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1) Dizion. 5° Ed. .
CELONE.
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CELONE.
Definiz: Sost. masc. Così si disse una Specie di panno tessuto a vergato, col quale solevasi coprire il letto.
Probabilmente da celare, Coprire. –
Esempio: Grazz. Comm. 80: Portate via la sargia, le lenzuola, i celoni.
Definiz: § I. Celone dicevasi anche una Specie di panno di più colori, col quale coprivasi la tavola. –
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 30: Celone è quel panno di più colori che del continuo si tiene su tavola o desco; è differente da tappeto in questo, che il tappeto ha il pelo come velluto, e il celone è piano, e senza pelo.
Esempio: Salv. Spin. 1, 3: Io pensava che tu l'avessi a copiare [la scrittura], tanto hai penato a venirne. G. Voi l'avevate fitta sotto 'l celone. Io mi maraviglio d'averla trovata sì tosto.
Esempio: Not. Malm. 1, 399: Celone, che vuol dire quel panno che si mette sopr'alla tavola da mensa, avanti di distendervi sopra la tovaglia.
Definiz: § II. Per similit. ed in ischerzo. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 9: Oltre al celone, ovver coperta, che si chiama il primo mobile.
Esempio: E Panciat. Scritt. var. 43: Coprono [i filosofi] il mondo con un celone, chiamato etere.
Definiz: § III. E pure in ischerzo, Attaccarla al celone si disse per Bestemmiare, dal suono analogo che la voce Celone ha con Cielo. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 11: Corpo! (dic'ella, ed al celon l'attacca) A venir insin qui tu sarai morto!
Esempio: Not. Malm. 1, 399: Quando uno passa più là, bestemmiando le Deità, diciamo: Ei l'attacca al celone, per intendere Egli entra nel cielo, cioè Bestemmia i numi celesti.