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Dizion. 5° Ed. .
CULLARE.
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pag.1055
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CULLARE. | Definiz: | Att. Muovere in qua e in là il bambino, dimenando la culla, a fine di conciliargli il sonno. – | | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 267: A la sua man manca Cullava lo bambino. | | Esempio: | Benciv. Aldobr. R. 176, 10: Appresso ciò, il dei (il fanciullo) fare cullare soavemente. | | Esempio: | Cellin. Vit. 3, 107: E solo se ne serve a cullare un bambino suo figliuolo. |
| Esempio: | Salvin. Callim. 44: Te l'Adrastea cullando addormentava In culla d'oro. |
| Definiz: | § I. Per similit. e in modo scherzevole, riferito a persona coricata in letto o sopra una sedia e simili. – | | Esempio: | Buonarr. Fier. Introd. 2, 3: Fatemi vento, e pian pian pian cullatemi. | | Esempio: | Monigl. Poes. dramm. 3, 426: Rientrate nel letto. P. A ridormire durerò fatica. V. Vi cullerò, dirovvi una novella. |
| Definiz: | § II. Figuratam. e in linguaggio familiare, Cullare alcuno, dicesi per Tenerlo in una falsa speranza con vane promesse, lusinghe e simili. |
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