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1) Dizion. 5° Ed. .
LEGULEIO
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Dizion. 5 ° Ed.
LEGULEIO.
Definiz: Sost. masc. Legale, Chi attende alla professione di legale, seguendo più che altro la pratica; ma ha senso dispregiativo.
Dal lat. leguleius. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 375: La quale sconvenevolezza, uscita dalla penna di qualche imprudente leguleio, e non seguita da' migliori di loro..., ben vede ognuno quanto sia inverisimile nella voce d'un tal Papa.
Esempio: De Luc. Dott. volg. Proem. 129: Son certo che dalla comune de' causidici tinti, overo infarinati legulej, o dalle rabole forensi, sarò tacciato che non si comprovi quel che si accenna con dottrine.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 218: Benchè l'autore sia giurisconsulto, inserisce in questo suo erudito libro una mano di bellissimi passi di diversi scrittori contro l'abominazione di questi legulej, o, per dir meglio, avvoltoj rapacissimi.
Esempio: Magal. Lett. P. 305: Qui è una barbarie grande, e tutti sono meri legulej.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 179: Quella satira di Settano sferzante lo stampatore di certe sue satire, dove fa di gran frappe a' professori di legge, ora chiamandoli cautorj e legulej, or detestando i lor barbari vocaboli, ec.