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1) Dizion. 5° Ed. .
GABBARE.
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GABBARE.
Definiz: Att. Giuntare, Imbrogliare, Mettere in mezzo, e propriamente con scherno.
Prov. gabar; ant. franc. gaber; spagn. ant. gabar. –
Esempio: Vill. G. 714: I Fiorentini,... avvedendosi come erano stati gabbati e traditi villanamente dal Mastino, tutti di concordia ordinarono, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 78: Maestro Gabbadeo con medicina non mai più provata nè scritta gabbò bene l'Atticciato.
Esempio: Bern. Orl. 30, 29: Vedevasi l'astrologo prudente, Il qual del regno suo s'era fuggito, Ch'una regina in forma di serpente Gabbò, di lei facendosi marito.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 112 t.: Bisogna che voi inganniate ora coloro addormentati, che voi così bene gabbaste desti.
Esempio: Bald. F. Filostr. 518: Chi sarà, che avendo io gabbato quegli uomini sopra de' quali io fui posto alla cura, come io domandai alli Dei, non mi possa torre giustamente la vita?
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 328: Andate pure, chè io vi lascio. Vi ho intesi.... Non mi gabbate affè.
Esempio: Segner. Pred. 554: Se ciò fosse falso, Dio verrebbe ad essere il maggior menzognere che fosse al mondo, imperciocchè non solo ci gabberebbe in materia rilevantissima, ma ec.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 54: Apprendano anche i più semplici a non lasciarsi gabbare da qualche vendibubbole.
Esempio: Fag. Rim. 3, 293: E alcuni furfantacci mascherati, Per gabbar con quïete alla sicura, Cercano d'accecar gli illuminati.
Esempio: Pindem. Poes. 326: Il men sagace Truffiere il gabba.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 275: Rinaldo gli rispose: Mai, Cola, Non vo' che tanta allegrezza tu abbi; Che in vita e morte il nostro Dio tu gabbi.
Definiz: § II. Per Indurre, Trarre, in inganno, Deludere, in senso però figurato. –
Esempio: Bern. Orl. 9, 60: Tu m'hai la vita due volte donata, Ed a te me ne chiamo debitore, Tenendola per sempre apparecchiata A spenderla a tua posta, e per tu' amore, Ancor che forse bisogno non abbi, E la volontà mia troppo mi gabbi.
Esempio: Biring. Pirotecn. 55: È la misura che dà certezza e sicurtà a voi medesimi di sapere di non essere stato da l'arte gabbato.
Esempio: Caran. Eustaz. 163: Che maledetti siano i sogni, i quali m'hanno sì bene gabbato.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 139: S'accorse anche Massimo Tirio.... che molti uomini si lascian gabbare da sì fatta credenza, e tentò con una ingegnosa comparazione di trar loro di quest'errore.
Definiz: § III. Riferito a tempo, trovasi per Fare alcuna cosa per ricrearsi, sollazzarsi, affinchè il tempo sembri più corto; che oggi comunemente dicesi Ingannare il tempo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 45: Ma lo re Oete e gli altri con giocunditade di molte favole quello dì gabbarono, ec.
Esempio: E Colonn. Guid. N. 55: Allora Medea sentendo la famiglia del padre nel palagio per lunga vigilia gabbare la notte, ec.
Definiz: § IV. E riferito a legge, ordine, e simili, vale Trasgredire fraudolentemente, Eludere. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 264: In tal modo, non facendo oltraggio alla plebe nè di fatto nè di detto, l'avevano umiliata e addolcita. E per tal ingegno fu la legge gabbata tutto l'anno.
Definiz: § V. In senso particolare, vale Defraudare, Truffare. –
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 259: Certamente era quasi impossibile che si accordassero il vecchio e nuovo Maestro del Saggio, e gli otto loro ministri, a gabbare i padroni de i fiorini.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 34: Pur qualcun, guardi lei che cosa indegna!, Se può gabbar l'appalto, se ne ingegna.
Definiz: § VI. Gabbare, si usò per Deridere, Schernire, Mettere in ridicolo; od anche semplicemente Farsi giuoco di chicchessia o di checchessia. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 136: Gli è iscritto che non si conviene gabbare tuo amico,... chè non è alcuno a cui non dispiaccia di essere gabbato.
Esempio: Vill. G. 351: E per questo modo sovente gabbavano i Fiamminghi.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 195: A ciascheuno uomo dispiace d'esser gabbato, e l'amore ne menoma tosto per le beffe.
Esempio: Liv. Dec. 2, 292: Senza ciò che li nemici li gabbavano e biasimavano.
Esempio: Dant. Vit. Nuov. 75: Se questa donna sapesse la mia condizione, io non credo che così gabbasse la mia persona, anzi credo che, ec.
Esempio: E Dant. Rim. 93: Coll'altre donne mia vista gabbate, E non pensate, donna, onde si mova, ec.
Esempio: Cin. Rim. 61: Se voi odiste la voce dolente De' miei sospir, quando ch'escon di fuore, Non gabbereste la vista e 'l colore Ch'io cangio all'or quando vi son presente.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 318: E' par che tu mi gabbi, e peggio che tu non mi rispondi.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 62: Udendo tante ragioni il iudice, e da ogni parte essendo quasi gabbato, prese il partito che 'l cavaliero gli disse.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 2: Alquanti ancora la detta istoria poetevolmente gabbando, la sua veritate mutarono in bugie figurate con alquante infizioni.
