Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SBOCCATO
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SBOCCATO.
Definiz: Add. da Sboccare.
Definiz: §. I. Per metaf. vale Disonesto, o Soverchiamente libero, o Incauto nel parlare. Lat. obscaene loquens, ore infraeni. Gr. αἰσχρόλογος.
Esempio: Pass. 134. Non sia ubbriaco, non taverniere, non giucatore, non masnadiere, non isboccato.
Esempio: Cant. Carn. Ott. 27. E or non si vede uomini in vecchiezza Più superbi di loro, e più sboccati.
Esempio: Varch. stor. 7. 176. Cominciò a dire apertamente per tutto, come leggiere, e sboccato, ch'egli era, che chi vincesse quella provvisione, non potrebbe essere se non un tristo.
Esempio: E Ercol. 92. Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze ec. con meno infame vocabolo sboccati, linguacciuti, mordaci.
Definiz: §. II. Sboccato, si dice anche al Cavallo, che non cura il morso; che anche diciamo Duro di bocca. Lat. duri oris. Gr. ἄστομος.
Esempio: Franc. Barb. 361. 9. Il caval discoverto nel tenere Feci sboccato senza ferri, o freno.
Esempio: Morg. 12. 42. Cavalcava un'alfana smisurata Di pel morello, e stella aveva in fronte, Solo un difetto avea, ch'era sboccata, E pel furor le par piano ogni monte.
Definiz: §. III. Sboccato, si dice ancora de' Cani, che per istanchezza, o per altro non addentano.
Esempio: Disc. Calc. 21. Come cacciatori, che avessero i veltri sboccati, e non potessero sul giugnere la fiera azzannare.
Definiz: §. IV. Sboccato, aggiunto a fiasco, vale Manomesso, e talora anche Rotto nella bocca, Contrario d'Abboccato.