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1) Dizion. 5° Ed. .
DISCONCIO.
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DISCONCIO.
Definiz: Add. Sconvenevole, Indecente, Turpe, e simili: comunemente Sconcio. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 19: Appena cosa Disconcia ed annoiosa È più, che mal ben sembri, o bene male.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 49: Dessi ponere tutta cura che, se noi non le facciamo (le cose alle quali siamo più atti) in tutto acconciamente, almeno sieno meno disconce che potiamo.
Esempio: Fiorett. Cron. Imper. 41: Uno giorno passando [Manfredi] il ponte di Capoia, incontrossi in Burello di Reggione, il quale molte volte avea detto contro a lui molte parole disconce, e perciò Manfredo allora l'uccise.
Esempio: Bart. D. As. 1, 35: N'ebbe con gli altri parole molto disconce, e da non sentirsi in bocca d'uomo.
Definiz: § I. Trovasi detto di morte, per Dato violentemente e con istrazio. ‒
Esempio: Salvin. Odiss. 355: Ei (il leone) tosto entrò nel suo covile, E a tutt'e due disconcia morte manda.
Definiz: § II. Si usò per Privo di ogni grazia od ornamento, Molto brutto, e simili. ‒
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. Mem. 654: Interverrà questa cosa,... se alcuno adorneremo o di corone o di vestimento di porpore,... ovvero se difformeremo alcuna cosa, facendola sanguinosa, ovvero di sangue brutta, ovvero disconcia o difformata la faremo.
Esempio: Libr. Amor. 2: Quel ch'è disconcio e disadorno, Amor lo fa chiaro d'adornezza.
Definiz: § III. Ed altresì per Disacconcio, Disadatto, Non confacente e simili. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 36: Quando il seme d'alcune piante è debile, o per difetto del luogo, o per aere disconcio, a tempo manca, e vien meno.