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1) Dizion. 5° Ed. .
FIGLIO
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FIGLIO.
Definiz: Sost. masc. Il generato, rispetto ai genitori: e propriamente dicesi dell'uomo.
Dal lat. filius. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 11: Se non avea figli, era dolente; Chè 'l mio a mia gente volea lassare: Avendo figlio, non l'avea sì piacente, Che la mia mente non sapea consolare.
Esempio: Dant. Inf. 4: Trasseci l'ombra del primo parente, D'Abel suo figlio, e quella di Noè.
Esempio: E Dant. Parad. 6: Molte fiate già pianser li figli Per la colpa del padre.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Mio figlio fu, e tuo bisavo fue.
Esempio: E Dant. Conv. 394: Fece allora figli,... e partissi da Catone, e maritossi ad Ortensio:... fece figli di questo anche.
Esempio: Comp. Din. Rim. 327: Un uom prese una donna per mogliera.... Morì 'l marito; un lor figli' à 'l retaggio.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 231: Molti si chiamano figli e sono figliastri.
Esempio: Petr. Rim. 2, 28: Nè mai pietosa madre al caro figlio, Nè donna accesa al suo sposo diletto Die' con tanti sospir, con tal sospetto In dubbio stato sì fedel consiglio; Come a me quella, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 318: Volle la detta sua casa sempre.... essere nella sua famiglia, per abitazione e ricettaculo de' suoi figli e discendenti per linea masculina.
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 22: Quante cose direi, ch'io mi riservo, Per util di mio figlio!
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 101: Si strinsero le madri i figli al seno.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 417: L'albergo umil di figli abonda.
Esempio: Car. Eneid. 2, 567: Indi comparve Il giovine Corebo. Era costui Figlio a Migdone.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 167: O di elli son figliuol? G. Della Verginia, E mio. C. Di voi? G. Di me, figlio dolcissimo. C. Io vi onoro per padre.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 46: Al figliuol mi destinava in moglie. Io crebbi, e crebbe il figlio.
Esempio: Bald. Vers. 125: Il figlio è frutto,... de le nozze; e questo frutto È dolce sì, che la dolcezza sua Può temprar mille amari.
Esempio: Red. Lett. 3, 17: È figlio di un gran filosofo.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 157: Non merta Un sì buon genitor da un grato figlio Ogni prova d'amor?
Esempio: Alf. Trag. 2, 258: O madre, A morte trar lasci il tuo figlio? C. Il figlio?
Esempio: Mont. Poes. 1, 66: Han forse i figli Scudo migliore del paterno petto?
Esempio: Giord. Op. 2, 529: Pei figli, ai quali fu madre e padre, fece e patì più che altra mai.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 14: E senta il peso alleggerir degli anni, Quando terrà sulle ginocchia il figlio Del figlio suo.
Esempio: Capp. Econ. 342: Che ogni coppia provveda a quattro figli è ancor poco, pochissimo in quei paesi che hanno molti celibi.
Definiz: § I. Riceve diversi aggiunti, come maggiore figlio maggiore, minore figlio minore, primogenito figlio primogenito, secondogenito figlio secondogenito ec., unico figlio unico, naturale figlio naturale, adottivo figlio adottivo, e simili, ciascuno dei quali è spiegato al suo luogo.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Pindem. Poes. 110: Se per figlio del tuo crucciato labbro Tu non riconoscevi il motto acerbo, ec.
Esempio: E Pindem. Poes. 368: Gli suona ognora Sovra il labbro senil quel no sublime, Di liberissim'alma invitto figlio.
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 4: Figlio della fortuna, e che ti valse La virtù del tuo sangue?
Definiz: § III. Pur figuratam. detto di cosa che abbia origine, venga a luce, o simili, in altra o da altra. –
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 354: Se torrente spumoso, Per erta via, figlio di giogo alpino, Facesse unqua a ritroso.... il suo cammino, ec.
Esempio: Vai Rim. 9: Addio galline, addio pulcini, e voi Figli dell'orto mio cari piselli.
Definiz: § IV. Per estensione, detto di bestie. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Quale sovr'esso il nido si rigira, Poi che ha pasciuto la cicogna i figli, ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 54: Quel rosignuol che sì soave piagne Forse suoi figli, o sua cara consorte, ec.
