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1) Dizion. 5° Ed. .
MARTE
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MARTE.
Definiz: Sost. masc. Propriamente Divinità mitologica che presedeva alle cose guerresche; e prendesi poeticam. per La guerra stessa, e, in più largo senso, La sorte della guerra. –
Esempio: Bocc. Filostr. 3, 20: Dando a' pensier d'amor la notte parte, E 'l dì co' suoi al faticoso marte.
Esempio: Cas. Rim. 1, 34: Curi le paci sue chi vede Marte Gli altrui campi inondar torbido insano.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 173: Sostenendo un periglioso marte Da molta gente barbara nemica.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 55: Dai giudizj dell'incerto marte Vede pender di sè la miglior parte.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 251: Si risolvè di tentare la fortuna con venire a zuffa generale, e fare il comune marte giudice di tutta la cosa.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 55: Giovinetto che Marte avea nel core, E ne la bocca e ne' begli occhi Amore (qui figuratam.).
Esempio: Leopard. Poes. 54: Nella doma Terra il marte latino arduo s'accampa Dal buio polo ai torridi confini.
Esempio: E Leopard. Poes. 177: Questo il rigido marte, e quello il flutto Del pelago rapisce.
Definiz: § I. E per Battaglia, Combattimento. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 186: Del quale non fu un altro più saputo e più eccellente a chiamare li uomini co la tromba, e accendere marte col canto suo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 88: Poi che le cerimonie finite hanno, Si ritorna ciascun da la sua parte; Nè v'indugiano molto, che lor danno Le chiare trombe segno al fiero marte.
Esempio: Alam. L. Avarch. 17, 79: Ebbe larga ferita e ben molesta Dall'infido Alco, che in ascoso marte L'insidïosa lancia ivi entro arresta.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 21: Tromba non era ancor, corno o tamburo, Che al fiero marte gli animi accendesse.
Esempio: Car. Eneid. 7, 832: Mentre così ne' campi si combatte Con egual marte, Aletto ec.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 9, 64: E se ben forse avrei più caro avuto Ch'in soccorso de' nostri a vero marte Con l'armi, per mio amor, fosse venuto,... Pur l'affetto gradisco ec.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 12, 108: Chi zoppo, Chi monco, o aperto, o pesto in qualche parte, Tutti si ritirar da tanto marte.
Esempio: E Corsin. B. Torracch. 19, 2: Tutto si fece armare; indi a cavallo Asceso, andò con maestosa fronte Al nuovo marte ad ordinare il vallo.
Esempio: Alf. Trag. 1, 174: Al pian per altra parte Sceso Eteócle, pria battaglia quivi In dubbio marte ardea; chè Adrasto a fronte Gli stava, e, pieno il cor d'alta vendetta, Tideo.
Esempio: Mont. Iliad. 18, 277: Con orrendo marte Combattono dal muro i cittadini, Finchè gli alluma il sol.
Definiz: § II. Marte, vale anche, figuratam. e poeticam., Guerriero di sommo valore, Capitano fortissimo, e simili; più spesso con qualche aggiunto. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 81: Fa' ch'io sappi per tua arte Chi è colui che uccise il nostro Marte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 19: Io vo' cantar de l'Africano Marte, Rodomonte terribile ed orrendo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 68: Vanno a trovare il saracino Marte, Chè così nominar si può Gradasso.
Esempio: Segner. Pred. 454: Quindi godete che di buon ora comincino a trattar l'armi, perchè i gloriosetti si avvezzino tanti Marti.
Definiz: § III. Term. di Astronomia. Nome del Quarto pianeta del nostro sistema partendo dal Sole, notabile per la sua luce rossastra; il quale è accompagnato da due piccoli satelliti, e compie la sua rivoluzione periodica intorno al Sole in 687 giorni poco meno. Presso gli antichi, che ponevano la Terra immobile nel centro del Mondo, e tenevano per pianeti anche il Sole e la Luna, era il quinto pianeta partendo dalla Terra. –
Esempio: Dant. Purg. 2: Qual su 'l presso del mattino, Per li grossi vapor Marte rosseggia Giù nel ponente sopra il suol marino, Cotal ec.
Esempio: E Dant. Conv. 125: Lo quinto [cielo] è quello dov'è Marte.
Esempio: Vill. G. 6, 14: All'entrante di luglio fu congiunzione a grado di Saturno con Marte alla fine del segno della Vergine, casa di Mercurio.
Esempio: Petr. Rim. 1, 39: S'ella riman fra 'l terzo lume e Marte, Fia la vista del Sole scolorita.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 422: Finge che fatto abile a vedere ne l'aspetto di Beatrice, si levasse suso con Beatrice al quinto pianeto di Marte.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 227: Quanto al pianeta Marte si è osservato che essendo al quadrato col Sole, ei non si vede perfettamente rotondo, ma alquanto sguanciato, simile alla Luna quando ha 12 o 13 giorni.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 450: Quel color rosso di Marte ci pone in sospetto di sconvolgimenti e di stragi.