Definiz: § VIII. Neutr. pass. Ingannarsi, Pigliare abbaglio. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 261: Delle lodi che m'attribuisce, mi pregerei molto più che non fo, s'io sapessi certo che non si gabba, come so che non m'adula.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 278: Non accetto le lodi, perchè conosco me medesimo, o non mi gabbo di molto.
Esempio: Bart. D. Ital. 1, 31: Essendo questo (l'amor di sè stesso) uno scaltrissimo prestigiatore, e a maraviglia destro nel contrafarsi,... che vi si gabbano.... i più avveduti e rigidi giudicatori.
Definiz: § IX. Detto figuratam. di animale. –
Esempio: Segner. Mann. ag. 1, 1: Vanamente di sè promettesi un polledro anche di asino, tra le selve, il qual si crede con baldanza grandissima di essere colà nato tra le fiere alla libertà; ma oh quanto si gabba!
Definiz: § X. Neutr., usato più spesso colla particella pronominale, e in costrutto con un compimento retto dalla prep. Di, vale Farsi beffe, Pigliarsi giuoco di alcuno, Burlare: ma è di uso oggi non comune. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 82: Tiepidi siemo, o quasi ghiacciati a buono; e tal fiata, ch'è peggio, caldi a male; perchè seculari gabban di noi, e dietro e avante il viso fannone onta.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 136: Appresso guarda che.... in tuo detto non ti gabbi malamente nè di tuo amico, nè di tuo nimico, nè di nullo, chè gli è iscritto che non si conviene, ec. (male la stampa: che tuo detto).
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 195: L'uomo che più t'è ad amico, più grievemente si cruccia, quando tu gabbi di lui.
Esempio: Liv. Dec. 1, 72: Pregollo umilemente, che dovesse vendicar la morte del suocero suo, e ch'ei non sofferisse che i nemici si gabbassero della suocera sua.
Esempio: E Liv. Dec. 1, 88: Non vedete voi come si gabba di tutti i Latini?
Esempio: Dant. Vit. Nuov. 75: Molte di queste donne.... si cominciaro a maravigliare, e ragionando si gabbavano di me con questa gentilissima, ec.
Esempio: Febuss. Breuss. 2, 29: Alquanto i re del maestro si gabbaro Ne l'udire così poca compagnia, Ma pure, ec.
Esempio: Tav. Rit. 1, 493: E questo s'intende per quegli che amano di leale amore, e non per quegli che dell'amore si vanno gabbando.
Esempio: Poliz. Rim. C. 9: Nè certo ancor de' suo' futuri pianti Solca gabbarsi degli afflitti amanti.
Esempio: Varch. Ercol. 69: Ma se fa ciò (se motteggia) per vilipendere o pigliarsi giuoco ridendosi d'alcuno, s'usa dire beffare.... Dicesi ancora tenere a loggia, gabbarsi d'alcuno.
Definiz: § XI. E per Non curarsi, Non far conto di checchessia, usato anche assolutam. –
Esempio: Esop. Fav. M. 52: E dette tali parole, l'aquila si gabbava, e non avea luogo dolcezza di parole, che perciò li rendesse (alla volpe) suoi figliuoli.
Esempio: Vill. G. 331: La contessa, come savia, si gabbò delle parole.
Definiz: § XII. Pure in modo assoluto, si usò per Burlare, Scherzare, e con più grave senso Motteggiare con dileggio, e simili. –
Esempio: Esop. Fav. S. 43: Non che in loro segreto giudicassono che la rondine avesse mal detto, ma solo in dispregio di lei e del suo ordine, e partironsi gabbando dal consiglio e dal parlamento.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 273: Il quale di questa ultima loda che Bernabò avea data alla sua donna cominciò a far le maggior risa del mondo; e gabbando, il domandò se ec.
Esempio: Cas. Pros. 3, 309: E nota che il parlar di Dio gabbando, non solo è difetto di scelerato uomo e empio; ma egli è ancora vizio di scostumata persona.
Definiz: § XIII. Si usò anche per Far chiasso, ed altresì Darsi bel tempo. –
Esempio: Senec. Pist. 41: Molt'altri sono che menano la lor vita quasi gabbando.
Definiz: § XIV. Gabbarsela, fu maniera usata a significare che alcuno non teme di far cosa disonesta, sapendo di andarne impunito, che oggi dicesi comunemente Ridersela: ma trovasi solamente nella sentenza quasi proverbiale dell'esempio che si allega. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 94: Io non posso altro che acquistare; se non sen'avvede, io me la abbo, e se sen'avvede, io me la gabbo.
Definiz: § XV. Gabbare San Pietro; è maniera familiare e scherzevole, che dicesi d'un cherico il quale abbandoni la carriera ecclesiastica, quasi mancando di parola al Principe degli Apostoli. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: E fra Cavicchio, che gabbò San Pietro, M'aspetta al balzo. Guadagn. Poes. 1, 24: Mel perdoni Dio, gabbai San Pietro.
Definiz: § XVI. Fatta la festa, gabbato lo Santo o, come più comunemente dicesi, Avuta la grazia, gabbato lo Santo; è maniera proverbiale usata a proposito di coloro che, avendo ottenuto ciò che desideravano, più non si curano di chi gliel'ha fatto ottenere. –
Esempio: Savonar. Pred. 13: Io gli scrissi che se volevano fare penitenzia, che 'l bisognava lasciare li beneficj. Ma passato ch'el fu quella tribulazione, non sono stati più dessi: e fatta la festa, gabbato lo santo.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 385: Noi sogliamo dire in basso proverbio: Avuta la grazia, gabbato lo santo. Ci ha di quelli, che assidui nel pregare, dopo ricevuto il servizio, nè anco si degnano di ringraziare.