Esempio: Orl. fur. 2, 44: Come la volpe che 'l figlio gridare Nel nido oda de l'aquila di giuso, S'aggira intorno, ec.
Esempio: E Orl. fur. 27, 27: Così cader coi figli in bocca al cane Suol, sperando fuggir, timida volpe.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 134: Capra non ho, che s'alla mandra riede, Non abbia ivi a notrir due figli insieme.
Esempio: E Alam. L. Op. tosc. 1, 138: Due cervette gentil, con quattro figli Di più fera orsa che Sicilia alberghi.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 29: Così feroce leonessa i figli.... Mena seco alla preda ed ai perigli.
Esempio: Salvin. Georg. 4, 218: Sole adunque [le api] ànno comuni Figli.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 1, 8: Alla scimmia paiono i suoi scimmiotti più belli e graziosi de' figli di qualunque altro animale.
Esempio: Mont. Poes. 1, 233: Com'aquila che sotto alla difesa Di sue grand'ali rassicura i figli, Che non han l'arte delle penne appresa.
Definiz: § V. E detto di piante; Rimessiticcio. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 132: Liberisi adunque la pianta da tutti i figli che ha, e dove ti pare da insetare e vi sia la buccia liscia, uguale e netta, si seghi senza offender la buccia.
Definiz: § VI. E detto a persona, la quale per ragione di età, di parentela o di parentado, d'affetto, per esserci amorevolmente sottoposta, o simili, si abbia in conto di figlio. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Lo buon maestro disse: Figlio, or vedi L'anime di color cui vinse l'ira.
Esempio: E Dant. Purg. 25: Se le parole mie, Figlio, la mente tua guarda o riceve, Lume ti fieno al come che tu die.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Il temporal fuoco e l'eterno Veduto hai, figlio, e se' venuto in parte Ov'io per me più oltre non discerno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 46: Prendi quest'altra via, prendila, figlio, Che fin al mar ti fia tutta sicura. Io ti ringrazio, padre, del consiglio, Rispose il cavallier senza paura.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 60: Poi seguitò, volendo dar consigli, Com'era usato agli altri cavallieri: Fate spogliar la donna (dicea), figli, E voi l'arme lasciateci e i destrieri.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 8: O padre, or che d'intorno D'alto incendio di guerra arde il paese, Come qui state in placido soggiorno Senza temer le militari offese? Figlio, ei rispose, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 25: Disse l'abate: Ben discorri, o figlio.
Esempio: Alf. Trag. 5, 156: Amati figli, augurio lieto io traggo Dal vedervi precedere a noi tutti Al sacro rito. In sul tuo viso è sculta, Pereo, la gioia; e della figlia io veggo Fermo e sereno anco l'aspetto (parla il padre della sposa agli sposi).
Esempio: Lambr. Elog. 225: Sento ch'io muoio; ti raccomando i figli; non ti scordare di me. La figliuola scoppia in un pianto dirotto, il marito impietrisce dal dolore. (È la madre della sposa che parla degli sposi).
Definiz: § VII. E in largo senso, per Discendente; per lo più nel plur. –
Esempio: Leopard. Poes. 66: E voi de' figli dolorosi il canto, Voi dell'umana prole incliti padri, Lodando ridirà.
Definiz: § VIII. E con relazione alla patria, figuratam. e più che altro in poesia, prendesi per Colui che è nato e nutrito in quella, Chi appartiene ad essa per nazione. –
Esempio: Canig. Ristor. 126: Abbi pietà della bella Fiorenza; Recala a pace, e cacciane la peste, Che la consuma più che pesci lenza. Ell'è colei che de' figli la sveste ec.
Esempio: E Canig. Ristor. 127: Piacciati, Padre nostro, dar salute Omai a quella terra, e a suo' figli.
Esempio: Tass. Lett. 1, 263: Città che non deve sdegnarsi ch'io da lei tragga l'origine, s'io tanto m'appago di trarla: chè, quando anco fosse ricca di figli di valore a paro d'ogn'altra c'oggi fiorisca d'uomini e di lettere, ec.
Esempio: Leopard. Poes. 39: Amor d'Italia, o cari, Amor di questa misera vi sproni.... Spirti v'aggiunga e vostra opra coroni Misericordia, o figli, E duolo e sdegno di cotanto affanno Onde bagna costei le guance e il velo.
