Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CIONCARE.
Apri Voce completa

pag.52


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
CIONCARE.
Definiz: Neutr. Bevere con avidità, e copiosamente.
Probabilmente è voce onomatopeica, dal suono prodotto dalle labbra del bevitore, come Bombare, col quale sembra avere qualche affinità. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor.: La letizia del secolo è una impunita nequizia: lussuriare, cioncare, inebbriarsi, stare agli spettacoli.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 164: Diremmo d'uno che molto bevesse, Colui cionca.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 75: Si cominciano attaccare al vetro, e bei e ribei, cionca e ricionca.
Esempio: Salvin. Odiss. 185: Tre volte mi rifeci a dar del vino, E tre cioncò disconsigliatamente.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 207: Or perchè tanto cionca in casa tua?
Definiz: § E in forza d'Att. –
Esempio: Bocc. Teseid. 5, 24: E cominciaro a bere; Perocchè non l'avevano a pagare, Senz'ordine nessun n'hanno cioncato Tanto, che ognun s'è bene inebriato.
Esempio: Red. Ditir. 10: E se in Asia il musulmano Se lo cionca a precipizio [il caffè], Mostra aver poco giudizio.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 38: Il sitibondo Bifolco allor che l'ha cioncato [il sidro], oh come Apre lieto i suoi solchi!