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Dizion. 4° Ed. .
FAVILLA
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FAVILLA.
Definiz: | Parte minutissima di fuoco, Scintilla. Lat. favilla, scintilla. Gr.
σπινθήρ. |
Esempio: | M. V. 1. 50. Della quale furse, come di piccola favilla, fuoco di smisurata
grandezza. |
Esempio: | Petr. son. 203. Nè per duo' fonti solo una favilla Rallenta dell'incendio, che
m'infiamma. |
Esempio: | E uom. ill. Di quella favilla crescerebbe grande ardore, della qual
fiamma per lo tempo futuro arderebbe tutta la repubblica. |
Esempio: | Dant. Inf. 6. Giusti son duo, ma non vi sono 'ntesi: Superbia, invidia, e avarizia
sono Le tre faville, ch'hanno i cuori accesi. |
Esempio: | But. Favilla è reliquia del fuoco, onde si ripara, e accende il fuoco soffiando, e
ponendovi le cose aride, che gli deano nutrimento. |
Esempio: | E But. altrove: Dalla favilla, come da principio effettivo,
nasce lo fuoco, che risplende. |
Esempio: | Dant. Par. 1. Poca favilla gran fiamma seconda. |
Esempio: | Din. Comp. 2. 28. Piccola è quella favilla, che a distruzione mena un gran
regno. |
Esempio: | Petr. son. 159. E 'l ciel di vaghe, e lucide faville S'accende
intorno. |
Esempio: | E Petr. 170. Ch'io veggio ec. Duo' begli occhi chiusi, Rimaner
dopo noi pien di faville. |
Esempio: | E Petr. 284. Gli occhi belli ora in ciel chiari, e felici ec.
Dicean lor con faville oneste, e nove. |
Esempio: | Dant. Par. 4. Beatrice mi guardò con gli occhi pieni Di faville
d'amor. |
Esempio: | E Dan. Par. 17. Parran faville della sua virtute. |
Esempio: | E Dan. Par. 33. Ch'una favilla sol della tua gloria Possa
lasciare alla futura gente. |
Esempio: | Cron. Morell. Volendo pigliare alcuna favilla di rimedio, secondo che oggi dà a
noi questa vita spinosa, e crudele (quì vale: alcun poco.) |
Esempio: | Buon. rim. 41. Una favilla sola Non fia di me, se in cener mi
converto. |
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