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Dizion. 5° Ed. .
MORCHIA
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MORCHIA. Definiz: | Sost. femm. Feccia, Fondata, che l'olio fa nel chiarire. |
Dal lat. amurca. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 250: Scrive Cato, che l'olio si dee partir dalla morchia, quanto più tosto si puote, imperocchè l'olio, quanto più starà nella morchia, tanto sarà piggiore. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 251: Se vorrai metter l'olio in un vasel nuovo, il diguazzerai con la morchia cruda, o ver calda, e guazzera'lo assai, sì che la bea e comprendala bene. |
Esempio: | S. Gir. Grad. 19: Altresì è dell'uva; com'è più ischiacciata, e più rende vino. Altresì come dell'uliva; quanto ella è più premuta, dall'una parte va la morchia, e l'olio rimane chiaro. | Esempio: | Pallad. Agric. 27: Quando hai fatti
e' granaj, si vuole tòrre morchia e loto, e un poco di minuta paglia, e mischiare insieme, e ugnere tutto 'l granaio. | Esempio: | Bart. C. Archit. Albert. 43: Raccontano che i legni che sono macerati nella morchia ardono senza alcun tedio di fumo. | Esempio: | Vett. Colt. 79: Dell'ulivo si cava doppio frutto: l'olio, il quale è conosciuto da tutti; e la morchia, l'utilità della quale perciocchè molti non sanno, si può vedere che ella, ec. | Esempio: | Buonarr. Tanc. 4, 1: Si trasformino in vespe e 'n calabroni Tutte le pecchie mie, e 'l mèle in pegola, E l'olio in morchia. | Esempio: | Ginann. Malatt. Gran. 377: Un eguale vantaggio comprovai nel bagnarlo (il grano), e tenerlo infuso in vinaccia ben calda, o anche in morchia ben disciolta nel ranno. | Esempio: | Ridolf. Lez. Agr. 2, 341: Illusi dalla maggior facilità e prontezza colla quale ottengono l'olio ben chiaro e separato dalla morchia. |
Definiz: | § I. Figuratam. – | Esempio: | Passav. Specch. Penit. 23: Dà al diavolo il fiore della sua gioventù, e a Dio serba la morchia della vecchiezza. |
Definiz: | § II. Prendesi anche per Grasso, Unto, e simili, che si dà al mozzo delle ruote, e anche agli stivali. – | Esempio: | Giust. Vers. 18: M'insafardò di morchia e di vernice (parla lo stivale figurativo d'Italia). |
Definiz: | § III. Per similit. dicesi La feccia del vino, o d'altro liquido, o sostanza molle. – | Esempio: | Dav. Colt. 2, 497: Poi che svinato è, non pigliar più la vinaccia per niente, ma favvi sopra un buono acquerello; conciosia cosa che quel grasso e quella morchia che n'esce, fa fare al vino la state i piè gialli. | Esempio: | Magal. Sidr. 37: Dalla morchia si scevri il puro sugo (delle mele). |
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