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APPETTO. Preposizione, che anche A PETTO disgiuntamente si scrive.
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APPETTO. Preposizione, che anche A PETTO disgiuntamente si scrive.
Definiz: Quasi Davanti al petto; A fronte, Di contro, Di rimpetto. –
Esempio: Cin. Rim. 160: Però se appetto a lei smarrisco e tremo, Maraviglia non è se ciò m'avviene.
Esempio: Vill. G. 1, 248: Il castello di Montemurlo.... era loro troppo vicino, e aveanvi fatto appetto il castello del Montale.
Esempio: Pier. Cron. 50: I Fiorentini allora, uscendo di Laterino, vennero nel piano d'Arno ischierati appetto a loro.
Esempio: Liv. Dec. S. R. III, 211: Sempre il campo suo appetto a quel d'Annibale poneva.
Esempio: Pucc. Centil. 50, 93: Si mosse il prenze il sesto dì d'agosto, E 'n Val di Nievole appetto a' nimici Con tutta la sua gente si fu posto.
Definiz: § Per In comparazione, In confronto. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 12: Dico che sia settembre, o sia gennaio, O altro, appetto a quel della morìa, Non è bel tempo, che vaglia un danaio.
Esempio: Giambull. P. F. Ling. fior. 112: Appetto, il medesimo significa che A rispetto od In comparazione, come: appetto a te io non so nulla.
Esempio: Dat. Vegl. 186: La censura del Casa, come si dice, sarebbe un zucchero appetto all'amarore e al veleno col quale egli [Dante] fu maltrattato da cert'altri critici.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 77: Questo però non è nulla appetto a quella marchiana del mutamento di luogo fatto da una stella.
Esempio: Salvin. Teocr. 40: E sono in lor paraggio appunto come Rauco ranocchio appetto a i dolci grilli.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 379: Soffiava un libeccio così furioso e gelato, che la tramontana fiorentina è un soave zeffiro appetto a lui.