Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
STENDERE
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STENDERE.
Definiz: Distendere. E si usa anche nel signif. neutr. pass. Lat. extendere, porrigere, porrigi, extendi. Gr. ἐκτείνειν, ἐκτείνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 50. 19. Avendo ec. alquanto le dita dell'una mano stese in terra fuor della cesta ec. questo asino ve gli pose su piede.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 6. Arriguccio, stendendo il piè per lo letto, gli venne questo spago trovato.
Esempio: E Dan. Purg. 15. Sì che quantunque carità si stende, Cresce sovr'essa l'eterno volere.
Esempio: E Dan. Par. 2. Benchè nel quanto tanto non si stenda La vista più lontana.
Esempio: Com. Par. 19. Gli Appostoli rendevano il vedere a' ciechi, l'udire a' sordi, il parlare a' mutoli, stendevano li contratti, sanavano li corpi, e liberavano l'anime.
Esempio: G. V. 8. 55. 9. Veggendo i Fiamminghi usciti a campo, fece stendere il campo suo.
Esempio: Tes. Br. 2. 38. Appresso l'intorniamento dell'aere si è affisso il quarto elemento, cioè il fuoco, il quale è uno aere di fuoco sanza nullo umidore, e stendesi infino entro la Luna, e aggira questo aere, dove noi siamo.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Petr. cap. 10. Da lui pende L'arte guasta tra noi, allor non vile, Ma breve, e oscura; ei la dichiara, e stende (cioè: spiana. Lat. explicare)
Esempio: E Petr. son. 234. Piè miei, vostra ragion là non si stende, Ov'è colei, ch'esercitar vi suole (cioè: non arriva, non aggiugne)
Esempio: E Bocc. nov. 79. 14. La cui scienzia non si stendeva forse più oltre, che il medicare i fanciulli del lattime (cioè: non passava più avanti. Lat. procedere, progredi, porrigi. Gr. προβαίνειν)
Esempio: E Bocc. nov. 98. 6. Alla piaciuta giovane cominciò a pensare, tanto più accendendosi, quanto più nel pensier si stendea (cioè: si profondava. Lat. demergi. Gr. βυθίζεσθαι.)
Esempio: Ret. Tull. Con grande sollecitudine stendette suo ingegno a traslatare di Greco in Latino una certa ec. (cioè: applicò, Lat. animum appellere, animum impellere, Gr. προσέχειν τὸν νοῦν)
Esempio: Maestruzz. 2. 41. Non incorre in iscomunicazione, imperocchè le pene non si debbono stendere, ma ristrignere (cioè: estendere, allargare, Lat. ampliare, extendere, proferre, Gr. ἐκτείνειν)
Esempio: Tes. Br. 7. 15. E allora disse elli medesimo: chi è lusinghiere, stende malizie (cioè: sparge, Lat. tendere, Gr. τείνειν)
Esempio: G. V. 11. 6. 5. Stendendosi la novella in Firenze, i Fiorentini la maggior parte ne furono allegri (cioè: divulgandosi, Lat. differri, percrebrescere, Gr. διαπύστον γίνεσθαι, διαθρυλλεῖσθαι)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 203. E però non voglio più stendermi sopra la presene materia (cioè: allungarmi, estendermi)
Esempio: Vit. S. M. Madd. 77. Io non mi stendo di dire di lei ogni cosa (cioè: mi estendo, mi allungo)
Definiz: §. II. Stendere, per lo contrario di Tendere.
Esempio: Buon. Tanc. 5. 3. Ed or le reti tese Stenderò senza aver preso niente.
Esempio: Morg. 18. 134. Stu mi vedessi stendere un bucato, Diresti, che non è donna, o massaio, Che l'abbia così presto rassettato.
Definiz: §. III. Stender l'arco, vale lo Scaricarlo. Lat. remittere.
Esempio: Amm. ant. 20. 1. 2. A studio si stende l'arco, acciocchè nel suo tempo si stenda.
Esempio: Franc. Barb. 20. 7. Che perciò non son pazzi Li savj tal fiata a stender l'arco.