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1) Dizion. 4° Ed. .
DOLERE
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DOLERE.
Definiz: Dicesi del corpo, e dell'animo, per espressione di varj particolari sentimenti; e si usa in signific. neutr. pass. e anche talora neutr. assol. e vale Avere, e Sentir dolore, Dispiacere, Affliggersi, Increscere, Aver compassione, Lamentarsi, Rammaricarsi, Aver per male, e simili. Lat. dolere, misereri, conqueri, lamentari. Gr. ἀλγεῖν, οἰκτείρειν, ὀλοφύρεσθαι.
Esempio: Petr. canz. 6. 2. E se pur s'arma talora a dolersi L'anima, a cui vien manco consiglio.
Esempio: E Petr. 22. 4. Là dove più mi dolse, altri si duole, E dolendo addolcisce il mio dolore.
Esempio: E Petr. 40. 2. Amor tu 'l senti, ond'io teco mi doglio.
Esempio: E Petr. son. 123. Talchè di rimembrar mi giova, e duole.
Esempio: E Petr. 173. Forse, o che spero, il mio tardar le duole.
Esempio: E Petr. 180. Più l'altrui fallo, che il mio mal mi duole.
Esempio: E Petr. 189. Nè 'l pastor, di che ancor Troia si duole.
Esempio: E Petr. 197. Il mal, che mi diletta, e non mi duole.
Esempio: E Petr. 226. Bene ho di mia ventura, Di Madonna, e d'Amore onde mi doglia.
Esempio: E Petr. 228. E se di voi son privo, Via men d'ogni sventura altra mi duole.
Esempio: E Petr. 235. E di nostro tardar forse gli dole.
Esempio: Bocc. g. 2. f. 1. Questa novella diè tanto che ridere a tutta la compagnía, che niun v'era, a cui non dolessero le mascelle.
Esempio: E Bocc. nov. 1. 11. Di che li due fratelli si dolean forte.
Esempio: E Bocc. nov. 16. 5. Quivi a dolersi del suo Arrighetto si mise tutta sola, ec. avvenne, che essendo ella al suo dolersi occupata ec. una galea di corsari sopravvenne.
Esempio: E Bocc. nov. 17. 20. E della sua prima sciagura, e di questa seconda si dolse molto.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 38. Queste parole udì il conte, e dolsergli forte.
Esempio: E Bocc. nov. 40. 15. E dogliendogli il lato, in sul quale era.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 21. Se egli ti dorrà troppo, ti lascerò io incontanente.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 5. Il quale di ciò, ancorachè della sua grazia fosse poverissimo, si dolse molto ultimamente seco, dicendo ec.
Esempio: Dant. Inf. 2. Dirotti, perch'i' venni, e quel, ch'io 'ntesi Nel primo punto, che di te mi dolve.
Esempio: E Dan. Purg. 4. Poi cominciai: Belacqua, a me non duole, Di te omai; ma dimmi perchè assiso Quì ritta se'.
Esempio: E Dan. rim. 21. Morte, poi ch'io non trovo, a cui mi doglia ec.
Esempio: Nov. ant. 59. 2. Giunto Ipocras, trovando la madre morta, gliene dolse duramente.
Esempio: Vit. S. Margh. Margherita, fortemente dolemo di te, perocchè ti veggiamo ignuda lacerare.
Esempio: Rim. ant. Guitt. 92. Doglio, e sospiro di ciò, che m'avvenne.
Esempio: G. V. 9. 77. 1. Gran parte di Guelfi ec. segretamente si dolsero per lettere, e ambasciate al Re Ruberto.
Esempio: Cron. Morell. 298. Della compagnía de' Gambacorti, che andò a Pisa, come detto è, ne seguì, che dolutisi i Pisani al Conte di Virtù dell'offesa, esso diliberò la vendetta contro a noi.
Esempio: Bern. Orl. 2. 28. 58. Langue ogni membro, quando il capo duole (ed è maniera passata in proverbio)
Definiz: §. Pure in proverb. Tu mi tocchi dove mi duole; e vale Tu parli di cosa, che m'importa, e di cui ho passione.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 33. E disse: tu m'hai tocco, ov'e' mi duole.