Esempio: Riccat. I. Op. 1, 258: Gli altri tre [pianeti primarj] Marte, Venere e Mercurio camminano solitarj e ci sarà il suo perchè, e lascio ad altri la briga d'indovinarlo, spezialmente per ciò che appartiene a Marte, il quale, situato fra la Terra e Giove, pare che giusto (giusta) l'analogismo della natura richiedesse d'essere accompagnato da un paio almeno di lune.
Esempio: Galian. B. Vitr. Comm. 225: Parla qui l'autore secondo il sistema tolemairo, nel quale.... è posta per centro del mondo la Terra, e le fa attorno girare prima la Luna, poi Mercurio, poi Venere, poi il Sole, poi Marte ec.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1. 45: Con velocità diverse e a diverse distanze aggiransi intorno a lui (al Sole) prima Mercurio, indi Venere, poi la Terra seco trasportando la Luna, od altre maggiori distanze seguono finalmente Marte, Giove e Saturno.
Definiz: § IV. Marte, nel linguaggio de' Chimici e de' Farmacisti, vale Ferro; ed è usato più specialmente a designare certi medicamenti che abbiano per base il ferro, come Croco di marte, Sale di marte, Tintura di marte, e simili. Detto così dal nome del pianeta Marte, secondo il linguaggio degli alchimisti, che i principali metalli appellarono dai pianeti allora conosciuti, per la falsa credenza che dall'influsso loro ricevessero la propria costituzione. E così chiamarono Luna l'argento, Sole l'oro, Venere il rame, Giove lo stagno, Mercurio l'argento vivo, e Saturno il piombo. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 17: Il croco di marte non è altro che una suttigliazione e calcinazione di ferro.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. N. 187: Alcuni.... prendono sale di marte in vece di vetriolo, o verderame, per far questo istesso ente di Venere.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 461: Presso i chimici Sole è lo stesso che oro; Luna vuol dire argento;... Marte, tanto presso Omero che presso i chimici, significa il ferro.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 503: Esalta.... un vino medicato colla limatura del marte, coll'aggiunta d'altre droghe tutte lodevoli per più motivi.
Esempio: Past. Dissert. Mestr. 169: Comecchè il marte sia un rimedio per la piacevolezza ed energia dell'operare impareggiabile...; si truova però d'alquante donne che nol sostengono.
Esempio: E Past. Dissert. Mestr. appr.: Alle quali donne è il marte senza modo nocevole, per la siccità che.... egl'introduce ne' loro corpi.
Definiz: § V. Di Marte, usato a modo di aggiunto, e detto di grido, inno, e simili, vale Guerresco, Marziale. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 200: Udir di Marte il grido, Saper ch'altri si coglie eterne palme In illustri perigli, ed io qui starmi, Lasso! inutile pes.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 207: L'allegro canto de' guerrieri intuona L'esercito volante, e si confonde L'inno di Marte col fragor dell'onde.
Definiz: § VI. Figlio di Marte, o Figliuolo, di Marte, figuratam. e poeticam. vale Guerriero pieno di valore, Sommo guerriero. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 45: E mostra in fatti quel ch'in nome suona, Quanto abbia nel giostrare e grazia ed arte, Il figliuolo d'Amone, anzi di Marte.
Definiz: § VII. Folgore di Marte, Fulmine, e simili, di Marte, sono aggiunti figurati e poetici per indicare Un valoroso guerriero. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 52: Squadra d'ordine estrema ecco vien poi, Ma d'onor prima e di valore e d'arte. Son qui gli avventurieri, invitti eroi, Terror dell'Asia e folgori di Marte.
Definiz: § VIII. Popolo di Marte, dicesi il Popolo di Roma, che, secondo la favola, ebbe a progenitore il dio Marte. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 207: Pien d'infinita e nobil maraviglia, Presi a mirar il buon popol di Marte, Ch'al mondo non fu mai simil famiglia.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 251: Chè se 'l popol di Marte Devesse al proprio onor alzar mai gli occhi, Parmi pur ch'a' tuoi dì la grazia tocchi.
Esempio: Alf. Trag. 5, 272: Popol di Marte (Se ancora il sei), là, là rivolgi or gli occhi.
Definiz: § IX. Popolo di Marte, trovasi poeticam. per Soldati o Guerrieri. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 72: Giunsero in piazza e trassonsi in disparte.... Per veder meglio il bel popol di Marte, Ch'ad uno, o a dua, o a tre veniano in giostra.
Definiz: § X. Marte, usasi a significare il Martedì nei proverbi: Nè di venere nè di marte non si sposa nè si parte; e Di luna al primo marte si fanno tutte l'arte. –
V. Luna, § LVI, e Partire.