una colpa, trovasi per Cadere in essa, Commetterla. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 175: È questo disidero dell'amico.... che ha buona volontà, ma l'usa male, e che cozza in quella colpa che egli cerca di schifare.
Definiz: § XIV. Cozzar col muro, e più comunemente co' muricciuoli; sono maniere familiari, che valgono Ostinarsi a tentar cosa impossibile, Contrastare con persona che non possa vincersi. –
Esempio: Lipp. Malm. 12, 2: Senza star a voler cozzar col muro.
Definiz: § XV. Ognun fugge il bue che cozza; proverbio che vale, Ognuno fugge la compagnia de' maldicenti. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 41: Alla fine, ognuno fugge il bue che cozza.
Definiz: § XVI. Quando il becco è vecchio, tutte le capre lo cozzano; proverbio che vale, Quando l'uomo è ridotto in mala condizione, tutti ardiscono d'offenderlo.
Definiz: § XVII. Sino le chiocciole lo cozzano. –
V. Chiocciola, § XVI.