Esempio: E Leopard. Poes. 53: De' vetusti eroi Tra le memorie e il grido, Crescean di Sparta i figli al greco nome.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 487: Nello spazio di due o tre generazioni, l'Italia saria nuovamente una delle prime nazioni del mondo, come fu una volta, quando tutti i suoi figli si educavano al sole non all'ombra, ec.
Esempio: Manz. Poes. 349: Tu che angusta a' tuoi figli parevi, Tu che in pace nutrirli non sai, Fatal terra, gli estrani ricevi.
Definiz: § IX. Figlio usasi a denotare la Seconda persona della Trinità; sia posto assolutamente, sia con alcun aggiunto o compimento, ed anche con relazione a Maria Vergine in quanto s'incarnò in essa. –
Esempio: Panzier. Cant. sp. 13: Dal Figlio e dal Padre Procede lo Spirito santo.
Esempio: Dant. Parad. 10: Guardando nel suo figlio con l'amore, Che l'uno e l'altro eternalmente spira.
Esempio: E Dant. Parad. 23: E girerommi, Donna del ciel, mentre Che seguirai tuo figlio.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, Cominciò Gloria tutto il Paradiso.
Esempio: E Dant. Parad. 33: Vergine madre, figlia del tuo Figlio.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 271: E allora quel prete sì gli battezzò nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.
Esempio: Petr. Rim. 2, 131: Vergine, que' begli occhi Che vider tristi la spietata stampa Ne' dolci membri del tuo caro Figlio, ec.
Esempio: E Petr. Rim. appr.: Per te il tuo Figlio, e quel del sommo Padre,... Venne a salvarne in su gli estremi giorni.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 38: E di riporgli ogni cittade in mano.... gli offeria, Se creder volea al Figlio di Maria.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 7: Te Genitor, te Figlio eguale al Padre, E te che d'ambo uniti amando spiri, E te, d'uomo e di Dio Vergine madre, Invocano.
Esempio: E Tass. Rim. 4, 2, 40: Al Padre, al Figlio eterno, al Santo amore, Che spira d'ambedue con spirto ardente, ec.
Esempio: E Tass. Rim. 4, 2, 63: Quel Re di gloria e Re del ciel superno Oggi si mostra qui nel Figlio eterno.
Esempio: Manz. Poes. 819: O Figlio, o Tu cui genera L'Eterno eterno seco; Qual ti può dir de' secoli: Tu cominciasti meco?
Definiz: § X. E Figlio dell'uomo, con frase scritturale, prendesi per denotare Gesù Cristo, in quanto si fece uomo per nostra salvazione. E poeticam. anche Figlio d'Eva. –
Esempio: Manz. Poes. 853: Ostia umil, Sangue innocente; Dio presente, Dio nascoso; Figlio d'Eva, eterno Re!
Definiz: § XI. Figlio d'Adamo, o Figlio d'Eva, dicesi per Uomo, Creatura umana. –
Esempio: Dant. Conv. 330: Là dove distinzione fa di tutti gli uomini agli animali bruti, chiama quelli tutti figli d'Adamo; e ciò fa quando dice: Chi sa se gli spiriti de' figliuoli d'Adamo vadano suso, e que' delle bestie vadano giuso?
Esempio: Niccol. Arnal. 3, 8: Ambo siam figli d'Eva.
Esempio: Manz. Poes. 838: Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d'Eva Nel suo dolor pensò?
Definiz: § XII. Figli de' figli, è maniera usata a denotare Discendenza, Successione di generazioni, per lungo tratto di tempo. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 76: De' figli i figli, e chi verrà da quelli, Quinci avran chiari e memorandi esempi.
Esempio: Salvin. Eneid. 3, 349: Qui la casa d'Enea reggerà il mondo, Figli de' figli, e discendenti loro.
Definiz: § XIII. Figlio di famiglia. –
V. Famiglia, § XXVI.
Definiz: § XIV. Di padre in figlio, vale Di generazione in generazione, Per lungo ordine e successione di persone e di tempi. –
Esempio: Martin. T. V. 1 Ded.: Verità profondamente impresse ne' cuori de' vostri Augusti Maggiori, e trasmesse, come prezioso retaggio, di padre in figlio.