1)
Dizion. 4° Ed. .
FARO
Apri Voce completa
pag.404
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
FARO.
Definiz: | La torre de' porti, dove la notte per uso de' naviganti s'accende il lume. Lat. pharus. Gr. φᾶρος. |
Esempio: | Tac. Dav. Post. 430. L'altro corollario è, che siccome il faro da Tolomeo
Filadelfo edificato sopra quattro basi di vetro, coll'arte di Sostrato da Gnido architetto, mosse per la sua utilità, e
maraviglia ogni città a fare nel porto suo anch'essa un faro per la salute de' naviganti, similmente
ec. |
Definiz: | §. Fu preso talora per Istretto di mare. Lat. fretum. |
Esempio: | Stor. Eur. 6. 142. Si era condotto sino alla estrema punta di Iuzia, dove il mare
la divide dalla Norvegia, ec. per lo che si è poi sempre chiamato quivi in linguaggio loro Ottensund, cioè faro, e
stretto di Ottone. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 71. Descendenti suoi di quà dal faro, Signoreggiar della Calabria
parte (parla del faro, o stretto di Messina.) |
|