Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
DOZZINA
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DOZZINA.
Definiz: Quantità numerata, che arriva alla somma di dodici; ma non si direbbe già di tutte le cose, perchè ad alcune si dice Serqua, che vale lo stesso. Lat. duodenarius numerus. Gr. δωδεκάς.
Esempio: Vit. Plut. Molte dozzine di donne l'ubbidirono, per distrugger Dionisio.
Esempio: E Vit. Plut. altrove: Fu fatta un'oste di molte dozzine di migliaia.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 11. E di quelle novelle, ond'egli ha in tasca Ogn'ora una dozzina in pasto altrui.
Definiz: §. I. Mettersi in dozzina, o Mettere in dozzina, o Stare in dozzina, vale Mettersi, o Mettere, o Stare insieme, e per lo più dove non si conviene. Lat. in turbam coniici, vel coniicere.
Esempio: Bern. rim.66. Nè metterovvi con uno in dozzina, Perchè d'un nome siate ambo chiamati.
Esempio: Sen. ben. Varch. 2. 26. Sono stato messo in dozzina colla moltitudine.
Esempio: Alleg. 1. Ed io, che non son da mettermi in dozzina, come le stringhe di Napoli, con tutto ciò ec.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 49. Stavanvi agiatamente sei persone, Ma non volea colui stare in dozzina, Volea star solo, e pel letto notare.
Definiz: §. II. Tenere a dozzina; dicesi del Tenere altrui in casa sua dandogli il vitto, e ricevendo da esso un tanto il mese. Lat. convictum locare. Gr. συμβίωσιν ἀπομισθοῦν.
Definiz: §. III. Da dozzina, e Di dozzina, si usano per aggiunto a Cosa di poco pregio. Lat. parvi precii, gregarius. Gr. φαῦλος, οὐτιδανός.
Esempio: Cas. rim. burl. 19. È ben ver, ch'una donna sì divina, Non istà bene in bocca ad un par mio, Che sono un poetuzzo di dozzina.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 9. Un certo Viboleno, soldato di dozzina, dinanzi al tribunale di Bleso ec. fece gente correre.