Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
DIGIUNO
Apri Voce completa

pag.109


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» DIGIUNO
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
DIGIUNO.
Definiz: Sust. Il digiunare. Lat. ieiunum. Gr. νηστεία.
Esempio: Esp. Vang. E 'l digiuno si è una incompassione de' corpi, quando son loro sottratti, e negati per alcun tempo li cibi. Il digiuno è rifrenamento, ovvero ristrignimento del ventre.
Esempio: But. Lo digiuno cagiona disiderio di mangiare, e però si pon quì per lo disiderio.
Esempio: G. V. 6. 19. 4. Con tutto il chiericato di Roma, con solenni digiuni, e orazioni andò per tutte le principali chiese.
Esempio: Maestruzz. 1. 39. Il digiuno è allora laudabile, quando la carne indebolisce, e scema la forza in tal modo, che più agevolmente si sottometta allo spirito, e non perciò s'avaccia la morte.
Esempio: Bocc. nov. 16. 20. Quale la vita loro ec. in più lunghi digiuni, che loro non farien bisognati, si fosse, ciascuno sel può pensare.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Petr. son. 197. Send'io tornato a solvere il digiuno Di veder lei, che sola al mondo curo.
Definiz: §. II. Pascere il digiuno, vale Satollarsi. Lat. famen eximere. Gr. λιμὸν ἐξαιρεῖσθαι.