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1) Dizion. 5° Ed. .
FURBO.
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FURBO.
Definiz: Add. Che ha tanto acume di mente da sapere evitare inganni, pericoli, danni, o far cose che tornino a proprio vantaggio; ed anche da sapere con qualche malizia ingannare altrui; Accorto, Astuto, Scaltro.
Forse è voce cavata dal lat. fur. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 41: Ma quei, ch'è furbo, a un tempo fa civetta.
Esempio: Not. Malm. 1, 181: Sebbene la voce furbo deriva dal latino fur, che vuol dire ladro; tuttavia ce ne serviamo.... ancora per denotare un uomo astuto, e che sappia il conto suo.
Esempio: E Not. Malm. 1, 332: Furbo.... si piglia per astuto, sagace, scaltrito, e che sa il conto suo.
Esempio: Segner. Incred. 378: Il loro (de' Maomettani) furbo Istitutore vietò con pena capitale ogni genere di dispute, di speculazioni, di scienza, di erudizione, anche naturale.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 5, 61: Ma Filli, ch'è più furba, in quest'istante Prese la congiuntura.
Esempio: Salvin. Odiss. 102: Certo sei furbo, e di non mala scuola.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 241: Con que' ragionamenti, e con quelle storie che i furbi sanno comporre, e che gli animi alterati sanno credere.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 259: Un po' riscaldati, un po' furbi, un po' inclinati a una certa giustizia.
Definiz: § I. E per similit. detto di animali. –
Esempio: Menz. Sat. 67: I furbi augei, che della gran bonaccia Di lui s'erano avvisti, a lui d'intorno Stavan di grazie e di favori in traccia.
Definiz: § II. Furbo si usò a significare Che è della feccia del popolo, Che è di vilissima condizione e di cattivi costumi; ed anche Che è in bassissimo e miserabilissimo stato, e con più grave senso Vagabondo, Ladro, e simili. E per estensione si prende talvolta per Briccone, Truffatore, Mariuolo. Usasi più spesso in forza di Sost. –
Esempio: Pulc. L. Lett. 171: Che son di nove furbi a fare un fiocco.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 326: Ma all'ultimo Questo non ti rilieva; o furbo o nobile Che io mi sia, o bastardo o legittimo, I' sono e sarò tal, ch'io arò per moglie La Livia, ed alla barba tua.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 327: Misero, Taccagno, furbo, che ti possa nascere L'erba addosso! chè il farti inganni è proprio Opera di pietà.
Esempio: Crusc. Vocab. I. Enigma. Detto oscuro, che sotto 'l velame delle parole nasconde senso allegorico.... Aviamo ancora molti altri modi di dire oscuri, come Cifera.... E di simil fatta anche Gergo; che è un parlare oscuro.... E parlar furbesco è una spezie di gergo, usata e intesa da' furbi, che sono vagabondi e barattieri, e vanno pel mondo.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 11: Si trova in basso stato, anzi meschino; Ma, benchè il furbo ne maneggi pochi (cioè abbia pochi danari), Giocherebbe in su' pettini da lino.
Esempio: Not. Malm. 1, 332: Furbo. Propriamente Ladro,... ed è parola ingiuriosissima.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 48: De' pesci (parla di frittura), mi vergognerei come un furbo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 28: Più si crede ad un uomo dotto che a un ignorante, e più ad un uomo virtuoso che a un furbo.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 121: Mondo, ben ti conosco; Con tante infedeltà, frodi e disturbi, Sei diventato l'arsenal de' furbi.
Esempio: E Monigl. Poes. dramm. 3, 411: Non c'è dunque giustizia Per gastigare i furbi? O son d'accordo A far il ciuffa qua Giudice, ladri, sbirri, e potestà?
Esempio: E Monigl. Poes. dramm. 3, 420: E fortuna mentre gira Sempre mai rabbiosa tira Il furbo a galla, e 'l galant'uomo a fondo!
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 124: Convien dunque che voi teniate i mattematici per una schiatta di furbi, mentre volete che essi falsifichino fino le misure per affezione.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 46: I furbi spesso fanno Con somigliante inganno Di tali burle a quell'incauta gente, Che non distingue il ver dall'apparente.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 278: Son.... Un furbo? un intrigante che trionfi?
Definiz: § III. Quindi Furbo in chermisì, e in cremesì, si disse per Furbo in estremo grado; Eccessivamente tristo, briccone, e simili. –
Esempio: Crusc. Vocab. III: Furbo in chermisì; cioè Furbo in estremo grado.
Esempio: Fag. Rim. 4, 329: Che furbi in cremesì di sette cotte Non fu visto di loro i più furfanti.
Definiz: § IV. E Furbo trincato, vale Moltissimo astuto, Grandemente scaltro, Furbissimo. –
Esempio: Panant. Civett. 8: Ma tanto liscia non la giudicate, O bei narcisi, o giovani di moda, Di far cader certe furbe trincate, Che sanno dove il diavol tien la coda, Fanno l'occhietto pio, l'aria benigna.
Definiz: § V. Furbo, si usò altresì per Furbesco, aggiunto di lingua furba. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 65: Chi è colui che di voi non ragioni? Che la virtù delle vostre maniere, Per dirlo in lingua furba, non canzoni?
Definiz: § VI. Furbo! usasi a modo di esclamazione, e con una certa irrisione, per dare altrui dello stolto, quando pensa, dice o fa, cosa che dimostri poco accorgimento. –
Esempio: Giust. Vers. 3: A quindici anni immaginava anch'io Che un uomo onesto, un povero minchione, Potesse qualche volta aver ragione. Furbo, per Dio!
Definiz: § VII. Il furbo mangia il cacio nella trappola; proverbio che vale: L'uomo astuto resta talvolta preso nell'inganno che aveva teso altrui. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 168: Siete pur voi che avete in uso di dire, che la moglie del ladro non ride sempre; che l'ingannatore rimane appiè dello ingannato; che i matti fan la festa, e i savj la godono; che il furbo mangia il cacio nella trappola.
Definiz: § VIII. Più furbi, più sorte: dicesi in proverbio a significare che Ordinariamente la fortuna favorisce i più tristi. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 302: Ma innanzi pure del proverbio ad onta, Che dice ardito: Più furbi, più sorte.... Chi conta Più di costoro? Un tristo, un truffatore, Un bindol, sale; dov'ei vuole, e' monta.