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1) Dizion. 5° Ed. .
BREZZA.
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BREZZA.
Definiz: Sost. femm. Venticello freddo, quale è quello che spira specialmente sulla sera, o sulla mattina di buon'ora.
In spagn. brisa o briza. Forse è forma varia di orezza, derivato dal lat. aura, ma può anche aver l'origine comune con bise francese, vento settentrionale, e questo da bis, di colore scuro. –
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 29: Brezza importa un poco di vento freddo, che passi per uscio o finestra mal serrata, o sia che spiri la mattina; onde si dice: stamani è una mala brezza, o serra quella porta, ch'ella getta brezza.
Esempio: Mart. L. Altal. 60: All'altalena fan le notti e i giorni, E la brezza e le nebbie e i venti e l'onde, E' par che il mondo tutto se ne adorni.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 12: S'e' par che 'l grillo chiami, E godasi la brezza, D'aura si pasce ancor chi poetezza.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 189: In quel punto.... che comincia la ventilazione, nascono in quella sala tanti gli zeffiri e zeffiretti, tante le brezze e brezzoline, che ec.
Esempio: Fag. Comm. 6, 322: Entrate in casa, vi dico; chè questa brezza in quest'orto su quest'ora non vi faccia pigliar l'imbeccata.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor.: Ohimè! che male è questo, che la furia e la brezza del peccato è di tanta fortezza alli rei?