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MOZZO, con l'o largo, e colle zz dolci
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MOZZO, con l'o largo, e colle zz dolci.
Definiz: Sost. masc. Quel pezzo di legno rotondo che forma il centro della ruota, e nel quale sono fitti i razzi, o le razze, di essa.
Dal lat. modius, Moggio, il cui diminutivo modiolus aveva anche il significato di Mozzo della ruota. –
Esempio: Crusc. Vocab. III: Razza.... Razza: Quel legno, o simile, delle ruote, che dal mozzo partendosi collega e regge il cerchio di fuori.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 133, 1: Razze.... Que' legni delle ruote.... i quali dal mozzo, ove è il centro, se ne vanno ad unirsi con la circonferenza o cerchio di essa ruota.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 119: Ed è cotesta fattura non molto dissimile alle ruote delle nostre carrozze se si considera il mozzo e i razzi trapiantati in esso, e il rialto del canal maestro dell'aria deve figurarsi nel mezzo della ruota, i canaletti d'aria che nascono dal rialto debbono concepirsi ne' razzi di detto mozzo.
Esempio: Salvin. Esiod. 230: E delle ruote I mozzi cigolando alto strideano.
Esempio: Mont. Iliad. 5, 968: Son puro argento I rotondi lor mozzi, e vergolate D'argento e d'ór del cocchio anco le cinghie Con ambedue dell'orbe i semicerchi.
Esempio: E Mont. Iliad. 23, 448: Incalza e sgrida Il cavallo alla dritta e gli abbandona tutta la briglia, e fa' che l'altro intanto Rada la meta sì che paia il mozzo Della ruota volubile toccarla.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Le frustate, I ringhi delle bestie..., Le pietre rotte, mosse e stritolate, Il battere dei mozzi e delle ruote, ec.
Definiz: § I. E così anche dicesi Quel ceppo di legno, nel quale sono incassati i manichi della campana, per tenerla sospesa, e fitto il braccio, a cui è raccomandata la fune per uso di sonare.
Definiz: § II. Usasi pure, per una certa similitudine di forma, a denotare Pezzo rotondeggiante di terra spiccata dalla sua massa, o assodata, indurita; Grossa zolla, e altresì Pane di terra. –
Esempio: Cellin. Vit. 144: Sforzato dalle brutte parole, presto mi chinai in terra e presi un mozzo di fango, perchè era piovuto, e con esso presto gli menai a man salva per dargli in sul viso.
Esempio: Soder. Op. 3, 238: Quando si fa con mandar giù le motte delle fosse incavate sotto a franare, s'avvertisca che elle sieno disfatte e sfarinate tutte, perchè quei mozzi impedirebbero il barbare, e saria come se avessero a penetrare le radici nel duro.
Esempio: Dav. Colt. 528: Il ginepro, per la sua caldeza e la mortella non s'appiccano agevolmente, però cavali con tutte le barbe, co 'l lor pane, o vero mozo di tutta la loro terra.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 102: In vece di rompersi (il terreno).... si calcherà ed assoderà maggiormente; anzichè vi si formeranno certi grandi zolloni e mozzi tanto duri, che non si disfaranno mai più in tutto l'anno.