Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
VENERDÌ, e VENARDÌ
Apri Voce completa

pag.222


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
VENERDÌ, e VENARDÌ.
Definiz: Nome del sesto giorno della settimana. Lat. *dies Veneris. Gr. παρασκευή.
Esempio: Bocc. nov. 48. 10. Avviene, che ogni venerdì, in su questa ora io la giungo quì, e quì ne fo lo strazio, che tu vederai.
Esempio: G. V. 7. 31. 1. Venuta in Firenze la novella il venerdì sera, il sabato mattina messer Giambertaldo ec. si partì di Firenze.
Esempio: Maestruzz. 2. 39. Ancora il mercoledì, e 'l venardì, e 'l sabato.
Esempio: E Maestruz. 2. 25. Onde a uno conte, che si fosse botato di digiunare il venardì in pane, e acqua, non basterebbe a edificare uno altare.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 210. Ordinò, che la quarta, e sesta feria, cioè la mezzedima, e 'l venerdì gli fosse posto la sedia nella piazza dinanzi alla chiesa.