Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GOCCIOLO.
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GOCCIOLO.
Definiz: Sost. masc. Piccolissima quantità; e dicesi di liquido, e più specialmente di liquido da bevere; e in modo assoluto, intendesi più che altro di vino. Usasi solamente nel sing. Da gocciola, quasi Tanta quantità quanta è uva gocciola. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Ed ora, lasso! un gocciol d'acqua bramo.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 54: Ed ivi presso correva uno fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciol d'acqua.
Esempio: Frez. Quadrir. 3, 8: Sì come 'l ricco chiese che daesse Un gocciol d'acqua Lazzero col dito; Che la sua lingua tanto non ardesse.
Esempio: E Frez. Quadrir. appr.: Colui, ch'empirsi d'un gocciol si fida, Di tutto il fiume mio non serìa empito.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 309: Or ch'io ho il commodo, I' voglio andar in casa a bere un gocciolo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 232: Finchè scorremi Di sangue un gocciolo, Vo' che due anime Siamo in un nocciolo.
Definiz: § I. E per Minimissima parte di checchè altro sia; ma in tal senso non è oggi comune. –
Esempio: Bart. D. Tens. 91: Prendiamo ora il medesimo sifone, e tutto si riempia d'argentovivo, senza gocciolo d'aria.
Definiz: § II. Trovasi per Gocciola, nel senso però di Tutte insieme le gocciole d'acqua che cadono da checchessia, Acqua cadente a gocciole; quasi Il gocciolamento. –
Esempio: Pallad. Agric. 122: Voglionsi porre sì larghe le piante [de' cotogni], che 'l gocciolo dell'una non caggia sull'altra (il lat. ha stillicidium; i testi a penna del Segni e del Redi, gocciola).