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GRIFO.
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GRIFO.
Definiz: Sost. masc. La parte del capo del porco e del cinghiale dagli occhi in giù.
Secondo alcuni dal latino grypus, e questo dal gr. γρυπός, Curvo, ed altresì Che ha il naso adunco; Che ha il becco ricurvo: secondo altri dall'antico tedesco grifon, Addentare, Azzannare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 464: I verri si deono elegger grandissimi e d'ampio corpo, e sieno innanzi tondi che lunghi, e che abbiano gran ventre e groppa: il grifo corto, e la cervice spessa di gangole.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 68: Avvenendosi ad essi (a certi stracci) due porci, e quegli secondo il loro costume prima molto col grifo e poi co' denti presigli, e scossiglisi alle guance, in piccola ora appresso.... morti caddero in terra.
Esempio: Poliz. Rim. C. 49: Pien di sanguigna schiuma il cignal bolle, Le larghe zanne arrota, e 'l grifo serra.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 86: Altro non fanno (i maiali che pascolano nei castagneti) in tutto l'anno che smuovere col grifo più volte il terreno, il quale poi vien portato via dalle acque.
Definiz: § I. Per estensione si usò anche a significare il Muso di altri animali. –
Esempio: Cavalc. Pungil. 6: Ed è come il cane del macello, il qual sempre ha il grifo e la lingua piena di sangue.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 105: Simil battaglia fa la mosca audace Contra il mastin nel polveroso agosto,... Negli occhi il punge e nel grifo mordace; Volagli intorno, e gli sta sempre accosto.
Esempio: Bern. Orl. 27, 8: Chi vide irati mai due can valenti Per cibo, o per amore o altra gara, Mostrar col grifo aperto i bianchi denti, ec.
Definiz: § II. E in particolare parlandosi dell'elefante, si usò per Proboscide. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 73: Il liofante parea molto grande Calloso e nero,... E come quegli orecchi larghi spande, E stende il grifo lungo, ch'egli ha avvezzo Pigliar con esso tutte le vivande.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 74: Morgante guarda, egli era un liofante Che si dormiva a sua consolazione; Ch'era già sera e appoggiato stava, Come si dice, e col grifo russava.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 76: Dette [l'elefante] alle gambe a Morgante due torte Col grifo lungo, Morgante gliel prese, E colla spada gli dette la morte.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 60: Il che fu detto degli elefanti, la cui proboscide o grifo fu dal poeta latino chiamata mano, come spesso si vide in Curzio.
Definiz: § III. Dicesi anche del Viso dell'uomo, e in particolare della bocca; ma oggi non userebbesi che per ischerno o disprezzo. –
Esempio: Car. Dicer. 23: Dove i nostri bravi portano il guanto di maglia, essi portano una spranga di ferro, che pendendo dalla celata, quanto è lungo il naso, lo difende loro insieme col grifo dalle scrignate.
Esempio: Varch. Lez. Accad. II, 5, 68: Nasce il riso da letizia e dilettazione, perciocchè mediante l'allegrezza si dilata ed allarga il cuore, per lo cui movimento si muove ancora e si stende la faccia, e quella parte massimamente la quale è intorno alla bocca, che i Latini dicon rictus ed il nostro volgo ceffo ovvero grifo (se non m'inganno), onde il riso ha la sedia sua di fuori nel grifo principalmente, poi negli occhi ed in tutto il viso.
Esempio: Sassett. Lett. 420: Gli Etiopi o Cafri, oltre al colore hanno il grifo rincagnato nel naso.
Esempio: Ben. B. Rim. 120: Ero già Fiorentino, e Fiesolano Mi hai fatto diventare; in tanti modi Il capo e 'l paracuor mi pungi e 'nchiodi Col farmi sempre mai grifo più strano.
Definiz: § IV. Grifo è anche Atto di scherno, che si fa atteggiando i labbri a modo di grifo del porco; onde la maniera Far grifo ad uno, che vale Schernirlo, facendogli cotale atto. –
Esempio: Grazz. Comm. 183: Poichè io veggio ognuno ridere, egli è forza che tu mi dia il pepe, la monna o il gongone, o che tu mi facci dietro bocchi, ceffo o grifo.
Esempio: E Grazz. Comm. 184: O stammi a vedere, e pon mente bene: questo è grifo; così si fa ceffo; e questo è bocchi.
Esempio: E Grazz. Rim. 230: Travasa, Dismala, Lome e Lutte Son nomi da far grifo al Cifiautte (qui figuratam.).
Definiz: § V. Torcere il grifo, o Levare, il grifo, vale Mostrar col viso arcigno e torvo di disapprovare e disprezzare alcuna cosa; anche figuratam. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 207: O s'hai tenuto a schifo La gente, o torto 'l grifo, Per tua gran matteria.
Esempio: Dant. Inf. 31: Questi può dar di quel che qui si brama, Però ti china e non torcer lo grifo.
Esempio: Barber. Docum. Am. 136: Più son li minacciati, che i battuti; Ma saggio le minaccie non à a schifo: Lo folle a le ben grandi leva il grifo.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 37: Non fu sì schifo di questi intoppi, come molti d'oggidì, che per qualunque s'è più minimo di questi suoni, si scandalezzano, e ogni cosa fa lor torcere il grifo.
Esempio: Tass. Lett. 1, 180: Forse in questi principj molti, leggendole, torceranno il grifo.
Esempio: Pindem. Poes. 326: Nausea i nostri frutti, Torce il grifo su i vini, e non v'ha salsa Che il palato gli appaghi.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 91: Ed ora vorranno questi Americani figliuoli stabiliti dalle cure nostre.... torcere il grifo, e rimbrottando ricusare di porre in mezzo un lor quattrino per sollevarci da quel grave peso che ci mette in fondo?
Definiz: § VI. Ungersi il grifo, è maniera bassa e figurata, che vale Mangiare lautamente; e Ungersi il grifo di un tal cibo, Mangiarne strabocchevolmente. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 36: Diliberar tutti e tre di dover trovar modo da ugnersi il grifo alle spese di Calandrino.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 250: Se voi ve ne fate maraviglia, e voi v'abbiate il danno, che voi non ve ne ugneste il grifo.